lazio spezia

GRATTA E VINCI – SUL PRATO RATTOPPATO DELL’OLIMPICO LA LAZIO DI SARRI RIFILA SEI PERE ALLO SPEZIA, CON TRIPLETTA DI CIRO IMMOBILE, CHE GIÀ SI CANDIDA CAPOCANNONIERE SOLITARIO DOPO L’ADDIO DI CRISTIANO RONALDO – LA GRATTATINA DI PALLE DEL TECNICO, CASINI E NAPOLITANO (GIULIO) IN TRIBUNA: TUTTE LE FOTO

 

Alberto Abbate per “il Messaggero”

 

maurizio sarri si gratta le palle foto mezzelani gmt067

Profuma di Sarri, questa Lazio. E pure sul prato rattoppato dell'Olimpico sboccia Ciro capitano. A fine gara trascina tutta la squadra sotto la Curva a fare lo spogliarello: il re è nudo, finalmente di nuovo ai suoi piedi il popolo. In questo stadio aveva segnato due reti all'Europeo, alla prima in casa della Lazio è scatenato.

 

Aveva timbrato il tabellino a Empoli dal dischetto, una settimana dopo Immobile sbaglia il penalty («Mi rode aver cambiato la direzione all'ultimo»), ma quadruplica comunque il suo bottino. In due giornate dà il segnale di volersi riprendere la Scarpa d'oro dopo un anno sabbatico. Al di là di ciò che succederà oggi in campionato, si candida già come capocannoniere solitario.

 

ciro immobile foto mezzelani gmt071

Prima lo scavetto, poi il piattone angolato, infine la capocciata sotto l'incrocio. Ribaltato pure lo Spezia con una tripletta in un tempo: «La dedico alla squadra e ai tifosi. Con loro per me è tutto diverso e mi emoziono». E ora è sempre più vicino un altro record: 154esimo centro con questa maglia addosso, il mito Piola dista appena cinque gol. Di questo passo, imminente il sorpasso.

ciro immobile foto mezzelani gmt079

 

Ma ciò che più conta per Ciro è ritrovare il pubblico: i cori lo galvanizzano, si vede in campo. Immobile ha lo sguardo indemoniato, corre in lungo in largo, è il simbolo e l'esempio. Non è vero che nel 4-3-3 non è a suo agio, Sarri lo ha già trasformato nel punto di riferimento: «Si sa che con lui gli attaccanti segnano tanto».

 

Perché Pedro e Felipe Anderson, ali a piede invertito, lo cercano e lo servono. Aspettando un altro esterno di grido, questo tridente è già da urlo. Senza dimenticare i tre assist e il gol a forma di cuore del ritrovato Luis Alberto.

 

RIMONTA

Replay di Empoli in un minuto. La Lazio ricomincia all'attacco, ma al primo contropiede va sotto. Lazzari (uscito poi per Marusic) è fuori posizione, Giasy punta Acerbi, entra in area e fa partire il giro fra lui e Patric, a sorpresa al posto di Radu (Luiz Felipe finisce in tribuna) titolare dall'inizio. Reina respinge al lato, Verde ribadisce dentro. Immediato cambio di fronte, Leiva riconquista palla e scarica per Pedro, che trova il filtrante giusto per Ciro e il suo pallonetto.

ciro immobile foto mezzelani gmt073

 

Che caratteraccio, anche nel bis di piattone angolato con scarico all'indietro di Luis Alberto. Lo spagnolo e Milinkovic sono marcati da Thiago Motta a uomo, così all'inizio inventano sempre Anderson e Pedro: stupenda una triangolazione ampia con l'ex giallorosso poi murato.

 

Ancora quest' ultimo al 43' conquistata il rigore (scalciato da Erlic), assegnato dall'arbitro Dionisi al Var e deviato da Zoet a Ciro. Proprio sugli sviluppi del corner, però, Luis Alberto trova la testa del bomber, che vola sotto la Nord emozionato e sciolto in un abbraccio infinito con l'assist-man iberico.

GOLEADA

C'è ancora qualche buco, il palleggio va oleato, ma in un 6-1 c'è tanto Sarrismo. I tocchi di prima, il tiki taka di Maurizio, la rinascita del Pipe de oro Anderson al ritorno all'Olimpico. Non segnava dal 20 maggio 2018, giorno dello spareggio perso con l'Inter per la Champions: chissà non sia anche questo un segno del destino.

ciro immobile foto mezzelani gmt068

 

Una manciata di secondi della ripresa e il brasiliano sfrutta un rilancio dalla porta di Reina con una sorta di sombrero: disinnescato Amian, volata sino in area, Zoet spiazzato e ringraziamenti al cielo. Lo stesso difensore poco dopo trattiene Felipe da ultimo uomo e viene espulso.

 

E allora esagera, la Lazio: Luis Alberto prima concede a Hysaj il pokerissimo al debutto, poi lui stesso sigilla la sua prestazione top con un siluro all'angolino. Assist di Raul Moro (subentrato a Pedro), già osannato dagli spalti per un dribbling infinito nell'area dello Spezia con tiro murato all'ultimo.

 

PAZZI DEL TECNICO

Nel finale dentro pure Miriqi e Luka Romero, quinto spagnolo biancoceleste sul terreno. Parla però toscano, questa Lazio: «Non dobbiamo illuderci per due partite, dobbiamo crescere ancora molto». Eppure i ventiduemila dell'Olimpico sono pazzi del nuovo tecnico.

giulio napolitano e luigi di biagio foto mezzelani gmt116

 

Mentre Sarri è in piedi a sgolarsi, invocano un suo saluto: lui si gira e lo fa col sorriso. A fine gara va vicino alla Nord e applaude per l'appoggio: «Sono sorpreso, il popolo biancoceleste è straordinario»

 

Entusiasmante la sua prima sinfonia all'Olimpico, emozionante già prima del fischio d'inizio per il significato del ritorno alla vita di ogni seggiolino. Mai così sentito e forte l'inno della Lazio cantato dal pubblico, Olympia in cielo, una bambina che saluta a centrocampo. Andrea Casta suona col violino «C'era una volta il West». C'è di nuovo l'Olimpico. Degnissimo, vivo. 

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