massimiliano allegri maurizio arrivabene

AVVISATE ARRIVABENE CHE NON VUOL SENTIR PARLARE DI ESONERO DI ALLEGRI: MANDAR VIA ACCIUGHINA, IL TECNICO PIU’ PAGATO DELLA SERIE A (13 MLN LORDI A STAGIONE) PUO’ ESSERE IL MALE MINORE: SENZA GLI OTTAVI DI CHAMPIONS E SENZA QUARTO POSTO, LA JUVENTUS BRUCEREBBE 60 MILIONI. DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL REPORT DI EXOR, CHE INDICA PERDITE PER 132 MILIONI NEI PRIMI SEI MESI DEL 2022, LA JUVENTUS PUÒ CORRERE IL RISCHIO DI NON PRENDERE PARTE ALLA CHAMPIONS DOPO AVER SOTTOSCRITTO UN ACCORDO TRIENNALE CON L'UEFA? 

Da fanpage.it

 

allegri arrivabene nedved

«Lo paghi tu quell'altro che viene?». Beh, se non lo paga la Juventus, potrebbe essere un guaio ancor peggiore. Perché la battuta di Arrivabene in risposta ad un tifoso che chiedeva l'esonero di Allegri ha fondamenta sempre meno solide, dopo la sconfitta casalinga col Benfica. Il secondo ko consecutivo nei gironi di Champions League non è un semplice smacco sportivo per i bianconeri, ma rischia di diventare un salasso anche dal punto di vista economico.

 

 

Compromettere il passaggio agli ottavi di finale significherebbe buttar via più di 10 milioni di euro solo nell'immediato, parzialmente compensabili solo in caso di retrocessione in Europa League e di cammino vincente nella seconda competizione continentale, senza però pensare alle conseguenze future. La Juventus di Allegri può arrivare tra le prime quattro in campionato e assicurarsi un altro anno tra le grandi d'Europa? Dopo la pubblicazione del report di Exor, che indica perdite per 132 milioni nei primi sei mesi del 2022, la Juventus può correre il rischio di non prendere parte alla Champions League in pieno regime di settlement agreement con la Uefa?

MAURIZIO ARRIVABENE SCHERZA SULL ESONERO DI MASSIMILIANO ALLEGRI

 

 

Quanto costa Allegri alla Juventus?

Esonerare Allegri ha un costo e questo è chiaro. Quando la Juventus ha deciso di far tornare il tecnico livornese sulla panchina bianconera, reduce da un anno a dir poco altalenante sotto la gestione Pirlo, ha messo sul piatto un contratto da top manager per l'uomo dei cinque scudetti consecutivi, che è oggi l'allenatore più pagato della Serie A insieme a Mourinho.

 

Un accordo da 7 milioni netti annui, poco meno di 13 milioni lordi a stagione, più bonus legati ai risultati, con scadenza fissata nel 2025. Un impegno da quasi 52 milioni di base, senza includere la parte variabile che, tolta la qualificazione alla Champions League per la stagione attualmente in corso, non sembra avere particolari ragioni d'esistere. La Juventus dell'Allegri-bis è stata costantemente fuori dalla lotta scudetto e in Europa non è stata affatto competitiva né al primo anno, con l'eliminazione agli ottavi di Champions League per mano del Villarreal, né quest'anno, con zero punti nelle prime due partite del girone (per la prima volta nella storia del club bianconero).

MAURIZIO ARRIVABENE SCHERZA SULL ESONERO DI MASSIMILIANO ALLEGRI

 

 

Perché Allegri ha sostituito Milik con Locatelli nel finale di PSG-Juve: era una strategia

Se Agnelli dovesse prendere oggi la decisione di cambiare allenatore, avrebbe a libro paga un altro allenatore (un traghettatore? Un "big" con uno stipendio forse pure superiore a quello del tecnico attuale?) più Allegri per tutta questa stagione (di fatto gli dovrebbe riconoscere nove mesi di stipendio senza farlo lavorare…) e per le successive due. Ciò significa la certezza di dover pagare 25,9 milioni di euro lordi a vuoto per le stagioni 2023/24 e 2024/25, più quel che resta della stagione 2022/23, quasi per intero. Poco meno di 10 milioni, dunque, da aggiungere ai 12,95 milioni annui lordi previsti dal contratto siglato nell'estate del 2021, quella in cui la Juventus riuscì ad acciuffare al fotofinish – e con il clamoroso harakiri del Napoli – un posto in Champions League.

