ARRIVA IL BOTTO DI CAPODANNO PER I TIFOSI DELLA ROMA: FRIEDKIN HA ALZATO L’OFFERTA: MANCANO 20 MILIONI E POI PALLOTTA PASSERA’ LA MANO - L’ATTUALE PATRON GIALLOROSSO CHIEDEVA 800 MILIONI, AL LORDO DEI 272 MILIONI DI DEBITI: POTREBBE ACCONTENTARSI DI 780 - NELL’AFFARE NON SARA’ INSERITO IL NUOVO STADIO A TOR DI VALLE NON AVENDO RICEVUTO LA SOCIETÀ GIALLOROSSA ANCORA L’UFFICIALITÀ PER IL VIA AI LAVORI DAL CAMPIDOGLIO – LUNEDI’ 30 L’APPUNTAMENTO DECISIVO

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Ugo Trani per www.ilmessaggero.it

«La negoziazione è in una fase caldissima, stavolta ci siamo». Da oggi, ogni giorno è buono per la cessione della Roma. Ed entro martedì (dopo la chiusura della Borsa), cioè il 31 dicembre.

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Ecco spiegata quella che, da qualche ora, è la frase più gettonata nella Capitale. Perché, anche se c’è chi fa gli scongiuri ricordando che meno di due settimane fa l’affare ha rischiato di evaporare (qualcuno, tra i protagonisti, garantisce che fosse addirittura saltato), la soluzione e quindi l’accordo, con la valutazione di 780 milioni, sono stati trovati proprio durante le feste di Natale. Dan Friedkin e James Pallotta, dopo lo stallo e soprattutto il braccio di ferro di inizio dicembre, sono dunque vicini a stringersi la mano per il cambio al vertice del club giallorosso. Che, pure restando di proprietà Usa, prepara l’insediamento del nuovo azionista di maggioranza. E, quindi, del principale riferimento. Al posto del bostoniano, ecco il texano di origini californiane.

 

 

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«La cessione è imminente». Il tam tam fa squillare anche i telefonini dei calciatori in vacanza. Non sono i semplici rumors a incuriosire chi vive quotidianamente sul pianeta Roma. Si informano i dirigenti, i procuratori e i giocatori. Pure i collaboratori esterni. Ognuno chiede se davvero è il momento dell’addio di Pallotta che, almeno all’inizio, resterà comunque come socio di minoranza. Se ne parla in Italia e anche all’estero dove si sono spostati diversi giocatori.

 

Gli stessi legali degli studi che seguono i protagonisti della vicenda faticano a negare l’esistenza dello scatto cruciale di Friedkin. Del resto c’è chi si è fatto scappare, pur mantenendo l’anonimato, l’indiscrezione della svolta per il probabile annuncio già nel 2019: «Siamo fiduciosi, l’accordo sarà trovato entro la fine dell’anno». Tradito, quindi, l’impegno a mantenere il silenzio che poi è tornato a regnare, tardivo e ormai inutile, da venerdì sera. Ma sanno bene gli avvocati del bostoniano e del texano che è stato soprattutto Goldman Sachs, cioè l’advisor del presidente, a forzare la mano a chi ha ormai deciso di farsi da parte.

 

 

pallotta friedkin pallotta friedkin

Non c’è stata la necessità di incontrarsi. La trattativa è ripartita lunedì 23 dicembre. E non in Italia. A Londra gli advisor, con Jp Morgan impegnato a strutturare la nuova offerta del tycoon. Che si è collegato da Los Angeles, dove si è fermato negli ultimi giorni. E da Boston, poi, è arrivato il via libera a preparare la documentazione definitiva. La Capitale, anche se l’attività della squadra è sospesa fino a domani per la sosta del campionato e Trigoria quindi più o meno deserta, non è stata però tagliata fuori dalla questione: il ceo Guido Fienga è stato da sempre al centro della negoziazione.

