pina picierno anna ascani

ZINGARETTI, NON STARE SERENO - CI SI PUO’ FIDARE DEI RENZIANI RIMASTI NEL PD? C’E’ LUCA LOTTI CHE SI ERA “SOSPESO” DOPO LO SCANDALO SULLE NOMINE AL CSM - NON HA FATTO LA VALIGIA NEMMENO EMANUELE FIANO, CON IL SUO FOLTO MONOCIGLIO, NONOSTANTE ESSERE STATO TROMBATO PER UN POSTO AL GOVERNO - E POI DARIO NARDELLA, ANNA ASCANI, PINA PICIERNO: CHE FARANNO?

Gennaro da Varzi per https://www.ilsussidiario.net

 

micucci ceccanti

1) Stefano Ceccanti: è tra i nostri dieci piccoli indiani il più signore di tutti. Sempre attento alle motivazioni da dare, prodigo di argomentazioni, mai saccente. Eppure il senatore un certo sospetto lo alimenta. Diciamo come stanno le cose: il noto costituzionalista di fede renziana ha avuto il suo momento di gloria con il referendum del 4 dicembre 2016. Per mesi è stato la voce più autorevole dei Comitati per il Sì e ha girato l’Italia in lungo e in largo. Difendendo la riforma Boschi come l’unica in grado di dirci “la mattina dopo chi ha vinto”. Argomento che Salvini gli ha scippato. Ceccanti oggi però ha aperto al proporzionale, stranamente. Vuoi vedere che il professore è rimasto nel Pd solo per controllare che Zingaretti non cambi idea, ora che è nato il nuovo partito di Renzi?

 

LUCA LOTTI

2) Luca Lotti: è l’indiziato numero uno, e lui certo non contribuisce a fare chiarezza. Credendo di fare il simpatico ha testualmente detto “io resto nel Pd, capirete poi il perché”. Un politico di professione sempre trasparente nelle sue azioni. Sapendo come ha trascorso gli ultimi mesi, cercando di condizionare le nomine del Csm, viene da chiedersi cosa stia combinando adesso. Tra l’altro gli andrebbe chiesto di chiarire lo status di “sospeso dal Pd” con cui ha cercato di mettere una pezza alla nota vicenda. Sicuramente la sospensione non gli impedisce di partecipare alla vita della sua corrente “Base riformista”, la più dissanguata dalla scissione. Ma vuoi vedere che è Renzi che non lo vuole?

emanuele fiano

 

3) Emanuele Fiano: appena trombato nella corsa per aggiudicarsi un posto nel nuovo governo, Fiano ha salutato i suoi vecchi compagni di corrente trasmigrati nel nuovo partito renziano augurando loro nuovi successi. Che se la logica non è un’opinione, vuol dire altrettanto insuccessi per il suo, di partito. È rimasto così nel Pd e nella stessa corrente di Lotti. Forse, preoccupato del suo posto di parlamentare, ha valutato più saggio restare di qua, visto che di là se ne sono andati ben 5 parlamentari milanesi in una volta sola.

 

renzi nardella

4) Dario Nardella: lui considera Renzi un fratello, secondo le dichiarazioni di questi giorni. Eppure non se l’è sentita di seguirlo nella nuova avventura. L’unico non toscano del giglio magico (è nato in una ridente cittadina alle porte di Napoli) che ha avuto in sorte la carica di sindaco della città più renziana d’Italia, ha adottato da tempo una linea ecumenica. Raramente ha partecipato alle risse “social” aizzate dai suoi vecchi amici. Meglio non agitare gli animi di una maggioranza in consiglio che potrebbe dare segni di insofferenza.

 

5) Ciro Buonajuto: un altro sindaco noto alle cronache soprattutto perché grande amico della Boschi, che non ha mai mancato un solo appuntamento, politico o mondano, organizzato a Torre del Greco. Per eleggere Buonajuto il partito locale è stato negli ultimi anni letteralmente fatto a pezzi, con espulsioni ed epurazioni. Tutto questo con il solo scopo di far agire il giovane sindaco incontrastato. Eppure molti concittadini dell’ex roccaforte rossa aspettavano da tempo questo momento per chiarire alcune cose.