 

 

 

Un contratto che, a spanne, prevede circa altri 36 milioni lordi da riconoscere all'allenatore scelto per ricominciare un ciclo vincente, ma che finora non sta riuscendo a riportare i bianconeri ai livelli visti fino a prima della pandemia. Poi, è chiaro: se la Juventus dovesse prendere questa decisione, le trattative per chiudere la partita col tecnico sarebbero immediate. Da un lato, il club proverebbe a risparmiare qualcosa. Dall'altro, Allegri non correrebbe il rischio di star fermo quasi tre anni. Ma queste, chiaramente, sono ipotesi. La certezza è ciò che prevede il contratto.

cherubini arrivabene

 

Quanto vale la Champions League per la Juventus

Sulla base attuale, il rischio è quello di fallire gli obiettivi della stagione. Trovarsi subito fuori dalla Champions League equivarrebbe a rinunciare sin da subito a 9,6 milioni di euro per il passaggio agli ottavi di finale, ormai quasi del tutto compromesso.

 

A questi, poi, vanno aggiunti i mancati incassi dal botteghino (anche in caso di retrocessione in Europa League, non è che ci sia da aspettarsi il pienone all'Allianz Stadium, cosa che già adesso è un'utopia) e i premi per i risultati sul campo nella fase a gironi (2,8 milioni per ogni vittoria e 930 mila euro per ogni pareggio), che la Juventus potrebbe riportare ai livelli degli anni passati soltanto centrando una qualificazione che avrebbe quasi del miracoloso. Vincendo tutte e quattro le partite rimanenti, metterebbe in cassa 11,2 milioni e tornerebbe alla carica per inserirsi tra Paris Saint-Germain e Benfica, oggi prime a punteggio pieno nel girone e attese dallo scontro diretto della prossima giornata.

arrivabene nedved cherubini foto mezzelani gmt114

 

 

La Juve non aveva mai perso le prime 2 gare del girone di Champions

Più che il danno attuale, però, la Juventus dovrebbe guardarsi le spalle dal danno potenziale. Oggi non solo si vede in campo una squadra non all'altezza dell'accesso agli ottavi di Champions League, ma pure una squadra che rischia seriamente di non tornarci, in Champions. E quello sì che sarebbe un danno enorme, per le casse bianconere.

 

Significherebbe rinunciare in partenza a circa 50 milioni di euro, la differenza tra l'ottantina di milioni che anche negli ultimi anni di insuccessi sono stati garantiti ai bianconeri e la trentina di milioni messa sul piatto di chi vince l'Europa League. Questo, però, supponendo che la Juventus di Allegri riesca a far strada, nell'Europa di Serie B. Tra i circa 10 milioni quasi del tutto compromessi per quest'anno e la prospettiva di non poter accedere all'eldorado della Champions League nel prossimo, concedersi un secondo anno fallimentare vorrebbe dire buttar via almeno 60 milioni di euro.

 

 

allegri out hashtag

Allegri-Juventus, un bivio sotto la lente della Uefa

Un buco del genere, per la Juventus, sarebbe meglio evitarlo. Soprattutto dopo l'ultimo report di Exor, che indica per il club perdite pari a 132 milioni di euro nel periodo gennaio-giugno 2022 e che – se questo dato non dovesse essere rettificato nel bilancio bianconero – porterebbe il rosso complessivo dell'esercizio 2021/22 oltre i 250 milioni di euro, sommandolo ai 119 milioni di perdite del primo semestre. Peggio dell'anno precedente, quando si erano sfiorati i 210 milioni totali. In più, con gli occhi della Uefa ben aperti sui conti di Madama.

meme su allegri

 

La Juventus ha infatti sottoscritto un settlement agreement triennale che parte da una sanzione di 3,5 milioni di euro non condizionati, a cui aggiungere altri 20,5 milioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, ovvero il riequilibrio tra i costi della rosa e i ricavi, alla base dei nuovi regolamenti sulla sostenibilità finanziaria che vanno a sostituire il fair play finanziario. Senza la Champions e i suoi ricchi introiti, rientrare in questi parametri potrebbe dover significare ridimensionamento. Con o senza Allegri, il cui esonero a questo punto potrebbe essere il minore dei mali.

MEME SU MASSIMILIANO ALLEGRI max allegrimeme su allegriANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...