joe biden donald trump

TUTTO IL MONDO È PAESE: ANCHE IN AMERICA LA SINISTRA NON RIESCE A RIMANERE UNITA, E LA DESTRA SI COMPATTA – IL POLITOLOGO LARRY SABATO ANALIZZA LO PSICODRAMMA DEI DEM NEGLI USA: “I DEM CONFERMANO DI AVERE UN GRANDE VULNUS. COME CI SONO DIVISIONI SU BIDEN, CE NE SARANNO SU QUALSIASI ALTRO CANDIDATO" - "JOE NON VUOLE GETTARE LA SPUGNA. MEGLIO LUI DEBOLE, CON UNA SQUADRA SOLIDA, CHE UN TRUMP VENDICATIVO” – ALLA CASA BIANCA È PARTITA LA RESA DEI CONTI: LA FAMIGLIA DI BIDEN VUOLE FAR FUORI IL BRACCIO DESTRO DEL PRESIDENTE, RON KLAIN, DOPO LA FIGURA BARBINA DEL DIBATTITO…

 

i meme sul confronto tv tra biden e trump 10

1. “JOE È DEBOLE, C’È TEMPO PER SOSTITUIRLO MA LUI È MEGLIO DEL RIVALE VENDICATIVO”

Estratto dell’articolo di F. Sem. per “La Stampa”

 

«Alla Casa Bianca è meglio un Joe Biden debole, ma con una squadra di governo solida, che un Donald Trump energico, ma destinato a creare caos e vendette». A dirlo è Larry Sabato, politologo e fondatore del Center for Politics all’Università della Virginia.

 

Cosa ne pensa della sentenza della Corte Suprema sull’immunità per Trump?

larry sabato

«Questa Corte è chiaramente ideologica. Quando vedi una divisione così netta di sei giudici schiacciati sulle posizioni repubblicane e tre su quelle democratiche, è chiaro che ogni decisione va a ad agevolare gli interessi del Grand Old Party e in questo caso l’interesse di quel partito è proteggere Trump. Gli hanno garantito di non dover rispondere dei fatti del 6 gennaio 2021 (assedio di Capitol Hill) durante le elezioni e forse anche dopo».

 

Cosa ne pensa del giovedì nero di Biden e quali effetti può avere in Usa e nel resto del mondo?

donald trump al dibattito con biden

«Gli effetti sono gli stessi, ha danneggiato l’immagine del presidente e ha permesso a Trump di allungare il passo. Ricordiamoci però che mancano oltre quattro mesi al voto di novembre […]. Tutto può accadere, sebbene sia vero che al momento l’ipotesi di un ritorno del tycoon alla Casa Bianca è più probabile».

 

È probabile anche l’ipotesi di vedere una sostituzione in corsa di Biden invocata anche da certi ambienti del partito democratico?

È possibile ma è molto difficile da attuare. I Dem confermano di avere un grande vulnus, ovvero l’incapacità di rimanere uniti anche in situazioni delicate come questa. Così come ci sono divisioni su Biden, ce ne saranno su qualsiasi altro candidato.  […] Il partito repubblicano in questo senso ha maggiore capacità di compattarsi attorno a un candidato, come del resto sta facendo ora con Trump».

 

JILL BIDEN SI CONGRATULA CON JOE DOPO IL DIBATTITO

Prima di paracadutare un nuovo papabile deve essere comunque Biden a fare un passo indietro…

«Esatto, non c’è altro modo […]. Da parte sua tuttavia mi sembra non vi sia intenzione di gettare la spugna».

 

Complice la moglie dicono in molti, Jill Biden ha davvero tanta presa sul presidente?

«Confermo. La first lady è una donna molto intelligente e capace, ricordiamo che insegna al college, e ha un forte ascendente nei confronti del marito. Se ha deciso che il presidente deve rimanere in pista lui inevitabilmente proseguirà la campagna elettorale».

 

i meme sul confronto tv tra biden e trump 11

[…] Emergono le prime crepe nel clan Biden, con le accuse di John Morgan, che significa questo?

«Quello che ho detto prima, in casa Dem c’è incapacità di compattarsi anche dinanzi a situazioni critiche. Si chiudono in cerchio e si colpiscono all’interno anziché mirare all’esterno».