 

Pallotta lo ha coinvolto già da qualche mese e, ovviamente, lo ha aggiornato su ogni sviluppi. E, a metà novembre, proprio l’ad ha ricevuto sia in viale Tolstoj che a Trigoria proprio Friedkin, accompagnato nel blitz in città dal figlio Ryan, per fargli approfondire la conoscenza del club giallorosso. Fienga, in vacanza a Ortisei, è tornato a Roma proprio alla vigilia di Natale per seguire, prima di tornare in montagna, l’accelerazione della trattativa.

JAMES PALLOTTA JAMES PALLOTTA

 

Pallotta e Friedkin hanno, intanto, deciso di non inserire nell’affare l’eventuale costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle non avendo ricevuto la società giallorossa ancora l’ufficialità per il via ai lavori dal Campidoglio. Entro metà gennaio il magnate ceco Radovan Vitek dovrebbe acquistare i terreni da Eurnova. E a quel punto il nuovo proprietario avrà la certezza di poter avere l’interlocutore giusto per andare a dama. E saldare, dunque, il bostoniano che ha già anticipato 80 milioni.

 

 

CESSIONE ROMA, FRIEDKIN HA ALZATO L’OFFERTA: MANCANO 20 MILIONI PER ACCONTENTARE PALLOTTA

Rosario Dimito per www.ilmessaggero.it

 

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Il botto di Capodanno per i tifosi giallorossi sarebbe stato preparato l’antivigilia di Natale. Gli advisor di James Pallotta e di Dan Friedkin sarebbero riusciti a mettere sul tavolo dei due imprenditori coinvolti nel futuro della Roma calcio, la soluzione per riannodare in extremis una trattativa che sembrava arenatasi. I 47 milioni di euro di distanza per cedere la maggioranza del club, che sembravano un oceano impossibile da attraversare, si sarebbero accorciati a circa 20 milioni da combinare con la sottoscrizione della tranche di 15 milioni di aumento di capitale da complessivi 150 milioni da versare entro metà 2021.

 

Una tecnicalità da banchieri d’affari che Goldman Sachs, per conto di Raptor Fund, l’hedge fund dell’imprenditore nativo del Massachusetts e JpMorgan per l’uomo d’affari californiano, miliardario tra i più ricchi degli USA grazie all’attività di import delle auto Toyota, hanno escogitato per non far fallire il deal (e i loro lauti compensi).

 

pallotta raggi pallotta raggi

La trattativa sarebbe ripresa all’improvviso e da zero (o quasi) chance di successo delle scorse settimane, approfittando che negli USA non ci sono le festività natalizie, a pochi giorni da fine anno, sarebbero risalite parecchio. Sembra che Goldman abbia convinto Pallotta a spingere per una mediazione entro il 2019 per scongiurare che un nuovo eventuale acquirente si manifestasse molto più avanti accollando sulle spalle di Pallotta l’onere di dover sborsare altri soldi per rafforzare il club mentre i tifosi bussano alla porta dei rinforzi per consolidare le ambizioni di classifica.

 

L’attuale patron della Roma chiedeva 800 milioni, al lordo dei 272 milioni di debiti: potrebbe accontentarsi di 780 milioni sempre lordi con gli ultimi dettagli da definire sul pagamento della rata della ricapitalizzazione. Raptor che, tramite Neep holding, ha il 75% della società giallorossa, dovrebbe rilevare il 55-60% per circa 430-470 milioni con il debito da rifinanziare, lasciando una minoranza a Pallotta che uscirebbe completamente dalla gestione. Potrebbe mantenere il posto in consiglio.

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Il nuovo proprietario dovrà lanciare l’opa, essendo la Roma calcio quotata in borsa. Ai valori correnti (venerdì scorso il titolo ha chiuso a 0,66 euro), l’offerta pubblica potrebbe essere lanciata a 0,62 euro visto che il prezzo si riferisce, di solito, alla media degli ultimi sei mesi. Ma il valore dell’offerta a favore dei piccoli risparmiatori dipenderà dal corso del titolo quando verrà firmato l’accordo definitivo. Salvo ulteriori intoppi, ci siamo. Lunedì 30 sarebbe fissato l’appuntamento decisivo.

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