silvia romano

TUTTI I BUCHI DEL RAPIMENTO DI SILVIA ROMANO: È STATA PRESA DA JIHADISTI EUROPEI E AMERICANI? LA SUA CONVERSIONE ERA IL PRIMO PASSAGGIO VERSO LA RADICALIZZAZIONE IN STILE ''HOMELAND''? LA RAGAZZA HA RACCONTATO CHE PARLAVANO ARABO, COSA STRANA PER LE MILIZIE SOMALE, E LE MOSTRAVANO VIDEO DI AL JAZEERA, CON L'INTENTO DI… - ATTENTI: GLI ATTACCHI ANTI-ISLAMICI CHE RICEVE IN ITALIA FANNO PARTE DEL PIANO. LA PROPAGANDA JIHADISTA PUÒ DIMOSTRARE CHE L'OCCIDENTE È CATTIVO E MALTRATTA CHI SCEGLIE LA VIA DELLA ''PUREZZA''

SILVIA ROMANO

1 - LA PISTA VERSO I MANDANTI NEL CELLULARE DEL CARCERIERE CHE GIRÒ I VIDEO-APPELLO

C. Man. per “il Messaggero

 

Voleva tornare libera, Silvia. Sognava ogni giorno di ritrovare la sua famiglia. E lo ripeteva in quei tre video-appello che sono stati inviati agli 007 dell'Aise, il nostro servizio segreto esterno, nei quali diceva: «Vi imploro, liberatemi».

 

Nei 18 mesi di prigionia, chiusa da sola in una stanza, sentiva le voci all'esterno e annotava tutti i particolari in un quaderno che aveva chiesto ai carcerieri. Quello stesso diario che, al momento della liberazione, le hanno vietato di portare con sé. Un elemento importante per la ricostruzione del rapimento e di tutte le fasi che ne sono seguite. Tanto che, durante l'interrogatorio che la giovane cooperante ha avuto con il pm Sergio Colaiocco e con il colonnello del Ros, Marco Rosi, si è molto insistito sul contenuto.

 

SILVIA ROMANO

Dove si trovava? Che rumori sentiva? Aveva vicino una moschea? È vero che i servizi di intelligence avevano ben chiara la zona dove la ragazza era tenuta prigioniera, ma la scelta di segregarla in una casa è stata presa proprio per rendere più difficile l'individuazione precisa del luogo.

 

E ora, gli inquirenti stanno cercando di mettere insieme tutti gli elementi che possano aiutare a individuare i componenti di al Shabaab che hanno gestito la sua prigionia: dai tabulati telefonici recuperati dal Ros durante una missione in Kenya, alle indicazioni fornite dalla giovane cooperante sui luoghi e i percorsi seguiti. Al centro delle indagini anche i contatti tra il commando e i somali, avvenuti prima del rapimento. Un lavoro che punta a individuare chi ha tradito Silvia.

 

I VIDEO

al shabaab

I video sono stati tutti registrati con il telefonino del carceriere che parlava inglese. «Mi diceva cosa dovevo dire, premettendo sempre nome, cognome e data - è ancora il ricordo della cooperante - Non lo ho mai visto in faccia, anche se ormai avevo imparato a riconoscere le loro voci. Erano sei e si davano il cambio, in gruppi di tre». E proprio da quello stesso telefonino sono stati inviati i messaggi per la trattativa. Indicazioni sulle quali è puntata l'attenzione degli investigatori, perché potrebbe fornire elementi utili all'individuazione dei rapitori.

 

al shabaab

Gli inquirenti stanno confrontando le dichiarazioni di Silvia con i documenti in loro possesso. Tra questi un serie di tabulati telefonici che potrebbero fornire risposte sui mandanti e gli organizzatori del sequestro. Si tratta di atti acquisiti dal Ros nell'estate del 2019 nel corso di una missione effettuata in Kenya nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra i due paesi culminato con un vertice a piazzale Clodio nel luglio dell'anno scorso.

 

I tabulati dimostrano come i componenti della banda criminale che ha eseguito il sequestro il 20 novembre del 2018, abbiano avuto numerosi contatti con la Somalia sia prima che dopo il blitz avvenuto nelle vicinanze del villaggio Chakama a circa 80 chilometri da Malindi. Un elemento che avvalora ulteriormente l'ipotesi che quello della Romano sia stato un sequestro su commissione, pianificato in Somalia.

 

LA ONLUS

conte di maio silvia romano

Un altro fronte sul quale la procura sta lavorando è quello che riguarda la onlus Africa Milele dove Silvia lavorava. Ha garantito i livelli di sicurezza? I magistrati hanno sentito anche i vertici della onlus per verificare le modalità del viaggio e della permanenza della volontaria nel villaggio africano. E ora, dopo il suo racconto e alcune dichiarazioni rese dalla responsabile della ong la procura potrebbe volere proseguire su questo filone.

