CONI CALDI - MALAGÒ DEVE AL PIÙ PRESTO TROVARE UN NUOVO LAVORO. PARLA GIANNI PETRUCCI, ALLEATO DI GIORGETTI: “PRIMO: QUELLO CHE HO LETTO È UNA LETTERA NON FIRMATA DA BACH IN RISPOSTA ALLA RICHIESTA DEL CONI E INDIRIZZATA AI MEMBRI DEL CIO” - SECONDO:IL GOVERNO CI DÀ 460 MILIONI, COME SI FA A PARLARE DI AUTONOMIA?” - TERZO: DOVE VA MALAGÒ CON CINQUE TRA LE PIÙ IMPORTANTI FEDERAZIONI CONTRO: BASKET, CALCIO, VOLLEY, NUOTO E TENNIS?

Paolo Brusorio per “la Stampa”

GIANNI PETRUCCI CONI

 

A Verona la nazionale di basket prepara l' imminente mondiale. Da lì il presidente federale Gianni Petrucci ha seguito la querelle Governo-Cio in merito alla neonata legge dello Sport che allo stato dell' arte viola fondamentali punti della carta olimpica.

 

Presidente, teme l' esclusione dell' Italia da Tokyo 2020?

«Non sono molto preoccupato».

 

Non la fa un po' facile?

«Primo: quello che ho letto è una lettera non firmata da Bach in risposta alla richiesta del Coni e indirizzata ai membri del Cio. Secondo: i decreti delegati non sono decreti legge e quindi sono modificabili. E vedrà che il sottosegretario Giorgetti con sensibilità e intelligenza interverrà dove serve per chiarire i punti critici. E, per sgombrare il campo dagli equivoci, conoscono le mie idee politiche.

 

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt06

Il Cio invita il governo italiano a presentarsi a Losanna per trovare una soluzione. Giusto andarci?

«Conosco Giorgetti, è una persona che dialoga»

 

Più in generale la pax che abbiamo visto a Losanna culminata con l' assegnazione dei Giochi 2026 all' Italia, è svanita. Il governo contro il Coni: non un grande spettacolo.

«L' esperienza mi ha insegnato che quando si gestisce un ente importante come il Coni bisogna tenere il volume basso. L' autoreferenzialità non serve, finisce per essere dannosa. In certi casi serve del realismo operativo».

malagò giorgetti

 

Si riferisce al presidente del Coni Malagò? Dove ha sbagliato?

«Non entro nel merito. La mia non è una battaglia contro Malagò. Ho diretto il Coni per 14 anni e ne vado fiero, i miei inizi con il governo Tremonti non furono facili eppure superammo i problemi. Bravura? Fortuna? Non so. Certo, non ho mai messo l' io davanti prima di confrontarmi con la politica».

 

Sprezzanti del deficit da contenere entro il 3% (solo per fare un esempio), incuranti della carta olimpica: la legge sullo sport verrà anche modificata, ma certo questo governo non ha grande attenzione per le norme. O no?

«È vero, potevano pensarci prima. Non l' hanno fatto. Ora è inutile andare al muro contro muro. Se poi ci sono due persone di cui fidarsi sono proprio Giorgetti e Sabelli, l' ad di Sport e Salute. Decisionisti? E che cosa devono fare, stare a guardare? Con il buonismo, diceva Alberoni, non si risolvono i problemi ».

malagò agabio fabbricini pagnozzi giorgetti foto mezzelani gmt037

 

Malagò vuole difendere l' autonomia dello sport. Non è d' accordo?

«Si fanno le battaglie che si possono vincere. E questa, è chiaro, non si è vinta. Si devono rispettare le scelte anche se non condivise».

 

Sa di resa incondizionata.

«No, di intelligenza politica. Personalizzare le battaglie non è mai stato produttivo. Esiste il noi proprio per questo».

 

malago e giorgetti foto mezzelani 5

Posto che la questione Cio rientri, resta una spaccatura dentro la spaccatura: cinque federazioni - basket, calcio, volley, nuoto e tennis - apertamente in contrasto con la gestione di Malagò. Come se ne esce?

«E se fossero gli altri in contrasto con noi? Mi dica come si fa a non tenere conto delle posizioni di cinque federazioni così importanti, come si fa a tirare dritti senza porsi delle domande».

 

Quindi?

malago e giorgetti foto mezzelani 3

«Quindi il problema non si pone più. Con la nuova legge il Coni non è più di fatto il ministero dello sport, come lo è stato dai tempi di Onesti, ma solo di quello olimpico. Il resto da oggi verrà gestito diversamente».

 

Con tanti saluti all' autonomia dello sport?

«Senta, il governo ci dà 460 milioni, come si fa a parlare di autonomia. Quanto meno è parziale. E sottolineo, quanto meno».

 

Rimarrà il muro contro muro tra voi e il presidente del Coni?

malago e giorgetti foto mezzelani

«Parlo per la mia federazione e dico che non si è fatto molto per recuperare il rapporto. Ho espresso una posizione e non sono stato preso in considerazione, ma forse non era così sbagliata. Non ho nulla di personale contro Malagò, ma i fatti sono questi».

 

Ottenuti i Giochi 2026, Malagò ha subito annunciato la propria ricandidatura a presidente del Coni. Ha fatto bene?

«No comment».

 

Lei però non viene da Marte, quattordici anni da presidente del Coni: possibile che funzioni male solo ora?

carraro malago petrucci cucci pescante zazzaroni

«Il Coni funziona e ha sempre funzionato. Con me e prima di me. Ora i tempi sono cambiati, è cambiato il mondo e in Italia il vento politico. Questo governo ha un' idea diversa sulla gestione dello sport, meglio sarebbe stato usare i toni bassi. E dialogare. Invece si è scelta una strada diversa, difficile lamentarsene poi».

 

Chiudiamo con il basket: la qualificazione ai Giochi passa anche dai prossimi Mondiali. L' Italia, dice lei, ci sarà: si può dire lo stesso della Nazionale di Sacchetti?

Petrucci uscita Malago

«È il mio sogno da quando sono seduto su questa poltrona».

 

Brucia ancora la delusione pre olimpica di Torino ?

«La digerirò solo quando sarò in Purgatorio».

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...