conte alpa vecchione

TUTTI GLI UOMINI DI "GIUSEPPI" - MASSIMO GIANNINI: “DEL RECLUTAMENTO DI RESPONSABILI SI OCCUPA LO STRANO NETWORK DELL'AVVOCATO DEL POPOLO. SENATORI CONTATTATI DA NOTI LEGALI VICINI AL PREMIER, DA PRESIDENTI DI ORDINI FORENSI A NOME DELLO STUDIO ALPA, DA GENERALI DELLA GUARDIA DI FINANZA, DA AMICI DEL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI VECCHIONE, DA ARCIVESCOVI E MONSIGNORI VICINI AL CARDINAL BASSETTI E ALTI PRELATI VICINI ALLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO. È "TRASPARENZA" O MORAL SUASION CONDOTTA CON QUEL "FAVORE DELLE TENEBRE" SEMPRE NEGATO?” - L’ATTACCO DI ANZALDI: “SE NE OCCUPI IL COPASIR”

anzaldi

1 - GOVERNO. ANZALDI: CAPO SERVIZI SEGRETI E GDF CERCANO SENATORI? SE NE OCCUPI COPASIR

 (DIRE) - "Le rivelazioni del direttore de 'La  Stampa' Massimo Giannini sono gravissime. Nel suo editoriale,  Giannini parla di uno 'strano network' che si starebbe occupando  di reclutare senatori per conto del presidente del Consiglio  Conte, un network di cui farebbero parte tra gli altri anche  'generali della Guardia di Finanza' e 'amici del capo dei servizi  segreti Vecchione', oltre a 'noti legali vicini al premier e  presidenti di ordini forensi a nome dello Studio Alpa'. E'  doveroso che arrivino al piu' presto chiare e nette smentite,  altrimenti sarebbe opportuno che sulla questione venisse  convocato subito il Copasir".

 

giuseppe conte raffaele volpi

E' quanto scrive su Facebook il  deputato di Italia Viva Michele Anzaldi.       "Davvero il direttore del Dis, sotto il cui coordinamento-  prosegue Anzaldi- ci sono i servizi segreti, starebbe facendo  pressioni per cercare senatori per Conte? Davvero sono coinvolti  generali della Guardia di Finanza? Chiarezza su quella che  Giannini chiama 'moral suasion condotta con quel favore delle  tenebre sempre negato'".  

 

2 - ASPETTANDO IL GOVERNO DEI MIGLIORI

Massimo Giannini per “la Stampa”

 

massimo giannini a dogliani

Lo so, e me lo ripeto ogni volta: non serve spiare la casa dei vicini, per scoprirla quasi sempre più bella, più pulita, più decorosa. Ma in queste ore, davvero, sconcerta l' abisso che separa l' ordine tedesco dal caos italiano. In Germania, dove pure il contagio aumenta e i ristori tardano, Angela Merkel prepara la sua uscita di scena dalla Cdu e dal governo con la dignità e la solennità che si convengono alla statista europea più importante dell' ultimo quarto di secolo: lassù tutto è regola condivisa, rispetto reciproco, mutua legittimazione.

 

In Italia, dove si continua a morire troppo di Covid e a capire poco della strategia geo-cromatica di contenimento del virus, Giuseppe Conte cerca di evitare la sua uscita di scena da Palazzo Chigi con l' abilità e l' ambiguità che si convengono a un consumato notabile della Prima Repubblica: quaggiù tutto è zona grigia, partita di scambio, trattativa sotto banco.

 

conte casalino

Intendiamoci. La crisi più irresponsabile della Storia Repubblicana, consumata con una pandemia devastante e scaricata su un' economia agonizzante, l' ha aperta Matteo Renzi. Se oggi il Paese osserva basito il "sistema" costretto a puntellare un premier dimissionato e a cucinare una maggioranza con gli avanzi delle passate legislature, la responsabilità è del "Demolition Man" di Rignano.

 

Ancora una volta, da bravo Jep Gambardella che tratta la politica come il suo trenino, lui non si accontenta di far nascere i governi, ma vuole avere il potere di farli fallire. Ma ora scaricare sul Rottamatore tutte le colpe, e soprattutto illudersi che rottamando lui la Fenice Giallorossa rinasca più bella e più forte che prima, è solo una patetica impostura.

 

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

Parlando per ossimori: le accuse del leader di Italia Viva al "doroteismo-autocratico" del presidente del Consiglio e all' "immobilismo-dinamico" del governo non giustificavano in alcun modo quel bombardamento violento al Quartier Generale, che lui stesso ha abitato per un anno e mezzo. Ma depurando questo Papeete renziano dalla componente narcisistica/autolesionistica, quelle critiche erano e restano tutte fondate.

 

A partire dall' insostenibile leggerezza del Recovery Plan tricolore. E adesso non sarà l'edificante ma bugiarda favoletta dei Nuovi Costruttori a cementare non tanto quello che è andato distrutto, ma piuttosto quello che non si è mai costruito.

 

CLEMENTE MASTELLA

Qui c' è un gigantesco problema di "forma". Camera e Senato che sospendono il lockdown e tornano suk levantini dove si negoziano voti e si trafficano poltrone sono uno spettacolo indecente. Lo so, ci sono mille spiegazioni possibili, che i capimastri del Cantiere usano per giustificare l' ingiustificabile. Siamo una democrazia parlamentare, e dunque da Costituzione repubblicana le maggioranze si fanno e si disfano in Parlamento.

