mkhitaryan

CHI DA' BUCA A BAKU - LA FINALE DI EUROPA LEAGUE SI GIOCA IN AZERBAIGIAN MA IL BOMBER ARMENO DELL’ARSENAL MKHITARYAN DECIDE DI RESTARE A CASA - L’ATTACCANTE, NATO A EREVAN, SARÀ COSTRETTO A DISERTARE LA SUPERSFIDA CONTRO IL CHELSEA PER LE FORTISSIME TENSIONI TRA IL SUO PAESE D' ORIGINE (CRISTIANO) E GLI AZERI (MUSULMANI) - UEFA E AZERBAIGIAN HANNO PROVATO FINO ALL' ULTIMO A EVITARE IL RIFIUTO. MA…

Gabriele Carrer per la Verità

 

mkhitaryan

Pecunia non olet. La locuzione latina è più appropriata che mai quando si parla dei rapporti tra l' Occidente e le potenze emergenti nel mondo del pallone, uno degli strumenti del soft power più utilizzati dalle seconde per entrare nei gangli del primo. Che spesso si rivela addirittura complice.

 

L' ultimo episodio è quello che riguarda Henrikh Mkhitaryan, il trentenne calciatore dell' Arsenal che ha scelto di non scendere in campo mercoledì prossimo per la finale di Europa league contro il Chelsea.

 

Ragioni di sicurezza, ha spiegato il numero 7 dei Gunners. La partita, infatti, si svolgerà allo stadio Olimpico di Baku, in Azerbaigian. Mkhitaryan è armeno (e cristiano) e i rapporti tra la sua Armenia e l' Azerbaijan (musulmano) sono molto tesi per via del conflitto in Nagorno Karabakh, un territorio conteso di circa 10.000 chilometri quadrati nel Sud del Caucaso. Per la società, la famiglia e il calciatore stesso, la sua sicurezza non sarebbe stata garantita.

 

mkhitaryan

L' allenatore dell' Arsenal, Unai Emery, costretto a rinunciare a «un giocatore chiave» (quest' anno 7 gol in 39 presenze), ha detto che Mkhitaryan «vuole giocare con la squadra ma dopo aver parlato con la sua famiglia ha deciso di non venire. È una decisione molto molto personale e dobbiamo rispettarla». La squadra si è detta rattristata «per il fatto che un giocatore perderà una grande finale europea per circostanze come questa». L' attaccante ha parlato su Twitter di «decisione difficile»: «Mi dispiace molto perdermela».

 

Uefa e Azerbaigian hanno provato fino all' ultimo a evitare il rifiuto. Ma le rassicurazioni non sono bastate a Mkhitaryan: l' Uefa «insieme alle più alte autorità dell' Azerbaigian» aveva studiato e trasmesso all' Arsenal «un piano di sicurezza» per il giocatore. Niente da fare. Cadute nel vuoto anche le parole della portavoce del ministro degli Esteri, Leyla Abdullayeva, che aveva provato a scongiurare la figuraccia politica per non rovinare il lavoro di soft power portato avanti dal Paese negli ultimi anni con l' organizzazione nel 2015 dei primi Giochi europei di atletica leggera e l' inaugurazione nel 2017 del Gran premio di Formula 1.

mkhitaryan

 

La portavoce aveva giurato che «Micki» poteva giocare: «Molti altri atleti armeni hanno partecipato ai nostri eventi». Ma anche questa volta, nulla da fare.

Non è la prima volta che Mkhitaryan, uno un po' testardo, evita le partite in Azerbaigian. L' aveva fatto nel 2015, quando indossava la maglia dei tedeschi del Borussia Dortmund, saltando una gara in casa del Qabala. E si è ripetuto lo scorso ottobre rimanendo a casa per la sfida della fase a gironi tra Qarabag e Arsenal.

 

Tutto nasce dalla guerra per mettere le mani sul territorio montagnoso a maggioranza armena, quindi cristiana, ma dentro i confini dell' Azerbaigian, che invece è musulmano. Il Nagorno Karabakh nel 1991, sfruttando il crollo dell' Unione sovietica, si dichiarò indipendente.

mkhitaryan

 

Una scelta mai digerita da Baku, che sfociò in una guerra da circa 30.000 morti che riesplode periodicamente.

 

Si può obiettare che trattasi di scelta personale. Ma come ogni scelta personale è anche una scelta politica. Lascia però perplessi il comportamento dell' Uefa, ultima grande organizzazione a cedere alle avance del presidente Ilham Aliyev, la cui famiglia è al potere da mezzo secolo. Oltre ai già citati Giochi europei di atletica leggera e Gran premio di Formula 1, l' Azerbaigian è riuscito infatti a ospitare molti grandi eventi negli ultimi anni: il World boxing championships nel 2010, l' Eurovision song contest del 2012, il Mondiale femminile under 17 nel 2017.

 

mkhitaryan

Inoltre, nel 2020 sarà una delle sedi degli Europei di calcio.

Peccato che alla modernità e all' innovazione sbandierate da Aliyev per conquistare l' Occidente facciano da contraltare politiche totalitarie che si fanno beffa dei diritti umani.

Basti pensare che l' Azerbaigian, dove le minoranze sciite vengono perseguitate così come i dissidenti, è in posizione 166 su 179 Paesi per libertà di stampa. E non brilla neppure per lotta alla corruzione e rispetto dei diritti Lgbti.

 

Anche Arsenal e Chelsea erano scettiche sulla scelta di Baku come sede della finale di Europa league. Colpa delle difficoltà logistiche per i tifosi e del fatto che le autorità hanno deciso di destinare soltanto 6.000 biglietti per ognuna delle due squadre finaliste.

EMERY

Alla fine l' Uefa ha deciso per Baku nonostante poche settimane prima delle scelta fosse stato scoperto un fondo nero che il presidente Aliyev utilizzava per pagare chiunque fosse in grado di promuovere la sua immagine e quella del suo Paese. Ma non è tutto. L' Uefa, presieduta dal russo Aleksander eferein, ha diffuso un comunicato che sintetizza le politiche discriminatorie dell' Azerbaigian e i silenzi dell' organizzazione stessa. L' Uefa, si legge, «accoglie positivamente la decisione delle autorità della Repubblica dell' Azerbaigian di modificare l' attuale sistema di richiesta del visto elettronico, per il quale era obbligatorio certificare di non essere affetti da Hiv/epatite».

 

emery

E ancora dal comunicato: «L' Uefa riteneva che l' obbligo fosse di natura discriminatoria». È bastato rimuovere quell' odiosa richiesta che l' Uefa, che si proclama sempre ambasciatrice della diversità e del no a ogni tipo di discriminazione, ha chiuso un occhio sui record negativi di Baku sulle minoranze Lgbt.

 

Sull' Uefa abbiamo ormai pochi dubbi. Uno ci rimane, lo stesso che ha espresso qualche giorno fa il tecnico del Liverpool Jürgen Klopp intervenendo sulla questione: «Non so quelli che prendono le decisioni cosa mangino a colazione per arrivare a tutto questo».

mkhitaryanceferin totticeferin

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)