VOLETE SAPERE COME SI FA A DISTRUGGERE IL PD? CHIAMATE GOFFREDO BETTINI, QUELLO DI "O CONTE-TER O VOTO" - L'ESPONENTE UNICO DELLA "CORRENTE THAILANDESE" DEL PD, COME BECCHINO, HA GIA' “SEPOLTO’’ ZINGARETTI, ORA TOCCA A SOTTI-LETTA - MALGRADO CHE NON NE ABBIA AZZECCATA UNA, MANCO PER SBAGLIO, GOFFREDONE NON DEMORDE E CONTINUA A SPIEGARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON HA MAI CAPITO. FINO ALL’INDECENZA DI DICHIARARE CHE “LA SINISTRA ITALIANA NON ESISTE PIÙ” - URGE IL RITORNO, CON BIGLIETTO DI SOLA ANDATA, IN THAILANDIA...

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DAGONOTA

goffredo bettini goffredo bettini

Volete sapere come si fa a distruggere il Pd? Chiamate Goffredo Bettini. L'esponente unico della "corrente thailandese" del Pd, come becchino, è uno specialista del genere: ha già svolto, e male, al grido “O Conte-ter o voto”, il ruolo di Rasputin con Zingaretti, contribuendo alla disfatta della sua flaccida segreteria. Ora si è riciclato a "consigliori" di Enrico Letta a cui suggerisce scenari e disegna traiettorie che portano dritto-dritto al "centro rottamazione segretari Pd".

 

Il grande progetto politico di Bettini, quello dell'alleanza strutturale tra Pd e M5s, ha portato al disfacimento dei dem, presi per il culo dalle giravolte dei pentastellati. Il suo amatissimo Conte è stato costretto, dalle mosse di Grillo e poi Di Maio, a dare l'endorsement a quella scappata di casa di Virginia Raggi al Comune di Roma.

goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte

 

Da parte sua, Chiara Appendino ha sentenziato: "Non sosterremo il Pd al ballottaggio al Comune di Torino. I matrimoni combinati non funzionano". Con il povero Enrico Letta costretto alla resa: "A Roma e Torino nessuna convergenza possibile tra Pd e il M5s".

 

Enrichetto, che da quando è diventato segretario le ha toppate tutte o quasi con iniziative scaccia-elettori (voto ai sedicenni, sostegno al Ddl Zan, Ius soli, tweet pro-Fedez), si è lasciato accompagnare da Bettini sulla strada, già percorsa con perdite da Zingaretti, dell'alleanza con i Cinquestelle.

goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte

 

La solita fusione a freddo che, in nome dell'alta politica (ma quale poi?!), se ne sbatte della "base", che giustamente si è ribellata. Siamo ancora alle manovre di Politburo che gli elettori devono trangugiare senza fiatare? Peccato che il '900 sia finito da un pezzo e con esso la presunzione dei partiti di dare la linea ai cittadini.

 

A scombinare le idee già confuse di Sotti-Letta, che ha il fiato sul collo degli ex renziani di "Base Riformista" che non vedono l'ora di rispedirlo a Parigi, ci si è messo anche l'ascoltato aruspice Romano Prodi. L'ex presidente della Commissione Ue, da sempre contrario a ogni ipotesi di legge elettorale proporzionale, ha contagiato con la sua "febbre maggioritaria" il redivivo Letta (che ha anche provato a rilanciare il Mattarellum).

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE

 

Una scelta di campo che porta, per direttissima, a un'unica inevitabile conseguenza: il Pd "deve" abbracciare il M5s. In un sistema maggioritario, bisogna stringere un'alleanza prima del voto e chi corre da solo, s'azzoppa.

 

Un cortocircuito che va benissimo al centrodestra che, al suo interno, è ideologicamente più omogeneo: al netto delle divergenze personali e d'ambizione tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, non è difficile tenere insieme Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Le rogne toccano a chi, come Pd e Cinquestelle, si unisce avendo come unico punto di contatto la necessità di allearsi. Non è un caso che, pur nella sua insipienza strategica, il povero Zingaretti preferisse una legge elettorale proporzionale che avrebbe slegato i dem dai grillini: ognuno per sé, Dio per tutti e buonanotte ai suonatori.

goffredo bettini by edoardobaraldi 1 goffredo bettini by edoardobaraldi 1

 

Malgrado che non ne abbia azzeccata una, manco per sbaglio, Goffredone non demorde e continua a spiegare agli altri quello che non ha mai capito. Fino all’indecenza di dichiarare che “la sinistra italiana non esiste più”. Urge il ritorno, con un biglietto di sola andata, in Thailandia.

