taiwan xi jinping joe biden nancy pelosi

USA E CINA SONO SU UN PIANO INCLINATO: LA GUERRA PER TAIWAN, O PRIMA O DOPO, SARÀ INEVITABILE – ENTRAMBE LE PARTI ERANO A UN VICOLO CIECO: NANCY PELOSI SI ERA SPINTA TROPPO IN LÀ E NON POTEVA NON ANDARE A TAIPEI. DI CONTRO, XI JINPING NON POTEVA NON REAGIRE (AVREBBE FATTO LA FIGURA DEL CACASOTTO). MA COSA FARÀ LA CINA? A CHE PUNTO ARRIVERÀ? IL BLOCCO DELL’ISOLA PORTEREBBE ALLA PARALISI DELL’ECONOMIA MONDIALE. E SE LE ESERCITAZIONI MILITARI CONTINUANO, L’INCIDENTE È DIETRO L’ANGOLO…

xi jinping a hong kong

1 - TAIWAN: CINA, ESERCITAZIONI INTORNO ALL'ISOLA VANNO AVANTI

(ANSA) - Le esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan vanno avanti. Il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione ha reso noto che ha continuato anche oggi a organizzare le manovre congiunte "nel mare e nello spazio intorno all'isola".

 

L'obiettivo, si legge in una nota postata nel primo pomeriggio sui social media dal Comando, è di "concentrarsi sull'organizzazione di operazioni di contenimento e supporto".

 

2 - TAIWAN: CINA, MISURE APPROPRIATE, NON C'È LINEA MEDIANA

Ma Zhaoxu

(ANSA) - La Cina nega l'esistenza di una "linea mediana" nello Stretto di Taiwan, a dividere l'isola dalla terraferma, e definisce "irreprensibili" le misure finora adottate. "Taiwan fa parte del territorio cinese e non esiste una linea mediana", ha detto il vice ministro degli Esteri Ma Zhaoxu al network statale Cctv. Le manovre militari vicino all'isola vogliono "salvaguardare la sacra sovranità e l'integrità territoriale della Cina", ha aggiunto Ma. "Le nostre misure sono pubbliche e appropriate, in linea con il diritto interno e internazionale". La linea mediana, mai riconosciuta, è stata però tradizionalmente rispettata da Pechino.

LA STRATEGIA DEL PORCOSPINO - TAIWAN VS CINA

 

3 - TAIWAN, TRA CINA E USA ORA PUÒ FINIRE MALE

Stefano Stefanini per “La Stampa”

 

Nancy Pelosi ha lasciato Taiwan da una settimana. Sulla scia si è aperta una crisi che si durerà ben più a lungo. Le manovre militari cinesi continuano. Fino a quando? Dovevano finire ieri. Pechino non nasconde che "simulino" un attacco. Taipei, più sottotono, mostra le proprie difese. Le due Marine si "esercitano" a una manciata di miglia di distanza. A fuoco vivo. Anche escludendo incidenti, la tensione è al limite del conflitto.

nancy pelosi tsai ing wen

 

Apparentemente fra Pechino e Taipei; in realtà, fra Cina e Stati Uniti. Ci sono stati errori reciproci ma soprattutto di Pechino che, purtroppo, persevera. Fare adesso la visita era una cattiva idea. In politica come in amore, il tempismo è tutto. Non poteva essere più infelice. Xi Jinping aspetta l'incoronazione da parte del XX Congresso del Partito in novembre. Controlla tutte le leve del Pcc, ma non può apparire remissivo su Taiwan.

 

esercitazioni militari cinesi 5

La riunificazione, pacifica o meno, è il suo cavallo di battaglia nazionalista. L'amministrazione Biden vuol tener Pechino distante da Mosca sulla guerra ucraina - e finora ci era riuscita. Non era il momento di mettere un dito nell'occhio a Xi.

 

La Cina ha ricambiato con una pessima idea: di vietare la visita. Pubblicamente. Non ha nemmeno provato - a quanto ne sappiamo - a fare diplomazia dietro le quinte. Di fronte all'intimidazione, Washington è stata costretta a mettere a tacere le riserve che pur aveva. Soprattutto al Pentagono.

