salva casa salva milano antonio tajani matteo salvini tommaso toti

VOLANO MATTONI NELLA MAGGIORANZA – SALVINI È INCAZZATO NERO CON FORZA ITALIA E CON FDI, CHE HANNO ESCLUSO IL “SALVA-MILANO” DAL DECRETO CHE PREVEDE UNA SANATORIA EDILIZIA – UNA VENDETTA DI TAJANI PER ESSERE STATO TAGLIATO FUORI DALL'INTITOLAZIONE DI MALPENSA A BERLUSCONI – IN COMMISSIONE AMBIENTE ALLA CAMERA, È STATO IL CAPOGRUPPO DI FDI, FOTI, A STOPPARE L'EMENDAMENTO DELLA LEGA - IL CARROCCIO PUNTAVA A DARE IL VIA LIBERA AI GRATTACIELI MILANESI SOTTO INCHIESTA PER IRREGOLARITA'...

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI

Pagare poco per sanare tanto: il perdono edilizio di Matteo Salvini si fa più generoso. Ma il leader della Lega fallisce l’all-in: la “salva-Milano” finisce nel cestino, rigettata dagli alleati di governo. Lo psicodramma dentro la maggioranza sulla norma per tutelare i lavori sui grattacieli finiti nel mirino della Procura va in scena a Montecitorio.

 

L’innesto nel decreto Casa doveva essere una formalità: un ultimo ritocco all’emendamento depositato venti giorni fa e poi via verso l’aula. Ma quando in commissione Ambiente arriva la riformulazione del Mit, ecco che il Carroccio si scopre solo.

 

decreto salva milano

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti guida il fronte anti- Salvini. I deputati di Forza Italia chiedono tempo, scottati dal risultato della partita milanese che i leghisti hanno portato a casa con l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Ma il tempo è tiranno: il decreto deve correre in aula per evitare di impantanarsi in Parlamento prima della scadenza della conversione in legge.

 

tommaso foti

E così la tagliola precipita sulle 49 proposte pendenti, tra cui figura anche quella che doveva salvaguardare i grattacieli meneghini tirati su con modalità tipiche delle piccole ristrutturazioni e i nuovi edifici costruiti con permessi “light”. [...]

 

Se sulla messa in sicurezza dei lavori «realizzati o assentiti» fino all’entrata in vigore del decreto non ci sono divergenze, lo stesso non si può dire per la disciplina transitoria e per l’accordo da raggiungere entro sei mesi sui lavori futuri. Per i leghisti, infatti, il rischio è quello di procedere con un passo troppo lento. Ma la riscrittura del testo non riesce.

 

Tocca al sottosegretario Alessandro Morelli, fedelissimo di Salvini, fare spallucce in commissione, prima di precipitarsi giù per le scale della Camera. Foti lascia l’aula accennando un sorriso: «La salva-Milano? I lavori sono finiti prima». [...]

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Lo stop alla norma per Milano rimbalza sul telefonino di Salvini. Qualche minuto dopo fonti a lui vicine lo definiscono «furioso» per lo “schiaffo” ricevuto dal partito della premier.

 

Ma determinato a riproporre subito l’emendamento in un altro provvedimento, prima della pausa estiva. Di fronte a una maggioranza in frantumi, le opposizioni vanno all’attacco.

 

La deputata dem Silvia Roggiani, segretaria regionale in Lombardia, punta il dito contro la Lega: «Dopo tutte le promesse e le dichiarazioni fatte in questi giorni, con questa farsa - chiosa - il partito di Salvini si copre ancor più di ridicolo agli occhi dei cittadini».

 

MATTEO SALVINI - DECRETO SALVA CASA

Intanto il decreto Casa finisce nell’emiciclo di Montecitorio. Le maglie si sono fatte più larghe: avviare i lavori in sanatoria costerà fino a 2/3 in meno rispetto ad oggi.

 

Soprattutto il perdono edilizio si applicherà anche alle “variazioni sostanziali”, nel passaggio dal progetto alla costruzione di un’abitazione. Non è il muro buttato giù dentro casa per allargare una camera: la deregulation riguarderà gli aumenti delle cubature. «Un condono », denuncia il Pd. Pagare poco per sanare tanto.

 

Articoli correlati

LA NORMA SALVA MILANO VOLUTA DA SALVINI VIENE STOPPATA DA FORZA ITALIAM CHE SI VENDICA COSI\'...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MATTEO SALVINI - DECRETO SALVA CASATOMMASO FOTIDECRETO SALVA MILANO

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?