stadio olimpico paolo rossi

“INTESTARE L'OLIMPICO A PAOLO ROSSI NASCONDE UN APPROCCIO COLONIALISTICO ALLA CITTÀ DI ROMA” - LA MORTE PRECOCE DI “PABLITO” HA INNESCATO IL (GIUSTO) DESIDERIO DI DEDICARE UN LUOGO ALLA SUA MEMORIA, MA PERCHÉ LO STADIO OLIMPICO DI ROMA? - ROSSI NON HA MAI RAPPRESENTATO ROMA O LAZIO: È SCESO IN CAMPO ALL'OLIMPICO SEMPRE DA AVVERSARIO E CON LA NAZIONALE CI HA GIOCATO QUATTRO AMICHEVOLI - E POI L’OLIMPICO PER GLI AZZURRI NON È COME WEMBLEY PER GLI INGLESI...

italia brasile paolo rossi

Enrico Sisti per “la Repubblica”

 

Non c'è assolutamente alcun bisogno di fare a piedi il giro dello stadio, non è assolutamente necessario girarci troppo intorno. Forse la vexata quaestio non esiste, perché - come ha detto l'assessore allo sport del Comune di Roma Alessandro Onorato - «intestare l'Olimpico a Paolo Rossi nasconde un approccio colonialistico alla città di Roma». 

 

Riavvolgiamo il nastro. Nasce tutto da un'idea partorita a novembre da Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Da poco è stato svelato un busto di Rossi nel suo vecchio quartiere di Prato, Santa Lucia. Il primo ad aderire è Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia («mi sembrava doveroso»). 

paolo rossi 2

 

Zanettin è tifoso del Vicenza e da ragazzo andava al "Menti" a veder giocare Rossi. La macchina è stata accesa, si muovono le alte sfere. Il 30 dicembre, con 387 voti a favore, la Camera approva un ordine del giorno che impegna il governo a valutare di intestare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi. Ma la domanda che pochi vogliono porre è: perché l'Olimpico? 

 

Paolo Rossi è morto il 9 dicembre del 2020, troppo presto. Alla sua figura, al suo talento, così come ai suoi gol, abbiamo imparato a collegare il trionfo ai Mondiali del 1982: dove arrivò per un pelo ma dove fece la differenza. Per capacità, magia, fortuna. La sua precoce scomparsa, a 64 anni, ha cominciato ad alimentare un diffuso bisogno di dar concretezza alla riconoscenza, un luogo da dedicare alla sua memoria. 

PAOLO ROSSI PALLONE D ORO

 

La proposta, nata dall'onda emotiva, divide da subito. E in modo netto. Il motivo è semplice: il calcio italiano è tante cose una sovrapposta all'altra, tanti volti e tanti cuori che non battono mai all'unisono. Chi propende per Rossi o ha una strana idea di partenza della città di Roma, come se fosse ancora una piazza da conquistare, o dell'Olimpico, come se fosse una zona franca. Oppure fa finta di non saperne nulla (il presidente della Fifa Infantino). 

 

Chi è contrario (la civiltà calcistica romana) pensa che si tratti di una madornale cantonata, basata su un clamoroso abbaglio storico e geografico. Perché, alla fine, a pensarci bene, il vero problema dell'intestazione non sono né Paolo Rossi né lo Stadio Olimpico: bensì Roma, il modo in cui è percepita, e soprattutto la maniera, distorta, con la quale è stato metabolizzato, a livello nazionale, il senso del calcio che anima questa città, forse perché ha vinto solo cinque scudetti. 

 

paolo rossi

Gli sconfitti, se il progetto andasse in porto, sarebbero i tifosi di Lazio e Roma, non sufficientemente attrezzati per difendere il nome dell'impianto nel quale riversano passione da quasi settant' anni. Rossi non ha mai rappresentato Roma e quando è sceso in campo all'Olimpico ha sempre simboleggiato "gli altri", gli avversari. Temuto, fischiato, mai idolatrato. 

 

Con la Nazionale? Quattro partite, tutte amichevoli, inframezzate dalla squalifica per le scommesse. I tifosi della Roma hanno ricordato anche questo: rimase impigliato nel Totonero. Antipatico ricordarlo, ma è la verità. E poi perché Rossi non potrebbe risorgere emotivamente altrove? Per esempio a Vicenza. No. Lì lo stadio è intitolato a Romeo Menti. E poi è di provincia. 

PAOLO ROSSI TRAPATTONI

 

Invece l'Olimpico, di proprietà di Sport e Salute quindi del Mef, è il più grande che c'è a disposizione. E lo si può toccare e deformare a piacimento, a quanto pare, perché Roma, nel calcio, è come un sacchetto di plastica vuoto: prende la forma di ciò che ci metti dentro. 

 

Nonostante la posizione comprensibile di Tardelli e Zoff («Pablito unirebbe»), al "Paolo Rossi" si recherebbe un pubblico offeso, privato di un nome che allude a una romanità tutta speciale, nella sua anomala unicità, perché qui si sono celebrate le Olimpiadi. Senza contare che sbatacchiare così il povero Pablito, beh, forse non giova neppure alla sua memoria. 

 

paolo rossi

Possibile che nessuno riesca a farsi un'idea di cosa sia veramente lo Stadio Olimpico? Non è un'entità al di sopra degli schieramenti. Non è Wembley che rappresenta il calcio inglese (e a nessuno viene in mente di cambiargli nome) e dove gioca la nazionale. Nemmeno se Lazio e Roma avessero uno stadio di proprietà, l'Olimpico cambierebbe natura. 

 

Rimane un impianto d'antica concezione, multifunzionale. E allora, se proprio dobbiamo rinominarlo, dedichiamolo a Livio Berruti, che qui qualcosa (di unico) ha combinato. O no?

festa mundial 2PAOLA FERRARI PAOLO ROSSIFUNERALI PAOLO ROSSIPAOLO ROSSIFUNERALI PAOLO ROSSIPAOLO ROSSI 5paolo rossi 1FUNERALI PAOLO ROSSIPAOLO ROSSI FEDERICA CAPPELLETTIpaolo rossi antonio cabriniPAOLO ROSSI CAMERA ARDENTEPAOLO ROSSIitalia brasile paolo rossiPAOLO ROSSI

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…