 

de laurentiis decaro

6) Antonio De Caro: anche il sindaco di Bari e presidente dell’Anci ha comunicato che non seguirà Renzi. Recentemente rieletto con un ottimo risultato, De Caro è un sindaco double-face: renziano a Roma e sincero amico e sostenitore di Emiliano a Bari. Viene il dubbio che era forse un po’ troppo per lui traslocare in un partito dove comanda la conterranea Teresa Bellanova.

 

7) Umberto Minopoli: in generale preferisce fare la parte del bastian contrario, e quindi – da quando Renzi è minoranza – è diventato, lui bersaniano di ferro, il più renziano di tutti. Si è distinto perché artefice di una campagna in difesa del pensiero autentico renziano. Capace di intervenire praticamente su ogni argomento in tempo reale, è famoso perché pubblica a ripetizione lunghissimi post a difesa del renzismo. Renzi però lo ha tradito con la svolta di agosto ed egli ha sofferto terribilmente quando ha capito che il suo mentore faceva sul serio e stava spingendo il Pd dritto al governo con i 5 Stelle. Si è sentito orfano. Resterà nel Pd per fare l’opposizione dura a Zingaretti, quella che avrebbe dovuto fare Renzi.

 

PINA PICIERNO

8) Pina Picierno: ricordate le 5 capoliste alle europee del 2014? Lei fu la predestinata a guidare la lista del Sud. Dovette di conseguenza rinunciare al posto da deputata e traslocare a Bruxelles. Voleva ritornare in Italia nel 2018 ma Renzi non tenne conto della sua richiesta. Poi alle europee del 2019 diede vita alla cordata renzian-democristiana che ha cercato di scalzare dal primo posto il magistrato Roberti. Non ci sono riusciti ma lei si è aggiudicata, per il rotto della cuffia, l’ultimo posto disponibile. Al parlamento europeo non è chiaro ancora se nascerà il gruppo di Italia Viva, almeno fino a quando Macron non aprirà le porte del suo gruppo.

 

andrea marcucci (2)

9) Andrea Marcucci: il capo dei senatori del Pd è davvero un caso da studiare. Renziano in tutto e per tutto, conosciuto come il più “realista del Re”, messo di fronte alla scelta se seguire Renzi o restare sulla sua poltrona, si è messo a piangere. La commozione a questo punto deve aver coinvolto anche gli altri colleghi senatori, che hanno interpretato le lacrime come segno inconfondibile di lealtà e di fedeltà al partito. Così la disponibilità offerta qualche minuto prima di fare un passo indietro e lasciare il suo prestigioso incarico è stata subito ritirata.

 

10) Anna Ascani: la commozione non ha colpito solo Marcucci, ma anche la leonessa, che nei social non ha risparmiato colpi a nemici e a compagni di partito per difendere il giovane leader fiorentino e ha rinunciato al ruolo di co-fondatrice del nuovo partito in lacrime. Da lei nessuno se lo aspettava. Ideatrice del movimento dei #senzadime, ha impiegato una notte per cambiare posizione radicalmente e passare a difendere con altrettanta convinzione la nuova linea dettata dal capo.

anna ascani 3

 

E non ha battuto ciglio quando è andata ad occupare un posto nel governo accanto agli odiati grillini. Le malelingue sussurrano di un cattivo rapporto con le altre donne vicine a Renzi, a cominciare dalla più famosa Maria Elena. Sembra infatti che sia stata proprio lei, la Boschi, a schierarsi contro la nomina dell’Ascani a ministro e a lasciarle solo un più piccolo spazio da vice-ministro.

 

Ecco dieci piccoli indiani, renziani ortodossi che però sono rimasti nel Pd, e di cui capiremo presto se c’è qualcuno di cui potersi fidare.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)