staffetta 4x100

“L'EUROVISION, L'EUROPEO, I 100 METRI E LA 4X100 AI GIOCHI, NEANCHE AI TEMPI DEI ROMANI ERAVATE COSÌ CONQUISTATORI”.  ANCHE GLI INGLESI SI ARRENDONO ALLO STRAPOTERE AZZURRO – COME E’ NATO IL FANTASTICO ORO OLIMPICO DELLA STAFFETTA 4X100: IL PATTO PRIMA DELLA GARA. E MICHAEL JOHNSON NEL SUO COMMENTO IN DIRETTA SULLA BBC: “GLI ITALIANI NON LI AVEVO CONTATI…” - FILIPPO TORTU SCATENATO: “NOI DAVANTI AGLI INGLESI? NON È IL LORO ANNO, IT'S COMING ROME DI NUOVO…". IL GIAGUARO JACOBS: “MA QUALE NUOVA GIAMAICA, SIAMO L'ITALIA E SIAMO LA MIGLIORE DI SEMPRE. QUESTO ORO VALE DI PIÙ DI QUELLO INDIVIDUALE PERCHÉ…” – VIDEO

Da "www.corrieredellosport.it"

staffetta 4x100 1

Nuova apoteosi per lo sport italiano, dopo il fantastico oro olimpico della staffetta 4x100 dell'atletica: "Noi davanti agli inglesi? Non è il loro anno, It's coming Rome di nuovo…", commenta ironicamente Filippo Tortu, ultimo staffettista azzurro, ricordando la canzone 'It's coming home' intonata dai tifosi della nazionale di calcio inglese, poi battuta dall'Italia nella finale dell'11 luglio a Londra. Anche in quel caso il titolo del brano venne trasformato dai nostri tifosi in 'It's coming Rome', con la Coppa Europa che aveva preso la via della nostra Capitale.

 

Tortu: "Canterò l'inno in lacrime"

staffetta 4x100 3

"Battute a parte, loro sono quelli che abbiamo sempre preso più da esempio - dice ancora Tortu -  ma questa volta sono stati loro a fare i complimenti a noi. Quel tuffo al traguardo significa per me che ogni centimetro conta e ha una storia dietro. Oggi questo crederci da sempre mi ha ripagato. Quando sono partito ho visto che il britannico era al mio fianco e ho pensato a correre il più tranquillo possibile: sapevo che l'avrei potuto prendere e superare. Ero più lucido mentre correvo rispetto a quando ho tagliato il traguardo. Non potevo credere che fosse vero, ho subito chiesto se avessimo vinto. Ora non riuscirò a chiudere occhio: la cosa più bella sarà cantare l'inno sul podio, finirò tutte le lacrime".

 

Jacobs: "Due ori alle Olimpiadi, non ci credo ancora"

staffetta 4x100 4

 "Se siamo la nuova Giamaica? Ma quale Giamaica, siamo l'Italia e siamo la migliore di sempre. Siamo tutti e quattro superstar", le parole di un raggiante Marcell Jacobs, bicampione olimpico, dopo la strepitosa vittoria del quartetto azzurro nella staffetta 4x100 dei Giochi di Tokyo 2020. "Questo oro vale di più di quello individuale perché condividerlo con questo gruppo è fantastico - dice ancora Jabobs - ho visto subito che avevamo vinto. Due ori alle Olimpiadi, non ho ancora realizzato una medaglia figuriamoci questa".

 

La gioia di Desalu e Patta

staffetta 4x100 2

 "Siamo un bel gruppo, abbiamo lavorato tanto. Quello che ha fatto la differenza, quel centesimo di secondo, è il grande gruppo che ci unisce, che è una cosa fantastica. Ci siamo detti l'uno con l'altro: 'ti fidi di me?' e ci siamo risposti: 'sì, e pensavi che ti dicessi di no? Crediamoci, perché può succedere'... E l'abbiamo fatto!". Così il terzo staffettista azzurro Fausto Desalu commenta ai microfoni di RaiSport la vittoria nella 4x100. Il compagno Lorenzo Patta, primo staffettista, aggiunge: "È la mia prima Olimpiade, meglio non poteva andare. Sono felicissimo, al settimo cielo. Ancora non ci credo, devo ringraziare loro tre e tutti gli altri compagni che ci hanno accompagnato in questo percorso".

