maradona pisani 2

“LA GUERRA PER L’EREDITA’ DI MARADONA? DA UNA PARTE CI SONO GLI AGENTI E GLI AVVOCATI ARGENTINI CAPITANATI DA MORLA, DALL’ALTRA LA FAMIGLIA CON TUTTI I FIGLI UNITI. IL VERO RISCHIO E’ CHE…” -  ANGELO PISANI, AVVOCATO DI DIEGO PARLA DELLA BATTAGLIA LEGALE TRA GLI EREDI E ATTACCA: “DIEGO E’ STATO ASSOLTO SOLO DOPO MORTO DALL'INGIUSTA ACCUSA DI EVASIONE. IN ITALIA NON POTEVA TORNARE PERCHÉ VENIVA TRATTATO PEGGIO DI TOTÒ RIINA” – E POI IL RAPPORTO CON IL CLAN GIULIANO, LA DROGA E L’INCONTRO CON PAPA FRANCESCO: “FU LUI A CONVINCERLO A RIABBRACCIARE DOPO TANTO TEMPO SUO FIGLIO DIEGO JR”

MARADONA PISANI 9

E' morto in solitudine, in una piccola e malmessa casa in Argentina nonostante la carriera unica e le ingenti ricchezze. D'altronde Diego Armando Maradona è sempre stato l'uomo degli ossimori e delle situazioni contraddittorie. Il campione di calcio più forte e ammirato della storia che ha dovuto, in vita, combattere contro le tante voci alcune fondate, altre strumentalmente distorte, altre ancor del tutto inventate - che ne macchiavano l'immagine, dalla droga agli agganci con la camorra fino all'accusa di evasione fiscale. Inseguito dalla giustizia e dal moralismo, nessuno aveva voglia di credergli.

 

MARADONA PISANI 4

Per la narrazione era utile solo vedere le ombre di un grande campione e giudicare il suo comportamento. In realtà Diego Maradona è stato soprattutto un uomo buono, generoso con un approccio alla vita a volte infantile ma mai votato a fare del male alle persone. Amava la sua famiglia, la mamma ed il papà che ha portato fuori dalle favelas argentine con il primo contratto nella serie A del suo Paese, a sedici anni, con l'Argentinos Junior. Amava soprattutto i suoi figli, di cui l'ultimo riconosciuto Diego Jr, è quello che gli assomiglia di più.

MARADONA PISANI 2

 

Amava le donne e la vita in tutte le sue sfumature. Angelo Pisani è l'avvocato di Diego Maradona e ne fu anche amico, colui che pochi mesi fa è riuscito a fare assolvere il campione argentino dal reato di frode fiscale. Una sentenza che ha ridato, ex post, dignità a Diego. Pisani parla del campione al presente, raccontando aneddoti di vita vissuta con una certezza: se Maradona fosse rimasto a Napoli, non sarebbe morto .

 

 

GIOVANNI TERZI per Libero Quotidiano

 

MARADONA PISANI

E' consuetudine, quando si parla di Diego Armando Maradona, raccontare della personalità con luci ed ombre. Le luci del talento e del campione di calcio più forte di tutti i tempi, le ombre di un uomo alla ricerca di un punto di equilibrio all'interno della propria persona. Tutto vero: mai però ci si chiede quale sia il tratto comune che lega inesorabilmente il campione all'uomo. Parlando con Angelo Pisani, l'avvocato amico del campione argentino, emerge con chiarezza che Diego Armando Maradona è stato un uomo generoso, dal cuore buono e sempre attento a difendere i più deboli, i bisognosi. Un esempio fu la presentazione ufficiale allo stadio San Paolo di Napoli, nel 1984.

maradona pisani biglietto

 

Napoli aspettava Diego come il Messia, e queste furono le sue parole durante quella famosa conferenza stampa: «Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires».

 

«Maradona era così, generoso e prodigo verso gli ultimi- inizia a raccontare l'avvocato Pisani, - e se c'è una cosa che avrebbe voluto fare delle sue ricchezze è esattamente il contrario di quello che sta avvenendo».

 

Cosa avrebbe voluto Maradona, avvocato?

«Diego più volte mi disse che avrebbe sperato che vincessero i valori veri e che le sue ricchezze, scaturite dall'utilizzo del marchio Maradona, fossero utili a sostenere le persone povere. Purtroppo non solo questo non sta accadendo, ma la battaglia legale rischia di compromettere la bontà di un simbolo dalla potenziale ricchezza inestimabile»

 

A che punto è la battaglia legale?

maradona pisani

«Siamo alle fasi iniziali di una lunghissima partita, dove a giocare sono tutti contro tutti e dove il vero rischio è che nessuno vincerà e l'unico sconfitto sarà il nome di Diego Maradona»

 

Perché dice tutti contro tutti? Chi si sfida in questa guerra per l'eredità del "Pibe de oro"?

maradona morla

«In gergo calcistico, possiamo dire che ci sono due squadre: da una parte gli agenti e gli avvocati argentini di Diego capitanati dall'avvocato Morla, dall'altra la famiglia con tutti i figli del campione uniti»  

 

Maradona avrà lasciato qualche scritto, prima di morire...

«Maradona forse si faceva organizzare la giornata quando era in vita, mai però avrebbe permesso ad alcuno di farlo dopo la sua scomparsa, e certo non pensava di morire abbandonato. Probabilmente Morla e il suo gruppo avevano cercato di organizzare, prima della morte, la gestione dei beni del campione argentino. Era però impossibile che Diego facesse gestire la sua eredità da qualcuno».

 

matias morla e l'oro di maradona 2

In questa situazione i figli sembrano tutti uniti. E le loro mamme ?

