joe biden kamala harris donald trump nikki haley

IL VIRUS NON METTE IN QUARANTENA LA POLITICA AMERICANA – CON L’APPOGGIO DI OBAMA E SANDERS A BIDEN SONO CHIUSE LE PRIMARIE E PARTE IL TOTO-NOMINE PER I VICE: I DEMOCRATICI ANDRANNO SICURAMENTE SU UNA DONNA. MEGLIO DI COLORE COME KAMALA HARRIS O UNA MOLTO (TROPPO?) DI SINISTRA COME LA WARREN? – E TRUMP CHE FA? PENCE GLI SERVIVA SOLO PER I VOTI DEGLI EVANGELICI, CHE ORA SONO CON LUI. E QUINDI RISPUNTA IL NOME DI NIKKI HALEY…

 

 

 

Valeria Robecco per www.formiche.net

 

barack obama joe biden

Chiuso il capitolo delle primarie, è partito il toto-nomine sulla persona che affiancherà Joe Biden nel ticket per la conquista della Casa Bianca. Una corsa che si prospetta tutta al femminile in campo democratico, come suggerisce l’annuncio dell’ex vice presidente di volere una donna al suo fianco contro Donald Trump. Il punto è la scelta, cruciale soprattutto per convincere gli elettori dei cosiddetti “swing states”, gli Stati chiave, considerati come sempre l’ago della bilancia nel voto di novembre.

livestream di joe biden con bernie sanders

 

Biden starebbe lavorando su una “short list” di nomi, e da più parti si rafforza la richiesta di optare per un’afroamericana. Anche per riconoscere il sostegno dell’elettorato nero nella sua vittoria alle primarie, ruolo che potrebbe avere pure nella gara contro Trump in alcuni stati chiave. Tra le favorite c’è quindi l’icona dem – ed ex rivale di Biden – Kamal Harris. La senatrice della California é moderata al punto giusto, figlia di due immigrati (una endocrinologa indiana e un economista giamaicano) e paladina dei diritti civili: potrebbe rivelarsi una scelta calzante. Unico neo è il fatto che sia eletta in California, Stato fortemente democratico dove Biden non ha bisogno di nessun aiuto per battere Trump. Aiuto che invece potrebbe arrivare dalla senatrice (bianca) del Minnesota Amy Klobuchar. L’ex candidata alle primarie dell’Asinello potrebbe sostenerlo nel Midwest, che si prospetta essere il vero campo di battaglia per le elezioni di novembre.

joe biden kamala harris

 

Nella lista delle papabili c’è poi l’ingombrante nome della liberal Elizabeth Warren, che andrebbe a raccogliere i voti della sinistra, ma a suo sfavore ha l’età avanzata (come il candidato presidente peraltro). In realtà, nell’entourage di Biden e all’interno del partito si sta facendo sempre più strada la speranza di mettere insieme un vero e proprio “dream team”, che lo vedrebbe correre con al suo fianco la popolarissima ex first lady Michelle Obama. Speranza che si rafforza ancor di più dopo il sospirato endorsement del marito Barack, che in un video postato sui social dice: “Joe ha l’esperienza per guidarci in uno dei momenti più bui, ha tutte le qualità di cui abbiamo bisogno in un presidente ora”.

 

joe biden elizabeth warren

 

Biden, da parte sua, ha già detto nei mesi scorsi che gli “piacerebbe avere Michelle come vice”, e infatti la difficoltà maggiore sarebbe quella di convincere lei ad accettare l’incarico, visto che ha ripetutamente escluso a priori qualsiasi suo ruolo in politica.

 

mike pence donald trump 1

Negli ultimi giorni, però, si sta profilando un’altra possibilità, dal sapore del vero e proprio colpo di scena perché infrangerebbe la promessa di vedere una donna in corsa per la carica di vice presidente. Secondo alcuni osservatori le dinamiche sono cambiate, e per battere Trump la carta vincente potrebbe essere il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo, diventato una star durante la battaglia al coronavirus negli Usa. Considerato un leader forte, misurato e competente, potrebbe aiutare a persuadere i dem disillusi, milioni di indipendenti e i repubblicani scontenti dell’operato dell’attuale presidente. Anche la rivista Rolling Stones ha dedicato a Cuomo la copertina, ma lui insiste: “Non corro per la presidenza. Non corro per la vice presidenza. Non vado a Washington”.

 

TRUMP E NIKKI HALEY NIKKI HALEY CON IL SARI

E sulla sponda repubblicana? The Donald ha già detto che nel suo ticket confermerà l’attuale vice presidente Mike Pence. In realtà, sulla sponda destra del Potomac, non pochi pensano che il Comandante in Capo dovrebbe congedare l’ex governatore dell’Indiana, che aveva scelto nel 2016 per rafforzarsi sul fronte della destra religiosa. Ora gli evangelici sono tutti con lui, e questo gli consentirebbe di puntare su una donna. In questo senso la scelta pare a senso unico: l’ex governatrice della South Carolina ed ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley. La sua é una figura a tutto tondo: di origini indiane, con esperienze nella gestione interna e internazionale, dotata di piglio ed eleganza, moglie di un militare e con un forte ascendente sull’inquilino della Casa Bianca. Peraltro, negli ultimi giorni Haley si é mostrata particolarmente attiva sulla questione coronavirus, ed e’ scesa in campo nello spinoso braccio di ferro con l’Oms per il suo presunto sbilanciamento in favore della Cina. Sostenendo le istanze di Trump e affermando in particolare che l’agenzia delle Nazioni Unite deve una spiegazione sul perché “si e’ fidata delle parole di Pechino” secondo cui il Covid-19 non poteva essere trasmesso da persona a persona.

nikki haleymike pence donald trumpnikki haleymike pence donald trump nancy pelosiTRUMP E NIKKI HALEY TRUMP E NIKKI HALEYTRUMP E NIKKI HALEY donald trump nomina mike pence responsabile per l'emergenza coronavirusmike pence donald trump nancy pelosimike pence donald trump

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?