 

 

ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

Nancy Pelosi è atterrata a Taipei, accolta dal giubilo taiwanese e dal furore cinese. Pechino si è sentita tradita. Ha visto il venir meno alla politica della "Cina unica" da parte americana. Non è vero. La speaker non aveva titolo per farlo. Nel suo discorso ha riaffermato la "One China policy" e difeso lo status quo.

 

Sentir parlare di democrazia e diritti umani al largo delle proprie coste è sicuramente sgradito alla Città Proibita, ma Pelosi non ha segnalato alcun cambio di direzione della politica americana. Sul punto centrale - gli Usa riconoscono Pechino e non Taipei - non ha detto nulla che potesse offendere Xi Jinping.

ESERCITAZIONI CINESI SULLO STRETTO DI TAIWAN

 

Perché' una reazione così rabbiosa - e pericolosa? La mancanza di diplomazia - merce non di moda in questo scorcio di XXI secolo - ha messo entrambe le parti in un vicolo cieco. Come Washington non poteva fermare la visita, così Pechino non poteva non reagire. Fino a che punto vuole arrivare?

 

Al blocco dell'isola equivalente a stato di guerra e semiparalisi del commercio marittimo internazionale? Per lo stretto di Taiwan passa la metà dei container via nave. Rottura dei rapporti con l'America? Un misto di determinazione, mal riposta sindrome di grande potenza e frustrazione sta spingendo Pechino a perseverare nell'errore.

ESERCITAZIONI CINESI SULLO STRETTO DI TAIWAN

 

La Cina ha in atto tre tipi di risposta: esercitazioni militari aeronavali che dimostrano la capacità di blocco dell'isola; boicottaggio dei prodotti alimentari di Taiwan, forse preludio a sanzioni economiche che possono colpire le vitali forniture mondiali di semiconduttori, di cui Taipei è leader; interruzione del dialogo bilaterale con Usa sui canali dei contatti militari e dei cambiamenti climatici.

 

La minaccia militare è la più vistosa ma se rimane un temporaneo sfoggio di potenza non cambia le carte in tavola. Se invece continua, con alto rischio di incidenti, tutto il peggio è possibile. Quella economica mette in ginocchio prosperità dei taiwanesi, forniture di alta tecnologia e fiducia degli investitori stranieri.

 

Due settimane fa respiravano ottimismo. Oggi, scottati dall'esperienza russa, danno segnali di fuga. Ancor più preoccupante sarebbe la rottura bilaterale con Washington. Per ora tocca solo due dossier, per quanto fondamentali - povero nostro pianeta senza Cina a bordo degli impegni multilaterali sul clima. Ma cosa succede alla stabilità e sicurezza, regionale e internazionale, se le due maggiori potenze mondiali non si parlano?

esercitazioni militari cinesi 6

 

La visita a Taipei della speaker della Camera Usa era simbolicamente importante. La reazione cinese non è simbolica; è inquietante. Che bisogno di lanciare missili nelle acque territoriali giapponesi? Certo che poi Tokyo prende le parti di Taiwan e degli Stati Uniti. Lo scenario di scontro aperto con gli Stati Uniti, politico-economico se non militare, è ad alto rischio per tutti.

ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

 

Ci perde l'Occidente che vede Pechino spinta nelle accoglienti - ma magre - braccia di Mosca. Le conseguenze per la Cina sono disastrose: più armi americane a Taiwan per aumentarne la deterrenza; fronte regionale anticinese, India compresa, accelerato e rafforzato; affossamento della globalizzazione cui Pechino - oggi con un'economia stagnante se non in recessione - deve le sue fortune. La visita di Nancy Pelosi ha fatto cocci. A Pechino la scelta fra raccoglierli - evidentemente Taipei, Usa e Occidente devono dare una mano - farne altri più difficili da rimettere insieme.

esercitazioni militari cinesi 5esercitazioni militari cinesi 1esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 3esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 1esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 5esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 4esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 1esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 4esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 6esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 5NANCY PELOSI LASCIA TAIWAN esercitazioni militari cinesi 3esercitazioni militari cinesi 2esercitazioni militari cinesi 4

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…