«Le mamme non sono per nulla unite, ma non hanno titolo sull'eredità di Maradona. Diego Jr. e le sorelle fanno squadra assieme»

 

dalma maradona 3

Che questa disputa rischi di portare ad un deterioramento del "marchio" Maradona è confermato dall'ultima asta che si è svolta, on line, il 19 dicembre scorso, e che è stata tutt' altro che un successo. Cinquanta oggetti appartenuti a Diego, tra cui case, automobili, attrezzi per allenarsi, oggetti decorativi, immagini del Pibe e abbigliamento sportivo che più di 1.500 persone in tutto il mondo hanno voluto conservare per ricordare il più grande calciatore di tutti i tempi. Secondo l'agenzia di stampa Afp, l'operazione ha fruttato solo 23mila euro, e sono rimasti invenduti beni per un milione e 400mila euro.

 

maradona usa 94

Anche in questo caso, una beffa la battaglia per l'eredità di Maradona?

«Certamente sì. Come quella che riguarda l'evasione fiscale: l'11 marzo di quest' anno, dopo trent' anni, Diego è stato assolto»

 

Quindi tutte le accuse che lo hanno perseguitato sono cadute ?

«La legge, con una sentenza della Cassazione, ha sancito che Maradona non ha evaso il fisco italiano, come avevo sempre sostenuto riportando Diego a Napoli. Lei pensi quante parole fuori posto in questi anni e quanta persecuzione per il campione argentino che non poteva nemmeno tornare in Italia perché veniva umiliato e trattato peggio di Totò Riina. Con questa sentenza è stata ridata dignità a una persona innocente e quindi c'è, da una parte, grande gioia ma anche tanta amarezza, per questo importante traguardo che purtroppo non abbiamo potuto condividere con lui».

 

 

Come avrebbe reagito se fosse stato in vita?

diego fernando maradona ojeda 2

«Avrebbe chiamato i figli per dire loro che il loro papà si è sempre comportato bene. Sicuramente se la starà ridendo lassù, perché ancora una volta ha combattuto e vinto per la verità, anche se dispiace che in tutti questi anni la burocrazia e il sistema non abbiano mai voluto ascoltare le ragioni di chi difendeva Maradona, cioè gli avvocati. Un atteggiamento incomprensibile».

maradona con le figlie

 

Tra le pagine oscure del campione c'è il suo rapporto con la camorra e soprattutto con il clan Giuliano. Cosa conosce lei di questa vicenda?

«Io dico che era il clan Giuliano a volere far credere che ci fosse un rapporto e che Maradona mai l'ha cercato, né conosceva quelli che lo tiravano anche per i capelli: anche in quel caso qualcuno avrebbe dovuto difenderlo e assisterlo

 

E per quanto riguarda la droga ?

MARADONA BOSS GIULIANO

«Questa triste vicenda deve essere raccontata non come un fatto di cronaca, ma come una vera e propria malattia da cui Diego uscì solo grazie all'amore per i figli e ad una persona».

 

 

A chi, avvocato Pisani?

«A Fidel Castro, che riuscì a organizzarne le cure e convincerlo a farsi disintossicare»

maradona figlie

Lei raccontava quanto Maradona avesse a cuore i più deboli e che per loro volesse sempre lottare...

«Negli ultimi lui si rivedeva. Riconosceva la sua infanzia e le radici di una vita cresciuta nelle baracche popolari dove i genitori si spaccavano la schiena,dalla mattina a sera, per portare a casa da mangiare. Così fu anche per il gol con la mano in Argentina-Inghilterra. ai Mondali del Messico: si giocava non solo una partita di calcio ma la rivalsa di un Paese attaccato e sconfitto dagli inglesi nella guerra nelle Isole Falkland».

MARADONA GIULIANO

 

I Mondiali per Maradona rappresentavano davvero tanto e quando Il 30 giugno 1994, dopo la seconda partita dei Mondiali negli Stati Uniti, venne squalificato per doping in quanto positivo all'efedrina, questa fu la sua dichiarazione: «Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel Paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal Mondiale è uscito anche un intero Paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene. Avevo detto che la Fifa mi aveva tagliato le gambe. Adesso dico che mi ha finito di tagliare il corpo, mi ha ucciso».

diego maradona a casa dei giuliano a napoli

 

Un rapporto sempre conflittuale con i poteri del calcio: quale era quello con Ferlaino, il presidente del Napoli?

«Ferlaino era il presidente del Napoli calcio e Maradona quello di tutti i napoletani».

 

Maradona e Papa Francesco: che incontro fu ?

PAPA FRANCESCO MARADONA

«Eravamo insieme e lo ricordo benissimo. Diego era emozionato di poter incontrare il Papa argentino e infastidito dalle ricchezze della Chiesa. Ma fu proprio Papa Francesco a farmi vincere la mia missione di indurlo a riabbracciare suo figlio DiegoJr. Così accadde, e Diego Jr divenne quel figlio che sempre è poi rimaso accanto al padre: è stata una delle mie grandi soddisfazioni. Con Maradona ho segnato anch' io qualche goal, tra cui quello nella partita contro l'ingiustizia e quello per l'amore con il figlio, Diego Jr, che ho fatto rincontrare e che posso dire ha le caratteristiche di generosità e sensibilità più simili più al padre»

papa francesco maradonapapa francesco maradonapapa francesco e diego armando maradonapapa francesco abbraccia diego armando maradonaPAPA MARADONA 2carmine giuliano diego armando maradonamatias morla diego armando maradona 1matias morla diego armando maradonadiego armando maradona matias morla 1angelo pisani diego maradonaangelo pisani diego maradonamatias morla e diego armando maradona papa francesco maradona

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...