bonaga parietti

ALBA, STAI BONA…GA! IL FILOSOFO SCATENATO SULLA SUA GRANDE EX: "DICE CHE LE IMPEDII DI FIRMARE UN CONTRATTO DA 9 MILIARDI DI LIRE CON CANALE 5? ANCORA CON ‘STA STORIA? LA PARIETTI SOFFRE DI INCONTINENZA MNESICA, EMETTE RICORDI - IL WEB PER IL POPOLO L'HO INVENTATO IO. BEPPE GRILLO SFASCIAVA PC - SALVINI? FA IL FURBETTO DEL QUARTIERINO - LA SINISTRA? DISTRUTTA DA RENZI - FUSARO? UNO SGARBINO MARXILLO FACCIALE". E SU VALENTINA NAPPI...

Antonello Piroso per “la Verità”

 

STEFANO BONAGA

Stefano Bonaga, docente di antropologia filosofica all' Università di Bologna (dove è nato nel 1944), predilige il low profile: «Non voglio sembrare uno che se la tira, montando in cattedra a dispensare precetti». Gli spiego che non mi rivolgo solo all' agit prop che nel 1968 era alla testa della protesta giovanile, ma anche al pioniere del Web che portò Internet gratis ai bolognesi già nel 1994.

 

Antonio Gramsci aveva il pessimismo dell' intelligenza ma l' ottimismo della volontà. Lei?

«Adattandolo al mio stato attuale, quell' aforisma lo declinerei così: "Disperazione della ragione, velleitarismo della volontà"».

 

Si riferisce al governo gialloblù, alla sinistra perduta, al Pd zingarettiano?

«Il Pd appare un partito fermo, che riproduce sé stesso e le vecchie logiche d' apparato. Più che pensare al Che fare? di Lenin, bisognerebbe attrezzarsi per rispondere al quesito Come fare?. Riorganizzare la potenza sociale, la cittadinanza attiva, i corpi intermedi.

Invece si insegue la destra sul terreno della leadership, del consenso, della governabilità fine a sé stessa».

bonaga parietti

 

Senza consenso non si governa.

«Se il consenso di cui si va a caccia è quello prestato al pifferaio magico di Hamelin, bisogna sapere che ha il respiro corto. Oggi la società non è più stratificata in classi sociali a compartimenti stagni, con interessi convergenti e omogenei al loro interno. È frammentata e magmatica. Con una provocazione, si dovrebbe rispolverare il paradigma regolativo del Manifesto del Partito comunista di Marx e Engels: "A ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le proprie possibilità"».

 

Pensavo si riferisse a «Un fantasma si aggira per l' Europa»: la sinistra.

«La dicotomia destra-sinistra hanno voluto darla per superata, dobbiamo ringraziare l' azione instancabile in tal senso di Matteo Renzi, il Rottamatore di persone e di principi, basti pensare a come ha legato il referendum costituzionale ai destini del governo e suoi personali. Rimediando una débâcle per la quale vedo che non è ancora riuscito a elaborare il lutto».

STEFANO BONAGA E VANESSA VILLAFANE

 

Oggi sarebbe la destra a essere vicina al popolo.

«Mi faccia fare il filosofo: dobbiamo distinguere il populismo ontologico da quello fenomenologico, anche se entrambi svuotano di significato lo stesso concetto di sovranità popolare».

Non mi rifili una supercazzola.

«Me ne guardo bene. La natura intrinseca, in sé, del populismo è la depoliticizzazione del corpus sociale: l' impegno si esaurisce nel mandato elettorale, la croce sulla scheda ogni tot tempo, in realtà si delega all' uomo solo al comando, che sul piano di ciò che appare diventa culto del capo, amplificato dalla propaganda e dall' individuazione-ossessione per un "nemico esterno", l' ebreo, il "negro"».

 

Ma non ritiene che se oggi ci sono «questi qua» è perché prima di loro c' erano «quelli là», i governi del presidente, i patti del Nazareno?

«Nei processi storici tutto si tiene, e i sismografi della politica dovrebbero essere in grado di allertare la "protezione civile" prima dell' arrivo dello tsunami, perché poi è troppo tardi. Non dimenticando che se Renzi e il suo Giglio magico sono stati il colpo di grazia per la sinistra (perché al contrario di quello che riteneva lui in una società liquida devi avere un partito "solido", non fluido a sua volta), la Lega ha governato a lungo con Silvio Berlusconi, solo agli occhi delle anime belle Matteo Salvini la può spacciare per nuova».

bonaga parietti

Nel Sessantotto lei era un leaderino del movimento studentesco, un Rudi Dutschke in salsa emiliana.

«Acqua passata».

 

Contestatore ma studioso. Laurea a pieni voti in filosofia. Tesi su?

«Visto che me lo chiede. Lo strutturalismo di Louis Althusser, grazie alla quale ottenni poi una borsa di studio a Parigi, dove conseguii il dottorato con Gilles Deleuze».

A fine anni Ottanta è consigliere comunale eletto come indipendente nel Pci, poi assessore.

«Nella giunta di Walter Vitali, tra il 1993 e il 1995. Scelsi i "rapporti con i cittadini e innovazione"».

 

E s' inventò Internet «per il popolo». In anticipo sul volume Essere digitali di Nicholas Negroponte, profeta del Web.

«Negroponte parlava della Rete come di nuova tecnologia, io mi permisi di dirgli che la consideravo la scoperta di un Nuovo mondo.