 

“LA SINISTRA ITALIANA NON ESISTE PIÙ”

Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

 

Goffredo Bettini, l'alleanza con i Cinque stelle segna il passo

«Ora il morboso interesse sulle alleanze serve a poco. È il momento della "riscossa" italiana: stroncare la pandemia e rilanciare la produzione e la crescita. Ci sono dati incoraggianti. Vanno consolidati. Con criteri di giustizia e umanità.

goffredo bettini by edoardobaraldi 2 goffredo bettini by edoardobaraldi 2

 

Sono aumentati i poveri come ha rilevato l' Istat e tante persone rischiano con la fine del blocco dei licenziamenti. Per questo è fondamentale l' impronta sociale che ha dato Orlando alla sua azione di governo. La "riscossa" deve essere di tutti. Senza gli egoismi del passato. Le relazioni tra il Pd i 5 Stelle mi paiono positive.

 

Tutto è cambiato rispetto al governo Conte. Adesso ognuno avverte l' esigenza di definire con più libertà il proprio profilo. Ma questo è un bene, non un problema. Dobbiamo prepararci a un ritorno pieno della dialettica democratica.

 

goffredo bettini by edoardobaraldi goffredo bettini by edoardobaraldi

Draghi è una vera garanzia di tenuta della Repubblica. La sua funzione è insostituibile, qualsiasi ruolo avrà in futuro. Tuttavia quello attuale è un governo d' emergenza. Spero che possa varare alcune riforme importanti: la giustizia, il fisco, la Pa. Ma alla fine è indispensabile che tornino a confrontarsi centrodestra e centrosinistra».

 

Intanto a Roma e a Torino Pd e 5 Stelle si fanno la guerra.

«A Roma la presenza della Raggi, che non ha governato bene, ha impedito qualsiasi accordo. A Torino si poteva e forse si può ancora fare di più».

 

sandro gozi goffredo bettini andrea orlando sandro gozi goffredo bettini andrea orlando

A proposito di Torino, lì le primarie hanno visto una bassa partecipazione.

«Certamente l' afflusso così scarso alle primarie impone di stabilire un livello minimo di partecipazione. Altrimenti da una festa di popolo si trasformano in una gara tra correnti interne».

 

Tornando al M5s: Giuseppe Conte ha detto che al contrario del Pd il suo movimento cerca consensi anche al centro. Vi ha confinato a sinistra, con buona pace della vocazione maggioritaria del Partito democratico...

goffredo bettini 3 goffredo bettini 3

«Cos' è il centro? Se è le sigle di piccoli partiti, che costantemente attaccano il Pd, francamente non m' interessa. Se, al contrario, è quella parte di cittadini semplici, popolari, democratici e moderati, che cerca un' idea collettiva di futuro, allora il centro interessa moltissimo al Pd e alla sinistra. Vi sarà in quello spazio elettorale una civile competizione con Conte.

 

La vocazione maggioritaria è in antitesi al profilo di una sinistra democratica? Mi consenta una battuta: uno dei rari momenti in cui il campo alternativo alla destra è diventato maggioritario in Italia è stato alla metà degli anni 70. C' erano l' Urss, i comunisti italiani, i socialisti generosamente uniti con i comunisti (fino all' autolesionismo) e le forze laiche rappresentate da Ugo La Malfa e non da Calenda.

 

goffredo bettini goffredo bettini

Senza contare i cattolici democratici. Alle elezioni politiche del '76 questa alleanza raggiunse circa il 50% dei consensi. Per parlare ai ceti produttivi e laboriosi, alla classe media o ai lavoratori della scuola e del commercio, è decisiva una sinistra moderna, aperta e libertaria.

 

Semmai oggi il problema è inverso. Siamo in una "anomalia" uguale e contraria a quelle del passato: la sinistra italiana non esiste più. In Europa, pur con alti e bassi, c' è dappertutto. Da noi è sparita. Ecco perché nel Pd deve unirsi e pesare».