 

Silvia era reduce da un'esperienza come volontaria in Africa, aveva fatto un colloquio e un corso on line e successivamente è stata mandata nel villaggio in Kenya. Conosceva l'inglese e aveva la qualifica di referente con diverse responsabilità. «Non fu mai lasciata sola - ha detto la fondatrice della ong Lilian Sora sottolineando che per la sicurezza c'erano due «masai armati di machete» ma uno di loro «era al fiume» quando è stata rapita. Silvia era arrivata il 5 novembre: «Non avevamo fatto in tempo ad attivare l'assicurazione», ha concluso.

 

 

2 - L’IPOTESI: RAPITORI JIHADISTI EUROPEI O AMERICANI

Gian Micalessin per “il Giornale

 

al shabaab

Silvia Romano sarebbe finita nella mani dei volontari jihadisti stranieri, che combattono per Al Shabaab. I più pericolosi, legati ad Al Qaida compresi cittadini americani e inglesi con taglie milionarie sulla testa. I buchi neri sul rapimento di Silvia Romano emergono fra le righe della deposizione dell' ex ostaggio alla procura di Roma trapelata a singhiozzo negli ultimi giorni. A tal punto che adesso l' ordine draconiano dell' autorità giudiziaria sarebbe il silenzio assoluto.

 

Il primo punto da chiarire è che i rapitori, probabilmente non sono somali. Silvia sostiene che «parlavano in arabo». La marmaglia locale di Al Shabaab, che vuole dire «gioventù» parla i dialetti somali. L' arabo è la lingua principale degli adepti internazionali di Al Qaida giunti in Somalia per la guerra santa. Si calcola che siano fra i 200 e 300 provenienti dallo Yemen, Arabia Saudita, Iraq, Afghanistan, Pakistan e Bangladesh. E anche dagli Stati Uniti, Canada, Inghilterra e altri paesi europei.

silvia costanza romano 3

 

Uno dei più famosi e ricercato dall' Fbi con 5 milioni di dollari sulla testa è Jehad Serwan Mostafa. Classe 1981, nato a San Diego parla arabo e inglese. Dalle deposizioni Silvia spiega che «il capo parlava inglese».

 

Ed è stato proprio lui a portarla sulla strada della conversione. Anche se era incappucciato l' ex ostaggio potrebbe riconoscerlo perchè secondo le informazioni dell' Fbi «ha un' evidente cicatrice sulla mano sinistra, gli occhi blu e porta gli occhiali».

Nome di battaglia Anwar al-Amriki è un comandante senior degli Al Shabaab, che guida i combattenti stranieri, manipolatore e specialista dei media.

 

Un altro buco nero è capire se Silvia, diventata Aisha, abbia subito un lavaggio del cervello in stile sindrome di Stoccolma o sia stata sottoposta ad un vero e proprio tentativo di radicalizzazione. Nelle deposizioni trapelate la cooperante sostiene che i terroristi le facevano vedere «video tratti da Al Jazeera».

 

Non si trattava certo di Topolino, ma dei soliti filmati sulla guerra santa in Somalia. «Le regole fisse della manipolazione con l' obiettivo di radicalizzare è la conversione per scelta, come ha ammesso Silvia, l' imbonimento con filmati che mostrano come il nemico infedele ammazza i bambini a differenza dei mujaheddin che si immolano con gli attacchi suicidi per difendere il vero Islam» spiega al Giornale una fonte operativa. Poi, come è accaduto con tutte le giovani jihadiste italiane partite dall' Italia, c' è sempre la calamita dell' amore, il matrimonio con un mujahed e i figli che cementano il legame con la guerra santa.

Shabaab pb sy al shabab photoblog

 

Silvia avrebbe subito i primi due passaggi della manipolazione, che ha già ottenuto un risultato con il suo discusso rientro in Italia. «La conversione e la tunica verde sono tutti messaggi interpretati come una vittoria dal mondo jihadista in rete - spiega la fonte - E serve anche ad attirare proseliti da una parte e scatenare gli anti islamici contro Silvia facendola apparire come una vittima». Obiettivo almeno in parte raggiunto, che si intreccia con il buco nero tutto da esplorare a livello internazionale.

Gli inquirenti sono al lavoro su tabulati, contatti telefonici e documenti acquisiti dalle autorità del Kenya.

 

Il rapimento sarebbe avvenuto su commissione e pianificato in Somalia grazie da appoggi oltre confine, dove la polizia ha cercato Silvia a vuoto. E soprattutto bisognerà capire la contropartita chiesta dal Mit, i servizi segreti di Ankara, per l' aiuto nella liberazione dell' ostaggio che potrebbe riguardare lo scacchiere libico.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...