mbappe' allegri

“LA JUVE NON E’ TORNATA MA HA SPAVENTATO IL PSG” – SCONCERTI: "ALLEGRI HA INDOVINATO MILIK SECONDA PUNTA E IL CAMBIO DI MIRETTI CON MCKENNIE MA IL RISULTATO E’ GIUSTO. AI BIANCONERI E’ MANCATO VLAHOVIC" - GARLANDO (GAZZETTA): “LA JUVE HA INIZIATO LA PARTITA ARROCCANDOSI, IN MODO STATICO, MENTRE PER PROVARE A VINCERE CI VOGLIONO ESTRO, CORAGGIO E GIOCO. ALLEGRI NON DIMENTICHI LA LEZIONE DI PARIGI. PROVARE A GIOCARE CONVIENE SEMPRE, SI CHIAMA GIOCO DEL CALCIO…”

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

allegri

È stata una Juve pratica, non rinunciataria, molto concentrata su una partita che si è mostrata meno impossibile del previsto. Merito anche del Psg che gioca lentamente, con scambi continui e orizzontali brevi, fino poi trovare i suoi solisti davanti. Ha deciso Mbappé con due gol difficili da vedere in Italia, da giocatore diverso, dentro una squadra che sembra abituata sempre a partite facili. Ha avuto una ventina di minuti iniziali di velocità e classe, ha preso il risultato e si è dimenticata poi della partita. È stata accademia pura, quindi inutile che ha permesso alla Juve lentamente di tornare in gara.

 

Allegri ha indovinato nella sera due cose: la prima è stata Milik seconda punta, dietro Vlahovic di una decina di metri. Milik ha piedi buoni, ha fatto altre volte quel ruolo, ha fisico per tenere la palla e intelligenza per usare i vuoti che crea. La seconda buona idea è stato l'inserimento di McKennie. Non per demeriti particolari di Miretti, ma per le sue capacità di inserirsi in una zona del campo in cui il Psg aveva meno uomini.

 

psg juve

Il risultato è complessivamente giusto, il Psg ha sbagliato nella routine alcuni altri gol con Mbappé, Neymar e Messi, ma la Juve è stata viva, quasi sempre dentro la gara. Ha avuto le sue occasioni e giocato molto meglio che a Firenze. Sul giudizio pesa la lentezza complessiva del gioco di tutti, una lentezza quasi voluta dal Psg che non mi sembra cresciuto rispetto al suo passato recente. È mancato un po' Vlahovic, poco lucido, poco utile nel gioco smorzato della gara, come fosse fuori parte. La Juve in sostanza non è tornata, non molto cattiva, non ancora convinta, ma ha tenuto il campo e spaventato l'avversario.

 

mbappè psg juve

La notte del Milan è ravvivata dalla sconfitta del Chelsea a Zagabria, un pareggio a Salisburgo, dove non vince di solito nessuno, alla fine va anche bene. Non è stato il Milan del derby, stranamente impreciso, con molti errori tecnici nei passaggi e qualche problema individuale. Leao era nella fase dell'indolenza. Quando si è acceso, il Milan ha segnato, poi è di nuovo sparito.

 

De Ketelaere deve ancora capire su quale stella è atterrato. Si muove ma è lui che va aiutato, non è ancora lui ad aiutare la squadra. C'è da aspettare. La differenza con l'avversario era netta, non c'è qualità europea nel Salisburgo, ma tanta spinta, tanta voglia di emergere. Stavolta è stato un Milan abbastanza dentro il girone, mai veramente in partita alla sua maniera. Non è una delusione, è una specie di frenata riflessiva, la coscienza che non si può battersi sempre e che comunque in Europa la velocità di gioco resta essenziale. Le grandi squadre vincono a Glasgow nettamente come il Real e come il City a Siviglia. Il Milan forse è in grado di farlo ma deve capirsi. Il salto di qualità ormai è soprattutto mentale.

 

 

GAZZETTA: ALLEGRI NON DIMENTICHI LA LEZIONE DI PARIGI.

Da ilnapolista.it

Sulla Gazzetta dello Sport Luigi Garlando commenta la sconfitta della Juventus contro il Psg, nella partita di esordio in Champions League (2-1).

 

massimiliano allegri

“Sotto la doccia la Juve ha un dubbio: «Devo tirare un sospirone perché poteva finire molto peggio o recriminare perché potevo anche pareggiare?». Il dubbio è la sintesi migliore della notte parigina”.

 

“Ne prenda atto Max: con l’estro, il coraggio e il gioco è più facile vincere”.

 

 

La Juve ha iniziato la partita tentando di resistere all’assalto, chiusa in trincea, ma a Mbappé sono bastati cinque minuti per segnare e portare il Psg in vantaggio.

 

 

“Il castello del 3-5-2 di Allegri è già diroccato. Castello che ha una sua logica tattica, ma solo se interpretato con furore, pressando correndo in avanti e in costante movimento. Se diventa un accampamento statico, con giocatori fermi che vengono scavalcati da ogni palla sopra e da ogni triangolo, addio: fare densità non serve a nulla. E, invece, a parte il giovane Miretti e Paredes, alla Juve non riesce proprio una caccia organizzata della palla e tanto meno una manovra organica in costruzione”.

 

Ed è un peccato, scrive la Gazzetta, perché s’intravvedono gli spazi per far male ai francesi.

 

MAX ALLEGRI

“ci sarebbe vita lì davanti, se solo si avesse voglia e coraggio di cercarla. Ma la Juve preferisce proteggere lo svantaggio minimo e, ritirandosi, si fa del male, perché, come spiega Arrigo Sacchi, non il miglior amico di Allegri: se fai circolare il beccamorto vicino a casa, prima o poi ci scappa il morto”.

 

Che la lezione sia di insegnamento ad Allegri:

 

“Allegri non dimentichi la lezione di Parigi: provare a giocare conviene sempre. Si chiama gioco del calcio: ma la parola gioco sarà sempre più importante di calcio”.

MEME SU ALLEGRI FRANCESE

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…