 

2. GLI UOMINI PIÙ VELOCI

Giulia Zonca per “La Stampa”

MEME CORTO MUSO STAFFETTA

 Lo sparo non è affatto nel buio, quando la pistola dichiara il via l'Italia ha già deciso di vincere, meglio, se lo è promessa ed è tutto un altro correre. Si parte nella notte di Tokyo e si arriva sul pianeta felicità, trainati da quattro ragazzi italiani, figli di un Paese che ha sempre saputo di essere straordinario, ma ha spesso mostrato il suo lato peggiore. Non più, non nell'estate in cui abbiamo scoperto di essere veloci. Stavolta sfoggiamo le idee giuste, i volti ideali e le parole perfette. Stavolta siamo orgogliosi di come sembriamo e persino di come ci disegnano. La 4x100 vince l'oro alle Olimpiadi ed è necessario scandirlo così, come un telegramma in tutta la sua essenziale evidenza. 

 

marcell jacobs

Non è un titolo che pensavamo di poter ottenere e non tanto oggi, ma proprio mai, però questa è la puntata precedente: prima di Tamberi che vola, di Jacobs che dà il ritmo alla svolta, di Stano che marcia sopra i dubbi, di Palmisano che pesta i piedi per 20 km e di una staffetta che batte la Gran Bretagna di un centesimo. Si tira un altro rigore. Dopo la finale degli Europei, quella olimpica e con una squadra che non somiglia alla nazionale di calcio. Somiglia a noi.

 

In ordine di apparizione: Lorenzo Patta, un sardo di pochissime parole e grande tempra; Marcell Jacobs, l'oro olimpico dei 100 metri che fa doppietta, giusto per rispondere allo stupore collettivo; Faustino Desalu, scaramantico batterista di Casalmaggiore che ha dovuto aspettare i 18 anni per rappresentare la nazione in cui è nato e Filippo Tortu, sardo brianzolo che ha aperto il varco dello sprint quando nel 2018 ha battuto il record di Mennea e ora piange. Non fa che piangere. Tutti insieme sono un'irresistibile forza e per una volta le definizioni migliori le trovano gli avversari che pure poi litigano con il fotofinish in un rigurgito di frustrazione. 

la vittoria dell'italia nella 4x100

 

Per De Grasse, leader del Canada di bronzo: «Gli azzurri hanno trovato l'intesa e quella toglie decimi di secondo». I litigiosi, divisi, campanilistici italiani che superano ogni gelosia per un risultato comune, un traguardo di gruppo che cambierà la vita di ognuno. Ancora meglio ci inquadra la nazionale beffata, il Regno Unito: «L'Eurovision, l'Europeo, i 100 metri e la 4x100 ai Giochi, neanche ai tempi dei romani eravate così conquistatori». Eccoci qui, tornati impero grazie a una staffetta che vale l'oro, il quinto dell'atletica, per quanto enorme sembri. 

 

il team inglese della 4x100 1

C'è solo un centesimo tra il petto di Filippo Tortu e quello dell'inglese Mitchell Blake, un niente e ancora meno, il record italiano, 37"50 è una combinazione di assoli in cui ciascuno ha l'enorme merito di innescare l'altro fino a che Tortu, dopo un anno passato a litigare con il cronometro, ritrova la falcata nel giorno decisivo e va in rimonta. Costante, potente e l'atletica si fa semplice quanto il calcio di Boskov: atleta che sale vince. Se vai con quella progressione non ti fermi. Ed è tutto un fantastico gioco di incastri, Jacobs si ritrova davanti il braccio di Desalu nell'istante esatto in cui sta per dire «hop», urlo convenzionale per il passaggio del testimone. 

