moggi

IERI, MOGGI E DOMANI: "SARRI? NON VESTIVA IL BIANCONERO. SE PARLI A RONALDO SENZA AVER MAI VINTO NIENTE FAI FATICA. PIRLO? UNA SCOMMESSA A METÀ. PERÒ DEVE VINCERE. CONTE? PARLA TROPPO. LE SCONFITTE NON POSSONO ESSERE SEMPRE DEGLI ALTRI. MESSI? NON VERRÀ MAI IN ITALIA. IL PARAGONE CON MARADONA? NON REGGE - IBRAHIMOVIC? “PER ME È COME UN FIGLIO. QUANDO GLI HO COMPRATO IL PRIMO PAIO DI SCARPE ALLA JUVE…” 

Gianmarco Aimi per https://mowmag.com/

 

 

moggi

ig Luciano è il Darth Vader del calcio italiano. Tanto odiato, quanto rispettato. Ancora oggi, dopo Calciopoli e la squalifica federale con cui gli è stata preclusa la permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc. Ma quando si parla di calcio ci sono poche persone che possono vantare l’esperienza di Luciano Moggi.

 

E nonostante tutto, dietro le quinte, la sua influenza si fa ancora sentire. Lo dimostra il fatto che quando lo chiamiamo per chiedergli un commento sull’inizio del campionato il secondo cellulare gli squilli in continuazione. Consigli di qua, consulenze di là, dritte su quel giocatore, come muoversi per rilanciare la squadra o semplicemente su quale allenatore sia migliore. E risponde a tutti con cortesia – come a noi che lo abbiamo interrogato sui temi di strettissima attualità – e i suoi giudizi sono una sentenza. 

moggi maradona

 

Sarri? “Non vestiva il bianconero” perché “se parli a Ronaldo senza aver mai vinto niente fai fatica”Pirlo? “Una scommessa a metà, perché è stato un campione e ha carisma e i giocatori lo ascoltano.

 

Però deve vincere”Antonio Conte? “Le sconfitte non possono essere sempre degli altri”Ibrahimovic? “Per me come un figlio. Quando gli ho comprato il primo paio di scarpe alla Juve…”. Su Messi “che non verrà mai in Italia” e il paragone con Maradona: “Non regge, Diego era un fuoriclasse e mi piange il cuore vederlo in quelle condizioni”. E alla fine su un suo ritorno nel mondo del calcio…

 

Andrea Pirlo è stata una scelta azzardata per la panchina della Juventus?

moggi

Non è una scelta azzardata, ma coraggiosa. Siamo di fronte a un soggetto che ha il carisma del campione del passato. Saprà parlare a Ronaldo e Dybala nella maniera più giusta e lo ascolteranno perché lo rispettano, visto che ha dato un qualcosa di importante al calcio. Si cambia rispetto a un allenatore, anche bravo per carità, ma che non vestiva bene l'abito della Juventus

 

Solo questione di stile?

Non aveva il carisma necessario per parlare con quei giocatori. Con un passato come quello di Sarri, se dialoghi con gente che ha vinto campionati del mondo, Champions e Palloni d’Oro hai difficoltà enormi a essere credibile. È questo il punto a favore di Pirlo.

moggi gianni agnelli

 

È già una Juve vincente?

Si apre un periodo di transizione della Juve, con i vecchi che smettono e altri con un rendimento da valutare come Chiellini. È una scelta coraggiosa, però Pirlo è un uomo credibile da parte dei giocatori importanti bianconeri.

 

Che consiglio gli darebbe?

Non saprei, perché non conosco più l’ambiente, a parte quelli che ho portato io come Buffon e Chiellini. Dico solo che l’appeal di Pirlo sarà diverso nello spogliatoio, tutti lo stimano e potrà portare dei vantaggi. Il punto è sempre che porti risultati. Se vengono i risultati è credibile al 100%, sennò solo al 50%. Pirlo era tatticamente irreprensibile, capisce il calcio, di tempi di gioco, speriamo riesca a trasferire tutto questo alla squadra.

moggi

 

Su Conte invece lei è stato critico, in particolare sulle sue reazioni alle sconfitte.

