galliani lotito

DOPO LA SCUFFIA 20 A 0 PER LOTITO, ORA SCENDE IN CAMPO L'AMICO DI LOBBY GALLIANI: ''LA PARTITA E' TRUCCATA'' - L'OBIETTIVO DELL'AD DEL MONZA E' FAR SCAPPARE I FONDI E FAR RIENTRARE L'ETERNO BOGARELLI AL CENTRO DELLO SCACCHIERE, GRAZIE A UN'OPERAZIONE GIA' IN CANTIERE: ECCO I DETTAGLI

 

1. A VOLTE RITORNANO...

DAGONEWS

 

Galliani, Lotito e Bogarelli di nuovo insieme. A tre anni dal termine dell’inchiesta della procura di Milano che aveva accertato come la “lobby del pallone” avesse condizionato le aste dei diritti tv degli ultimi 10 anni,  il gruppo di “amici” si ricostituisce per tornare protagonisti della prossima asta dei diritti TV.  L’Autorita’ Antitrust ha stabilito che, nel periodo in cui Marco Bogarelli era l’advisor della Lega e Adriano Galliani il Presidente della Serie A, operava indisturbato un cartello di agenzie di  intermediazione dei diritti internazionali, formato da MP SIlva & Partners, IMG e B4 che avrebbe provocato un danno alla Lega superiore a 1,5 miliardi di euro.

 

bogarelli

L’intervista odierna a Milano Finanza certifica il ritorno in campo di Adriano Galliani al fianco dell’amico Claudio Lotito, in difficoltà dopo la decisone della Lega di avanzare nella negoziazione con i fondi di private equity. Adriano Galliani critica pesantemente il progetto voluto da Paolo Dal Pino che, consentendo l’ingresso dei fondi di private equity nel capitale della Media Company della Serie A, ne permetterebbe la professionalizzazione e, quindi, aiuterebbe il ritorno del nostro calcio ai fasti di un tempo.

 

Obiettivo condiviso di Galliani e Lotito è quello far svanire l’interesse dei Fondi, rallentare l’approvazione dei bandi per fornire la chance all’immarcescibile Bogarelli di tornare, per i prossimi 9 anni, al centro dello scacchiere, grazie a un’offerta al ribasso di Wanda/ Infront per fare l’Advisor, o alternativamente, con il cappello di Media Pro, per realizzare il canale della Lega.

 

 

2. QUESTA PARTITA È TRUCCATA

Francesco Bertolino per ''Milano Finanza''

 

pulvirenti galliani lotito 1

«Non ce l'ho con i fondi di private equity, ma con la Lega Serie A che si sta comportando come se fosse una lega chiusa, senza promozioni e retrocessioni annuali, e con i club che pensano di spartirsi quanto ricavato dalla vendita di diritti altrui».

 

Adriano Galliani lo ripete più volte nel corso di questa intervista con Milano Finanza: le sue critiche non riguardano il progetto in sé di vendere ai private equity una quota della media company che gestirà i diritti televisivi pluriennali della Serie A. Il problema, secondo per l'amministratore delegato del Monza, è l'idea dei presidenti e dei vertici di Lega di ripartire il prezzo della cessione fra i club. Mercoledì 9 settembre l'assemblea dei presidenti del massimo campionato di calcio italiano ha votato all'unanimità a favore della creazione di una nuova società per la gestione commerciale della Serie A.

 

I club hanno inoltre approvato l'avvio di trattative per valutare le due proposte per il 10% della media company avanzate dal trio Cvc-Advent-Fsi e dal tandem Bain-Neuberger Berman. Le due cordate offrono rispettivamente 1,625 e 1,35 miliardi di euro, importo che verrebbe distribuito alle società in più tranche, la più sostanziosa da corrispondere a inizio 2021 (si veda tabella pubblicata in pagina).

 

de laurentis galliani lotito foto mezzelani gmt

Ed è sulla pretesa degli attuali club di Serie A di incassare i proventi della cessione del capitale che si appuntano i dubbi dell'amministratore delegato del Monza. Per impedire che ciò avvenga Galliani - il quale i diritti tv del calcio li ha prima comprati come ad di Mediaset, poi venduti singolarmente come ad del Milan e infine negoziati in blocco come vicepresidente di Lega - è pronto a dare battaglia «in ogni sede». Assieme a lui potrebbe muoversi l'intera Lega B, pronta a iniziative contro la Serie A.

 

Domanda. Qual è il problema del progetto approvato mercoledì 9 dall'assemblea dei presidenti di Serie A?

 

Risposta. La Serie A è una lega aperta, ma in questo affare si sta comportando come fosse una lega chiusa all'americana. La media company è al 100% di proprietà della Lega e i club della stagione sportiva 2020/2021 sembrano invece convinti che sia cosa loro. Si sbagliano: non possono cedere una quota di una società che ogni anno, per il meccanismo delle promozioni e retrocessioni, cambia il 15% dei soci e spartire il prezzo fra i club che quest' anno si trovano per caso a militare in Serie A.

 

Chi disputa il campionato 2020/2021 incasserebbe soldi dai fondi, benché la vendita riguardi i diritti solo a partire dalla stagione 2021/2022, quando tre firmatari dell'accordo saranno retrocessi e ci saranno tre nuove società nella massima serie. È come se i club dell'attuale Serie A vendessero il 10% di via Rosellini (il palazzo sede della Lega a Roma, ndr), intascandone il ricavato.

 

D. In passato i private equity hanno preso partecipazioni in altri sport; Cvc, per esempio, è entrata nella Formula 1. Perché lo stesso non può funzionare per la Serie A?

 

ADRIANO GALLIANI, FRANCESCO MANGIONE E MARCO BOGARELLI

R. Il paragone con la Formula 1 non regge affatto perché nelle corse non ci sono promozioni e retrocessioni di team. La Serie A non è un circuito chiuso invece; mi stupisce che i vertici di Lega e i club non vogliano cogliere questa cruciale differenza. In base al progetto attuale le società che giocano quest' anno in Serie A si porterebbero a casa non solo i soldi dei diritti televisivi del 2020/2021 già assegnati a Sky, Dazn e altri, ma anche una porzione rilevante del prezzo per la vendita dell'equity che hanno venduto. Pensano di aver vinto alla lotteria, ma è una follia che verrà bloccata in ogni sede.

 

D. Che cosa dovrebbe fare allora la Lega con l'incasso dell'eventuale vendita del 10% della media company?

 

R. Nel caso, la Lega deve tenersi in pancia i proventi della cessione dell'equity ai fondi, non può certo distribuirli fra i club come fa anno per anno con i proventi dei diritti televisivi. Sono due cose diverse e sono sorpreso che la Lega non lo capisca. Cedendo la quota della media company si sta vendendo una parte del patrimonio della Lega: quei soldi devono servire per lo sviluppo del marchio, per aprire nuove sedi o per altre iniziative comuni a beneficio di tutti coloro che giocheranno in Serie A per l'eternità.

PAOLO DAL PINO

 

D. Il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, sembra però convinto della fattibilità tecnica, legale e finanziaria del piano.

 

R. Non è così ed è arrivato il momento di farsi sentire. Se si muove la Lega Serie B, benissimo, altrimenti il Monza è pronto a muoversi da solo per impedire questa follia della spartizione dei soldi fra i club dell'attuale Serie A. Non c'è un avvocato né un tribunale al mondo che possa dar loro ragione. Mi auguro di non dover arrivare alle vie legali, ma se sarà necessario sono pronto ad andare fino in fondo.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)