STEFANO BONAGA E VANESSA VILLAFANE

 

Per me significava apertura ai saperi, la possibilità di un "cervello sociale". Scoprii che il Cineca, il Consorzio interuniversitario che è un centro di calcolo a livello mondiale, si era allacciato al cavo transoceanico che portava Internet in Europa. Imposi la definizione di cittadini, non di "clienti" del servizio: protagonisti di un circolo virtuoso con l' amministrazione e le istituzioni, cui sottoporre direttamente le proprie istanze».

 

Liscio come l' olio.

BEPPE GRILLO

«Mica tanto. Su Iperbole (così si chiamava il progetto: Internet per Bologna e l' Emilia Romagna) in Comune fioccavano i sarcasmi, lo chiamavano "il sarchiapone". I provider commerciali ci fecero causa per presunto monopolio e abuso di posizione dominante, ma persero. Le associazioni di categoria non vedevano l' utilità del "giocattolo" (gli albergatori mi dissero: "Ma noi il computer l' abbiamo già"), 30.000 bolognesi aderirono invece subito con entusiasmo».

 

Ne ha fatto tesoro Beppe Grillo.

«Nei suoi spettacoli a inizio 2000 distruggeva i computer a martellate. Poi si è convertito.Continuando a sbagliare: prima perché non ci credeva, poi perché si è convinto che il Web si autolegittimi. La Rete non ti dà dignità solo per il fatto di esserci, gli haters, i pettegoli, i rompicoglioni rimangono tali...».

STEFANO BONAGA-LAMANTIA

 

Ne deduco non sia molto social.

«Non ho lo smarphone ma un Nokia da 19 euro, faccia lei. La Rete è uno spazio vuoto riempibile all' infinito, quindi è un universo definito da ciò che ci metti dentro. Un processo che deve essere di empowerment, di allargamento, miglioramento e crescita delle capacità.

 

Le grandi rivoluzioni non sono mai state tali perché puntavano banalmente a soddisfare un bisogno, chiedendo alle persone: "Cosa volete?", ma perché le mettevano in condizione di dispiegare le proprie potenzialità, cioè il "cosa potete"».

 

Il M5s si è imposto proprio con questo programma. I gilet gialli italiani.

matteo renzi assemblea pd

«Non scherziamo. I grillini non sono un partito di massa, ma solo dei raccoglitori di masse di opinioni. Le manifestazioni oltre confine le seguo dall' inizio perché ho una fidanzata francese che ha partecipato a tutte le manifestazioni di protesta a Parigi. È una mobilitazione non virtuale di persone in carne e ossa che non vogliono più essere rappresentate, ma presentarsi. Rivendicando la loro dignità con Emmanuel Macron: siamo citoyens, e tu ci devi rispetto».

 

Si è appena chiuso il Salone del libro di Torino, segnalato dal caso dell' editore vicino a Casapound escluso all' ultimo momento per «apologia di fascismo».

MATTEO SALVINI CON IL ROSARIO

«Mi chiedo: com' è possibile che il ministro dell' Interno (che ha giurato sulla Costituzione e che dovrebbe sapere che il combinato disposto tra questa e le altre norme in materia, a cominciare dalla legge Scelba, non lasciano spazio a dubbi) scelga di essere pubblicato da un editore con problemi giudiziari, fotografato mentre partecipa a scontri di piazza?».

 

Ha detto che ignorava la circostanza.

«Ha detto la stessa cosa anche quando ha abbracciato allo stadio un capo ultras pluripregiudicato. Bell' esempio di ministro informato. Mi chiedo quanto Salvini possa andare avanti a fare il furbetto del quartierino, lisciando il pelo all' estrema destra».

 

DIEGO FUSARO CANDIDATO SINDACO GIOIA TAURO

Lei non vuole apparire ma negli anni Novanta la relazione con Alba Parietti non fu esattamente clandestina. E lei aveva una decisa influenza sulla signora: le impedì di firmare un contratto da 9 miliardi di lire con Canale 5.

«Ancora con 'sta storia? Ne ha sempre parlato solo lei. Una volta commentai: "Alba soffre di incontinenza mnesica, emette ricordi", aggiungendo una battuta che taluni presero per vera: "Qualora anch' io facessi esondare la mia memoria, la accuserei di avermi fatto perdere 115 milioni di euro al Superenalotto perché mi è apparsa in sogno dicendomi di cambiare tre numeri sulla schedina"».

 

diego fusaro

All' ultimo Festival del cinema di Venezia, dove cura gli incontri di «filmosofia», era a un dibattito con l' attrice hard Valentina Nappi, argomento: il desiderio. Quando ho digitato su Google: «Bonaga Nappi», il primo risultato è stato (lo trascrivo edulcorandolo): «La pornostar contro il filosofo: "Voglio eiaculargli in faccia"».

«A me?».

No, si riferiva a un suo collega.

«E a chi?».

Diego Fusaro.

«Ah (pausa). Uno Sgarbino "marxillo" facciale...».

valentina nappi instagram (2)

La minaccia della signora era peraltro contenuta in un articolo per il sito della blasonata rivista «de sinistra» MicroMega.

«Grazie della notizia. In ogni caso, quel dialogo è stato... un caso: il confronto doveva avvenire con una delle registe del collettivo del porno di Roma, che si è presentata con lei al seguito. Impressioni?

Tutt' altro che stupida o ignorante.

Ma un' esibizionista d' arroganza sì».

BONAGA-DAGOvalentina nappialba parietti 3alba pariettialba pariettialba parietti 1alba parietti si incazza all'isoladiego fusaro fa il piacionealba parietti 2STEFANO BONAGA E VANESSA VILLAFANE

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