Non sono critico sull’allenatore, ma sull’atteggiamento post partita. È un allenatore-motivatore tra i migliori al mondo. Basta guardare quello che ha fatto in passato, con la Nazionale quando ha battuto la Spagna che poi con un altro allenatore ci ha dato sei gol. È un uomo che sa motivare e allenare. L’unica critica che faccio ad Antonio è di tacere dopo le sconfitte.

 

Perché le vittorie sono sue e le sconfitte no? A parte questo, tutte le squadre lo vorrebbero, ha fatto risultati ovunque. Nell’Inter il prossimo anno, essendo più nell’ambiente, vedrà anche errori che ha compiuto e saprà correggerli. È sempre stato molto critico. Me lo ricordo da giocatore, fra i primi e secondi tempi all’allenatore diceva cosa andava e cosa no. Quando un giocatore è così, vuol dire che ha già un futuro da allenatore.

 

LUCIANO MOGGI E CORRADO FERLAINO

Si è parlato anche molto di Ibrahimovic. Fu lei a portarlo in Italia alla Juve. Ma avrebbe puntato su di lui a 38 anni?

L’unico segno negativo che vedo sono i 38 anni, ma i suoi 38 anni non sono i 38 anni di un altro. Come carisma e impatto nell’immediato in una squadra che non conosceva ha fatto diversi gol e anche decisivi. Ma verso di lui io non sono imparziale, visto che lo considero come un figlio mio. L’ho cresciuto e lo metterei in tutte le squadre. Ha una forza fisica enorme.

 

Quando si è presentato a me da ragazzino gli domandai: “Zlatan, hai portato le scarpe da gioco?”. E lui: “No”. Allora gli chiesi che numero potasse. “Il 47”. Se non fossi stato seduto sarei caduto a terra. Di solito chi colpisce bene la palla porta il 41-42, però lui ha un piede prensile che arpiona tutti i palloni. Avere Ibra in campo vuol dire dare coraggio a tutta la squadra, oltre a poter contare sulla qualità di gioco.

JUVE LIONE SARRI

 

Sta seguendo la telenovela Messi?

Sì e andrà al Manchester City. Certamente non in Italia. Da noi nessuna squadra è in grado di supportare quella spesa. È diverso da Ronaldo che è un attaccante. Messi è anche centrocampista. Un disciplinatore del gioco di squadra e un goleador.

 

Il paragone con Maradona, che lei ha conosciuto bene ci sta?

Il confronto non tiene, è ancora impari. Ronaldo e Messi sono campioni, Maradona è un fuoriclasse. Proprio fuori categoria. Quando lo vedo in certe condizioni è spiacevole che non stia bene. È un ragazzo d’oro, l’ho avuto a Napoli e ha una generosità incredibile verso gli altri, allora con i compagni di squadra che aiutava in ogni modo. I problemi che ha li conosciamo da tempo, e sono cose che spesso e volentieri impediscono di avere una vita tranquilla. Ma come giocatore non c’è neanche da discutere.

antonio conte

 

Ma è vero che lei tornerà nel mondo del calcio, anche solo da consulente, per il Lavello in serie D? Ha fatto discutere che l’allenatore è Karel Zeman, figlio di Zdenek, suo nemico giurato.

Ma no, quello lo scrivono i giornali. Si svegliano e avendo dormito male i giornalisti sparano certe cose. Al Lavello sono amici miei e se hanno bisogno mi chiamano e gli rispondo, così come tante altre persone. Un conto è dare un consiglio, un altro lavorare.

 

zlatan ibrahimovic

 

luciano moggileo jorge messileo jorge messiMOGGI SMAILAagnelli moggimoggi allegrimaurizio sarri moggi chielliniDIEGO MARADONA E LUCIANO MOGGI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...