 

FILIPPO TORTU MARCELL JACOBS LORENZO PATTA ESEOSA DESALU - ABBRACCIO DOPO L ORO A TOKYO 2020 NELLA 4X100

Desalu ha fatto girare le gambe «pieno di responsabilità, per cercare di consegnare il testimone a Filippo nel modo più bello possibile». Non giusto, bello perché questi quattro scatenati sognatori hanno stabilito che è ora di essere i più veloci del mondo e non temono nessuno. Non la Giamaica che arriva pure quinta, non il Canada con frazionisti più quotati dei nostri, almeno fino a ieri, non la Gran Bretagna che è la squadra dominatrice della specialità e infatti era convinta che senza più Bolt e con gli Usa usciti mesti in semifinale non ci fosse più nulla di cui preoccuparsi. 

FILIPPO TORTU 4X100 TOKYO 2020

 

Per dirla come Michael Johnson nel suo commento in diretta sulla Bbc «Gli italiani non li avevo contati». Pazienza si sono contati loro, lo hanno fatto nella zona di riscaldamento quando una mano sopra l'altra hanno rotto il mazzo con il giuramento «andiamocelo a prendere». E ancora al momento di uscire in pista «ci siamo chiesti "facciamo un gesto? ", no andiamo lisci, siamo l'Italia». Classe senza fronzoli. In quel centesimo da dividere per quattro c'è pure il tuffo di un velocista che si butta a ogni occasione, «10 metri avanti o 10 metri indietro, mi tuffo sempre. Forse ho sbagliato sport».

 

MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU - 4X100 ORO A TOKYO 2020

Di certo è quello che gli hanno detto da junior, quando si è fratturato entrambe le braccia ai Giochi giovanili di Nanchino, nel 2014. «Cosa ti tuffi così a fare? ». Ha continuato e Jacobs gli riconosce la tecnica, «l'ho visto piegarsi e ho pensato "è fatta" perché quella è la sua specialità e io lo so bene». Si riferisce a quando Tortu gli arrivava davanti. Ora la sfida in casa ripartirà ma il patto tra azzurri è pronto a rinnovarsi anche se ci vorrà un po' prima di rimettere i piedi a terra. Il pianeta felicità è commovente, travolgente, Tortu è sopraffatto: «Piango per tutti loro che non versano una lacrima, il momento più lucido lo ha avuto mentre correvo e mi sono detto "non avere fretta, non buttare via"». C'è tutto lui e c'è l'intera staffetta che è così convinta di vincere da prendersi persino del tempo per farlo. Dentro una corsa a perdifiato destinata all'eternità. Il che è meraviglioso: almeno qui saremo per sempre quelli giusti.

FILIPPO TORTU DOPO L'ORO NELLA 4X100MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU ORO NELLA 4X100italia campione d'europaitalia oro nella 4x100 a tokyo 2020 4italia oro nella 4x100 a tokyo 2020 3L ARRIVO DI FILIPPO TORTU NELLA 4X100MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU italia oro nella 4x100 a tokyo 2020 2italia oro nella 4x100 a tokyo 2020 1italia oro nella 4x100 a tokyo 2020italia 4x 100 L'ARRIVO DELLA 4X100meme sulla vittoria dell italia alla 4x100 di tokyo 2020 4x100 italia oro a tokyo 2020 filippo tortu davanti a netaneel mitchell blake 4x100 italia oro a tokyo 2020filippo tortu in lacrimefilippo tortu in lacrime 2filippo tortu in lacrime 3meme sulla vittoria dell italia nella 4x100filippo tortu in lacrime 1MEME SULLA VITTORIA DELL ITALIA NELLA 4X100 A TOKYO 2020gli inglesi sulla sconfitta nella 4x100 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...