giorgia meloni ursula von der leyen

URSULA O NON URSULA? - MELONI ETERNA CACADUBBI: A MENO DI UNA SETTIMANA DAL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SU VON DER LEYEN, NON HA ANCORA DECISO SE DARE O NO IL SUO OK. TEME CHE IL SUO VIA LIBERA DIA LA STURA A SALVINI E LE PEN, GIÀ PRONTI A URLARE AL TRADIMENTO. MA SE SI OPPONE, POTREBBE SPINGERE L’ITALIA IN UN MARE DI GUAI – LA VIA D’USCITA? SUGGERIRE AD ALCUNI SUOI ELETTI DI FARE I FRANCHI TIRATORI ALL’INCONTRARIO E VOTARE SÌ A URSULA. MA IL BLUFF SARÀ SVELATO QUANDO SI SAPRÀ QUALE POLTRONA HA OTTENUTO L’ITALIA. COMUNQUE, FDI NON SARÀ DETERMINANTE: VON DER LEYEN HA GIÀ UN ACCORDO CON I VERDI

Articoli correlati

GIORGIA MELONI E AL SUO PIU IMPORTANTE BANCO DI PROVA: IL VOTO PER LA RIELEZIONE DI URSULA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. MELONI SI TIENE LA PORTA APERTA L’ULTIMA CHIAMATA CON URSULA SARÀ A 24 ORE DAL VOTO IN AULA

Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

Mancano ancora cinque giorni all’appuntamento con il Parlamento europeo da parte di Ursula von der Leyen, e quel giorno la presidente della Commissione Ue designata per un bis dovrà pronunciare parole e concetti camminando sulle uova, come dicono nel governo italiano, stando ben attenta a non scontentare i Verdi ma allo stesso tempo capace di attirare a sé anche il voto di Fratelli d’Italia.

 

Al momento infatti le quotazioni che viaggiano fra Roma e Bruxelles dicono che è probabile che alla fine i 24 della Meloni vadano a sostenere la rielezione dell’esponente tedesco. Probabile ma non sicuro, anche la carta dell’astensione è in piedi.

 

matteo salvini e marine le pen a bruxelles dopo le europee 2024

Tutto o quasi dipenderà dal colloquio che avranno avuto il giorno […], o al massimo due giorni prima, la presidente del Consiglio e la presidente della Commissione, sul possibile commissario italiano e sulle eventuali deleghe che verranno assegnate all’Italia, ma un peso non indifferente avranno anche le parole che von der Leyen pronuncerà davanti ai deputati di Strasburgo.

 

Meloni infatti potrebbe decidere di votare sì o di astenersi a seconda del programma che martedì mattina von der Leyen andrà a raccontare al gruppo parlamentare Ecr, e che poi la stessa esponente tedesca illustrerà in Parlamento. Due step che tengono la situazione dell’Italia ancora in sospeso, rispetto a quelli di quasi tutti gli altri Paesi della Ue, nei quali i capi di governo hanno già detto che voteranno per il bis.

 

raffaele fitto giorgia meloni

L’anomalia italiana […] comunque non ha impedito che si svolgessero i primi confronti fra il gabinetto della von der Leyen e Roma, contatti che al momento delineano una situazione fluida, in cui gli obiettivi primari di Giorgia Meloni gravitano intorno a quattro deleghe: Concorrenza, Mercato interno, Affari economici e Bilancio. […]

 

Sul nome del commissario italiano resta un margine di incertezza. Fonti di governo la mettono anche in modo ironico, «visti i rapporti, professionali e umani, fosse per la von der Leyen avrebbe già designato Raffaele Fitto». Il nostro ministro per gli Affari europei, che ha la delega anche per il Pnrr, in questi anni infatti ha costruito un rapporto di estrema fiducia con tutto lo staff […] ma anche […] con la stessa Ursula von der Leyen, come del resto la stessa Meloni.

 

RAFFAELE FITTO E GIORGIA MELONI

Se resta un margine di incertezza è legato al problema della sostituzione di Fitto, vista la delicatezza e la sensibilità della delega all’attuazione del Pnrr che gestisce in Italia, un incarico per il quale non è facile trovare un sostituto. Una ricerca infatti è in corso da diversi giorni, ma non sembra aver prodotto grandi certezze, se non l’ipotesi, che tale rimane, che le deleghe di Fitto andrebbero distribuite fra diversi sottosegretari del governo.

 

2. IL DIFFICILE "NÌ" DI GIORGIA A URSULA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

C'è una piccola, forse non così piccola, complicazione sulla strada del posizionamento che Fratelli d'Italia terrà a Strasburgo […]. Se Meloni, anche dopo l'incontro di martedì con Von der Leyen, dovesse constatare che le offerte per l'Italia non corrispondono alle aspirazioni - in particolare se dovesse rivelarsi irrealizzabile l'ipotesi di ottenere una vicepresidenza esecutiva della Commissione […], non potrebbe confermare nell'aula dell'Europarlamento l'astensione che ha già espresso nei due vertici che hanno preceduto l'apertura dei lavori.

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

Per una ragione molto semplice: il regolamento dell'Eurocamera equipara l'astensione al voto contrario. Trovare insomma un modo per esprimere un "ni" alla riconferma di VdL in pratica non sarà così facile per i deputati di Fratelli d'Italia. A Meloni, se davvero vorrà dare una mano all'amica Ursula, senza incorrere negli strali di Le Pen e Salvini che l'aspettano al passo, non resterà che suggerire ad alcuni dei suoi eletti di approfittare del voto segreto per fare i franchi tiratori all'incontrario e votare nell'ombra per il secondo mandato della presidente della Commissione.

salvini le pen

 

[…] Il lato debole di manovre come queste è che nascono in modo assolutamente riservato, ma prima o poi si vengono a sapere perché c'è sempre qualcuno che parla. Così, se Meloni […] non vuole scoprirsi il fianco a destra,  […] comportandosi in questo modo correrebbe il rischio di essere scoperta.

 

E se Von der Leyen dovesse davvero contare sull'aiutino di Giorgia […], le converrebbe farsi bene i conti, dato che cinque anni fa fu eletta per soli nove voti e anche stavolta non è che il vento soffi proprio forte nelle sue vele.

raffaele fitto giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...