superbonus 110

TRUFFE GRANDI COME UNA CASA - IL LATO OSCURO DEI BONUS EDILIZI: LE FRODI SUPERANO I 5 MILIARDI, COME UNA PICCOLA FINANZIARIA CHE POTREBBE CAMBIARE IL DESTINO DI MIGLIAIA DI FAMIGLIE ITALIANE - FREGARE I CONTROLLI È STATO UN GIOCO DA RAGAZZI FIN QUI: I CITTADINI O LE IMPRESE DICHIARAVANO DI AVVIARE UN INTERVENTO EDILIZIO PREVISTO DALLA LEGGE, E COSÌ SI PAPPAVANO UN CREDITO FISCALE CON LO STATO CHE COPRIVA UNA PERCENTUALE DELLE OPERE DA REALIZZARE, MA...

Giuliano Foschini per “la Repubblica

 

SUPERBONUS 110

Per intendersi: sono tre volte i finanziamenti straordinari pensati per la sanità, nell'epoca del post covid. Poco meno di quanto si immagina di spendere per il reddito di cittadinanza nel 2022, sei volte di più dei nuovi finanziamenti alle imprese, più di quanto è stato destinato per gli ammortizzatori sociali.

 

Come una piccola finanziaria, insomma, che potrebbe cambiare il destino di migliaia di famiglie italiane. È invece la cifra di una truffa. Anzi, sono 5,64 miliardi di euro di truffe che, secondo l'ultima ricognizione della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate, sono state accertate sul sistema dei bonus edilizi.

 

SUPERBONUS 110

Quello che avrebbe dovuto - e in parte lo ha fatto - rilanciare l'economia. E che invece si è trasformato in un pericoloso cratere per i conti pubblici. Denunciato dal governo Draghi nei mesi scorsi. E confermato dalle indagini delle procure italiane.

 

«Andrà sempre peggio: più scaveremo e più verranno fuori disastri» si era sfogato con Repubblica un investigatore a inizio 2022 quando sul tavolo della Finanza e del Ministero dell'Economia arrivarono gli esiti delle verifiche sull'utilizzo dei bonus edilizi. Parliamo di quello facciate, in primis. E di ecobonus, bonus locazioni, sisma e superbonus.

 

SUPERBONUS 110

Dopo il controllo a campione su quelle società che avevano nel portafoglio crediti fiscali superiori al mezzo milione di euro, si erano scoperte truffe per 4,2 miliardi. Un monte di denaro pubblico.

 

Ma purtroppo il vaticinio dell'investigatore era corretto: nel giro di quattro mesi i finanzieri hanno visto le frodi lievitare del 25 per cento circa. Ad oggi sono 2,5 miliardi i crediti inesistenti già sequestrati, 2,7 miliardi quelli su cui pende richiesta di sequestro, 452 milioni quelli sospesi sulla piattaforma dell'Agenzia.

 

SUPERBONUS FRODI

I sistemi per sottrarre soldi allo Stato con i bonus sono quelli individuati dagli uomini del Comandante generale della Finanza, Giuseppe Zafarana, che ha creato una task force in collaborazione con le Entrate per tentare di recuperare le somme.

 

Sfruttano una serie di vulnus che la normativa, almeno al principio, aveva: senza troppi controlli, i cittadini o le imprese dichiarano di avviare un intervento edilizio previsto dalla legge, e così incamerano un credito fiscale con lo Stato che copre una percentuale delle opere da realizzare.

SUPERBONUS RECORD DI TRUFFE

 

Questo credito può essere "incassato" in due modi: scontandolo dalla dichiarazione dei redditi, oppure cedendolo a banche e intermediari in cambio di una somma minore all'importo ma immediata. Cash.

 

In un primo momento era possibile vendere all'infinito i crediti. E questo rendeva difficoltoso risalire a quello originario di partenza per accertare un'eventuale truffa (per esempio: sono state progettate ristrutturazioni milionarie su quelle che in realtà erano stalle di pochi metri quadrati).

 

superbonus ristrutturazioni 9

Ora il passaggio senza limiti è stato vietato, il credito lo si può cedere una volta sola, però ormai i buoi, e non solo i buoi, sono scappati. Per dire: coloro che sono considerati gli "inventori" delle truffe sui bonus - un imprenditore e un commercialista pugliesi oggetto della maxi inchiesta della procura di Rimini che ha rilevato truffe per mezzo miliardo di euro - sono stati arrestati dopo cinque mesi di latitanza.

 

superbonus ristrutturazioni 8

Uno era a Santo Domingo, l'altro in Colombia. Come sempre accade in queste situazioni, le vittime dei sistemi di truffa allo Stato sono i cittadini onesti. Le banche hanno cominciato a non scontare più - o a farlo con molta difficoltà - i crediti in portafoglio, proprio per evitare di finire nel mezzo di guai giudiziari. Risultato: chi aveva cominciato i lavori è senza liquidità.

 

superbonus ristrutturazioni 7

Con il rischio concreto, in questa seconda metà del 2022, che migliaia di aziende, molte delle quali nate proprio con la spinta dei bonus, possano fallire, lasciando cantieri a metà e buchi finanziari. Inoltre, è notizia di questi giorni, già a fine maggio l'ammontare delle richieste per i lavori del 110 per cento (il bonus che permette di fare efficientamenti energetici praticamente gratis) erano più dei fondi stanziati dal Governo. In sostanza: non ci sono più soldi per rimborsare imprese e banche. Perché molti, troppi, sono finiti nelle tasche di chi non ne aveva diritto.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."