Monica Colombo per corriere.it
Colloqui in corso per tentare di ricucire lo strappo. Dalla Lega serie A non sono partite nuove lettere all’indirizzo di Sky, che ancora deve pagare l’ultima rata dei diritti tv del campionato, pari a 130 milioni di circa.
I presidenti aspettano il pronunciamento del tribunale di Milano sul decreto ingiuntivo partito a fine maggio per riscuotere la somma. La pay tv aveva chiesto di ridiscutere le cifre cercando di ottenere sconti sulle rate dei prossimi tornei, così come hanno fatto più o meno tutte le tv del mondo alla luce del calendario stravolto dal coronavirus. Dalla serie A hanno risposto picche trincerandosi dietro a un contratto blindato.
Il gesto più estremo, in caso di inadempienza, è staccare il segnale che oscurerebbe la visione delle partite agli abbonati e anche agli spettatori che seguono dai canali in chiaro. La minaccia non è nuova, è la stessa che molti presidenti avevano discusso alla vigilia della ripresa della serie A. Il tempo stringe, il 1° luglio Sky dovrà versare la prima rata della prossima stagione. Per evitare il black-out del calcio bisogna agire in fretta.
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