 

goffredo bettini 2007 goffredo bettini 2007

Voi sostenete di non avere un atteggiamento di sudditanza nei confronti dei 5 Stelle: ma a Roma hanno di fatto scelto il vostro candidato cassando la possibilità che fosse Nicola Zingaretti, mentre in Calabria hanno bocciato Nicola Irto...

«Zingaretti ha deciso in piena autonomia. Nessuno l' ha costretto. Non ha rischiato la crisi del governo del Lazio. Sta lavorando in modo esemplare sui vaccini, sulla ripresa economica e dell' occupazione, sulle politiche per i giovani. Gualtieri, poi, è stato il ministro dell' Economia che ha salvato l' Italia. Su Roma abbiamo messo in campo il meglio. Guai, tuttavia, a dare la sensazione che la vittoria sia scontata».

 

goffredo bettini nicola zingaretti piero fassino goffredo bettini nicola zingaretti piero fassino

Sembra di capire che le Agorà del Pd nella mente di Letta corrispondano alla versione moderna dei comitati per l' Ulivo.

«Non credo, siamo in una fase diversa. Con l' Ulivo di Prodi abbiamo vinto la destra per due volte sul campo. Prodi è stato e rimane un gigante. Ma oggi tutto è troppo frammentato e, come ha detto Letta, non serve una sommatoria di sigle. Le Agorà sono un modo di allargare il campo del Pd con la decisiva presenza di esterni e con il ritorno della sovranità alla base della piramide sociale. Agli elettori e ai militanti».

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

 

Non sembra esserci troppo spazio per cambiare la legge elettorale, ma con l' attuale perché mai i grillini dovrebbero allearsi con il centrosinistra alle prossime Politiche? Lei che parla spesso con Giuseppe Conte pensa che lo faranno?

«Guardi, è proprio il maggioritario che renderà indispensabile l' alleanza con il Cinque Stelle. Preferisco il proporzionale, anche se vedo difficili le condizioni per realizzarlo. Perché è più efficace un' alleanza politica, libera e convinta, anche con i compromessi necessari, tra autonomi partiti, piuttosto che una camicia di forza imposta da regole elettorali».

 

goffredo bettini beppe grillo goffredo bettini beppe grillo

Se le amministrative vanno male, secondo lei ricomincia il solito tormentone sul segretario?

«Non da parte mia. Non garantisco sugli altri. Ma le amministrative andranno bene».

 

Il segretario di un circolo del Pd è stati sospeso perché l' aveva criticata, da voi vigono il centralismo democratico e la censura?

«Non mi aveva criticato, mi aveva insultato. Poi autonomamente ha cambiato il post, forse accorgendosi di aver esagerato. Ma io stesso ho detto subito di far cadere il provvedimento. È giovane, impegnato, vivace, impetuoso. Mi ha in antipatia. Ne ha tutto il diritto. Poteva solo, prima di esprimersi pubblicamente, venirmi a parlare , per conoscere meglio la mia storia al di là di tante caricature che vanno in giro. Mi piacerebbe incontrarlo.

GOFFREDO BETTINI GOFFREDO BETTINI

 

Quando negli anni 70 ero un dirigente della Fgci, sul nostro giornale "Città futura", diretto dal bravissimo Nando Adornato, uscì un trafiletto di presa in giro a Antonello Trombadori intitolato: «Tromba d' oro». Non ci furono provvedimenti ma molte proteste. Paolo Bufalini, amico fraterno di Trombadori, mi invitò a casa e mi raccontò tutto su di lui: la resistenza, l' instancabile lavoro culturale, il rapporto con Togliatti, la tenacia antifascista e repubblicana. Ho capito che avevamo commesso una leggerezza un po' cattiva. Tutto qui».

 

I vostri alleati grillini sono filo-cinesi...

«Della Cina occorre respingere nettamente la violazione dei diritti umani, la prepotenza e una certa furbizia sulle politiche industriali e del commercio. Ma la risposta più catastrofica sarebbe la ripresa della guerra fredda».

Goffredo Bettini Goffredo Bettini Goffredo Bettini e Barbara Palombelli Goffredo Bettini e Barbara Palombelli GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO goffredo bettini (3) goffredo bettini (3)

 

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