zaia salvini fedriga fontana

TRE PICCIONI CON UN CAPITONE – MATTEO SALVINI STA PENSANDO DI CANDIDARE ALLE POLITICHE LUCA ZAIA, MASSIMILIANO FEDRIGA E ATTILIO FONTANA PER ARGINARE IL CALO DI CONSENSI AL NORD, LIMITARE L'AVANZATA DELLA MELONI E SILENZIARE QUEL “PARTITO DEI GOVERNATORI” CHE DA TEMPO MUGUGNA PER LA SUA LEADERSHIP (SALVO POI SUBIRE IN SILENZIO, VEDI LA CADUTA DI DRAGHI…) – I TRE NOMI SERVIREBBERO ANCHE A RILANCIARE IL TEMA DELL'AUTONOMIA REGIONALE...

Ilario Lombardo per “La Stampa”

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

 

La Lega ha perso il Nord dal simbolo nel 2020, e ora il Nord potrebbe chiedergliene il conto. Per questo è diventato imperativo categorico per Matteo Salvini tenere il fortino storico, tenere il suolo sacro della Padania, tenere l’anima del partito.

 

Tante cose saranno decise il 25 settembre. Tra queste, il futuro del segretario come leader della Lega, dopo nove anni di guida incontrastata, dopo una personalizzazione spinta che ha portato il Carroccio alle stelle (34 per cento nel 2019) e poi a una caduta che non sembra più arrestarsi. Il collasso potrebbe essere fatale se il partito scenderà sotto il 10% come qualcuno comincia a temere.

 

luca zaia e massimiliano fedriga 4

Per scongiurare uno scenario del genere vanno attivate le migliori forze. I governatori di Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia. Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana. I primi due sono indicati da anni come possibili alternative a Salvini per la segreteria. Per paradosso, il destino del leader potrebbe essere nelle loro mani. Salvini ci pensa da tempo, e non ha mai nascosto, nemmeno pubblicamente, che gli farebbe piacere se rispondessero alla chiamata alle urne, dando una mano.

 

Circa una settimana fa, durante una riunione ristretta, è stata avanzata un’idea che nella Lega circolava da un po’: candidarli, tutti e tre. L’ipotesi sarebbe di inserirli nel listino proporzionale, come capilista. Un modo per frenare l’emorragia di consenso e tenere legato un elettorato fedele e, per quanto riguarda veneti e friulani, soddisfatto del governo regionale.

 

luca zaia e massimiliano fedriga 3

Si tratterebbe di una candidatura di scopo. Perché, almeno al momento, è abbastanza prevedibile che, una volta eletti, sceglieranno di restare in Regione, rinunciando al seggio parlamentare per far posto a un altro candidato. Zaia è al secondo anno del terzo mandato, Fedriga invece si giocherà la riconferma in Friuli tra un anno. Diverso il discorso per Fontana.

 

La Lombardia è terreno di scontro nella coalizione, con gli alleati di Forza Italia e di Fratelli d’Italia. Letizia Moratti aspettava una risposta. L’ex sindaca di Milano, chiamata in piena pandemia come assessore alla Salute a correggere le sbandate amministrative della Regione, vuole il Pirellone. Ed è gradita ai forzisti e a Giorgia Meloni.

 

FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIA

Come altre volte, la trattativa è diventata spartizione. Sul tavolo ci sono anche la Sicilia, e il Lazio, visto che è probabile che il governatore Pd Nicola Zingaretti venga eletto in Parlamento. La tentazione di imporre un candidato leghista in Sicilia - il segretario Nino Minardo - ha retto fino all’altro ieri sera. Ma avrebbe sballato gli equilibri e rimesso in gioco la Lombardia, la regione più preziosa per la Lega.

 

Moratti ci crede ancora e spera che alla fine Fontana ceda al pressing e si faccia attrarre dall’idea di scendere a Roma, in Parlamento. O, perché no, al governo. In ballo, dopo il voto, se il centrodestra vincerà, ci sarà sicuramente il ministero degli Affari regionali, fondamentale per realizzare la tanto agognata autonomia.

 

L’avanzata di Meloni, che cresce anche in queste regioni tradizionalmente leghiste, e la scommessa di Carlo Calenda che punta ad attrarre voti in Veneto e Lombardia, sono segnali preoccupanti. Zaia e Fedriga hanno un gradimento personale alto e potrebbero essere vissuti come garanti verso un partito che non solo ha perso il vigore nazionalista, ma sta rischiando anche di smarrire alcune decisive e storiche battaglie di identità.

 

luca zaia e massimiliano fedriga 1

I governatori sono i testimonial più credibili per rilanciare la sfida dell’autonomia regionale che si è persa in questi ultimi anni, prima nel governo gialloverde del primo Giuseppe Conte e poi tra le troppe emergenze affrontate dall’esecutivo di unità nazionale di Mario Draghi. Tra i fedelissimi di Salvini non si fa mistero di quanto l’alleanza di governo condivisa con la presidente di Fratelli d’Italia possa rivelarsi problematica su questo punto. Sull’autonomia e sul federalismo fiscale c’è un passaggio chiaro nel programma comune di centrodestra, accoppiato alla piena attuazione di Roma capitale chiesta dai sovranisti.

letizia moratti attilio fontana

 

Ma i leghisti non si fidano. La distanza con la fratellanza meloniana è tanta e se FdI dovesse imporsi con un risultato molto più ampio della Lega, per esempio con il doppio dei voti, non è escluso che alla fine quegli obiettivi cari alla Lega possano finire in qualche dimenticato cassetto ministeriale. Le candidature dei governatori serviranno anche a vincolarli alla campagna elettorale. Salvini percepisce le loro resistenze, ma vuole un impegno diretto. Perché servirà a condividere vittoria e sconfitta, e a lasciare il leader meno solo, con le sue responsabilità.

LETIZIA MORATTI E ATTILIO FONTANAletizia moratti letizia moratti letizia moratti salvini

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...