 

Siamo in un sistema proporzionale e non più maggioritario, e dunque i cambi di casacca sono la norma e non l'eccezione. Ci sono 600 morti al giorno e 4 milioni di vaccini da fare, e dunque non possiamo permetterci ribaltoni o elezioni. Ci sono i mercati che ci puniscono, le cancellerie internazionali che ci osservano, le istituzioni europee che ci minacciano: la solita Italia, irrisolta e instabile, non può reggere vuoti di potere. È tutto vero, è tutto giusto. Ma non si può non inorridire ugualmente, se dopo venticinque anni siamo ancora fermi lì, alle solite stampelle colorate e improvvisate.

 

SILVIO BERLUSCONI E CLEMENTE MASTELLA

Agli straccioni di Valmy di Cossiga, alle truppe mastellate del Sor Clemente, alle anime perse dei Razzi e degli Scilipoti, alle pattuglie alate e plurindagate del pregiudicato Verdini.

Un tempo si chiamavano "responsabili". Oggi come vogliamo chiamarli? Disponibili? Miserabili? Per attribuirgli il quarto di nobiltà che non hanno, la vulgata del Palazzo che resiste li pretende "Costruttori", usurpando così una bella formula coniata dal presidente della Repubblica nel suo messaggio di Capodanno.

 

Cambiano sigle e cognomi: rimasugli di Psi con Nencini e di Udc con Cesa, gruppi nati nottetempo come i funghi ma sconosciuti in natura, come Maie di Fantetti e Italia23 dei vari Masini-Minuto-Stabile. Ma alla fine il "milieu" è sempre lo stesso: con tutto il rispetto, parlamentari-merce, spendibili e intercambiabili sul mercato politico secondo convenienza e permanenza sullo scranno.

 

GUIDO ALPA

Ovviamente qui non sono in gioco i soldi (al contrario del caso De Gregorio, a suo tempo comprato a peso d' oro dal Cavaliere). Ma certo neanche gli ideali (come invece vuole farci credere l'inner circle contiano e la sua quinta colonna giornalistica, che per questo risparmia ai transfughi di oggi il disprezzo umano ed etico profuso invece in abbondanza con quelli di ieri).

 

«È pura fantasia che io cerchi in Parlamento maggioranze alternative. Restituiamo alla politica la sua nobiltà, voliamo alto». Così twittava il puro e duro Conte, alla vigilia della rottura con Salvini. Ed è lo stesso premier che adesso, per sostituire Renzi alla roulette russa di Palazzo Madama, vuole non il voto sparso di qualche "scappato di casa", ma quello compatto di un neonato "gruppo europeista" organico alla maggioranza Pd, M5S, Leu. Un gruppo da formare "alla luce del sole" e in modo "trasparente".

 

giuseppe conte gennaro vecchione

Purtroppo non è vero neanche questo se, come sembra, del reclutamento si occupa lo strano network dell' Avvocato del Popolo. Le cronache narrano di senatori contattati da noti legali vicini al premier, da presidenti di ordini forensi a nome dello Studio Alpa, da generali della Guardia di Finanza, da amici del capo dei servizi segreti Vecchione, da arcivescovi e monsignori vicini al cardinal Bassetti e alti prelati vicini alla Comunità di Sant' Egidio. È "trasparenza", questa? O piuttosto moral suasion condotta con quel "favore delle tenebre" sempre negato?

 

Se questo è lo scenario, prendiamone pure atto. E ingoiamo l' ennesimo rospo sulla base di un' esigenza oggettiva: serve comunque un governo, perché votare ora non si può, e questo sembra ancora una volta l' unico possibile. Ma almeno (visto che il Pd "a vocazione proporzionale" non può farlo) lasciate a noi moralisti il diritto di masticare amaro, di fronte a questa "crisi di sistema" permanente e a quella che Cacciari chiama la "bancarotta di una classe dirigente".

 

conte vecchione

Facciamolo pure, questo "governo Conte-Mastella", che magari reggerà persino meglio del già periclitante "governo Conte-Renzi". Ma allora fissiamo almeno qualche paletto, per puntellare la nuova Casa che stanno progettando i Costruttori.

 

Qui c' è un colossale problema di sostanza. Se Conte Ter ha da essere, che sia un governo un po' migliore, visto che "governo dei migliori" purtroppo non sarà. Perché la battaglia del Covid (nonostante il buon andamento della campagna vaccinale) non è affatto vinta. E perché quella del Recovery (anche nella sua seconda versione "potenziata" dopo lo strappo renziano) ancora non è stata neanche combattuta. Si scelgano ministri più solidi e più competenti per i dicasteri chiave.

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

E d' accordo, lasciamo pure Mario Draghi nel suo eremo di Città della Pieve, con i suoi libri e i suoi cani, a riposare e a riscaldare i muscoli per il Colle. Ma nel frattempo usiamo lui, e le risorse più esperte che abbiamo, perché in una sede propria mettano il loro deposito di sapere e di esperienza a disposizione del Paese. E il governo li ascolti davvero, invece di sprecarli nella recita incresciosa e ad uso telecamere della Commissione Colao. Anche qui è il Partito democratico di Zingaretti che si deve imporre, visto che finora non ci è riuscito come avrebbe dovuto e potuto. Sarebbe anche il modo più dignitoso per celebrare i cento anni del Pci: il grande partito di una sinistra di massa che tuttavia non seppe farsi Stato.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…