 

L’America risulta più debole di una settimana fa sul piano internazionale?

 «Lo è, come sarebbe debole nel caso Trump tornasse alla Casa Bianca. Con una differenza, se Biden prosegue la corsa e viene eletto può contare su una squadra di governo forte e capace. In quel caso sarebbe più facile navigare sul piano internazionale per gli Usa rispetto a un Trump 2.0 che causerebbe caos, vendette e decisioni basate su interessi personali»..

 

i meme sul confronto tv tra biden e trump 8

2. DENTRO IL CLAN BIDEN È L’ORA DELLA RESA DEI CONTI: A RISCHIO IL BRACCIO DESTRO

Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli per il “Corriere della Sera”

 

La famiglia Biden chiede la testa di alcuni dei suoi più stretti consiglieri: qualcuno, sostengono, deve pagare per quello che è successo al dibattito di giovedì con Trump. Il clan è arrivato sabato sera a Camp David per trascorrere qualche ora di riposo con il capofamiglia dopo gli ultimi, struggenti giorni di campagna elettorale.

 

Era un evento già programmato, ci ha tenuto a precisare la Casa Bianca: dovevano farsi scattare un ritratto di famiglia da Annie Leibovitz, poi lunedì mattina il presidente e la first lady Jill sono ripartiti per Washington, dove festeggeranno il 4 luglio con le famiglie dei militari.

 

ron klain joe biden

Le ore a Camp David sono state però fondamentali per fare il punto della situazione, e in famiglia erano tutti d’accordo di «continuare a combattere». La first lady ha sempre sostenuto la decisione del marito, ma anche il figlio Hunter […]

 

Le discussioni si sono concentrate non tanto sulle voci di ritiro, ma sulla preparazione sbagliata che avrebbe fatto deragliare la prestazione di Biden: dovevano farlo riposare, è l’accusa di questi giorni, e poi lo hanno imbottito di informazioni che hanno finito per confonderlo durante il dibattito. La famiglia sostiene inoltre che sia stato istruito soltanto a difendere le politiche della sua amministrazione, e non ad andare all’attacco di Trump o a raccontare l’America che vorrebbe per il suo secondo mandato.

 

i meme sul confronto tv tra biden e trump 5

Nel mirino sarebbero allora finiti l’ex capo dello staff Ron Klain, braccio destro di Biden che lo dovrebbe preparare anche al secondo confronto tv del 10 settembre, la consigliera Anita Dunn e suo marito Bob Bauer, avvocato personale del presidente che — come già nel 2020 — ha impersonato Trump nelle simulazioni di dibattito effettuate a Camp David.

 

La famiglia ne avrebbe chiesto il licenziamento, o un demansionamento, ma difficilmente succederà. «In 38 anni — ha chiarito Klain — abbiamo avuto molti successi e qualche fallimento: sono felice di assumermi le mie responsabilità».

 

Gli assistenti che lo hanno preparato «sono con lui da decenni, ha assoluta fiducia in loro», ha affermato il portavoce della campagna elettorale Kevin Munoz, mentre un anonimo assistente nega che ci sia insoddisfazione verso i suoi più stretti consiglieri.

 

BOB BAUER

Piuttosto, fanno sapere, la sua prestazione è stata funestata dal raffreddore e dalla Cnn : i moderatori che non hanno mai ribattuto alle bugie di Trump, ma anche i truccatori che lo hanno fatto sembrare troppo pallido.

 

La famiglia ha anche discusso delle rassicurazioni da offrire al partito, andato in fibrillazione dopo il dibattito: pubblicamente hanno tutti mantenuto il sostegno, anche se il deputato del Maryland Jamie Raskin ha ammesso che i democratici si sono effettivamente interrogati sull’opportunità di proseguire così. […]

dibattito trump biden sulla cnn 2BOB BAUERCALZINI CON LA FACCIA DI DONALD TRUMPi meme sul confronto tv tra biden e trump 3i meme sul confronto tv tra biden e trump 7i meme sul confronto tv tra biden e trump 6i meme sul confronto tv tra biden e trump 4i meme sul confronto tv tra biden e trump 1i meme sul confronto tv tra biden e trump 9

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)