malagò preziosi

“MALAGO’ DICE CHE SONO UN PREGIUDICATO? SI DEVE DIFENDERE DA UN'ACCUSA DI CORRUZIONE, FORSE NON SONO IO IL DELINQUENTE” – PREZIOSI ALL’ATTACCO DEL PRESIDENTE DEL CONI DOPO LE INTERCETTAZIONI TRA "MEGALO’" E L’EX AD DI SKY ZAPPIA NELL’AMBITO DI UN’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SUI DIRITTI TELEVISIVI – “MALAGO’ MI SORPRENDE ERCHÉ ANCHE MESI FA CI SIAMO INCONTRATI E ABBRACCIATI” – IL “NEMICO” ERA LOTITO - OGNI ACCUSA A MALAGÒ È STATA ARCHIVIATA…

Giuliano Foschini,Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

giovanni malago foto mezzelani gmt 007

La rabbia del presidente del Coni, Giovanni Malagò, nei confronti di «quei delinquenti» dei presidenti di Serie A non era dettata da motivi personali. Ma dalla convinzione che l'accordo sui diritti tv che la Lega aveva appena chiuso con Dazn fosse sbagliato e controproducente. «Mi odiano perché, io dico, sia con l'Uefa, sia con i calciatori, sia con i broadcaster, ma fate un accordo Niente. È l'arroganza fatta persona».

 

Un riferimento specifico. «La vicenda è complessivamente demoralizzante e io non voglio circoscrivere a un soggetto, però fino a che non si risolve quel problema lì, non se ne viene fuori?». Quale problema? «Quel signore lì» dice Andrea Zappia, il manager di Sky con cui Malagò è al telefono. «Claudio Lotito, il presidente della Lazio» annota il nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.

 

Negli atti depositati nell'inchiesta, archiviata, sulla presunta tangente pagata per i diritti tv c'è uno spaccato chiaro di come il mondo dello sport abbia affrontato un affare storico, la vendita a Dazn e non a Sky. Come Repubblica ha raccontato ieri, tra le conversazioni trascritte ci sono quelle di Malagò che nei giorni in cui viene fuori la notizia di un suoi coinvolgimento nell'indagine si muove con una serie di telefonate per rivendicare la correttezza del suo operato.

 

lotito preziosi

A fronte, a suo dire, di un comportamento sbagliato da parte dei presidenti dei club. «Gli avevo trovato una persona di livello », dice a Zappia facendo riferimento al banchiere Gaetano Micciché, eletto presidente di Lega. «E guarda questi che cazzo fanno sono delinquenti veri () Il soggetto che ha fatto la denuncia è Preziosi», «un vero pregiudicato» interviene Zappia, «certo, certo» dice Malagò, «ti rendi conto? Se uno la racconta non ci si crede () è la ciliegina sulla torta». Ieri Enrico Preziosi, all'epoca presidente del Genoa, non è stato contento di leggere le conversazioni: «Il fatto che oggi Malagò mi giudichi un pregiudicato mi sorprende perché anche pochi mesi fa ci siamo incontrati e abbracciati. Mi sembra che lui si debba difendere da un'accusa di corruzione, forse il delinquente è lui».

 

ANDREA ZAPPIA

In realtà ogni accusa a Malagò, così agli indagati, è stata archiviata. Lo aveva chiesto la Procura e lo ha deciso la gip Chiara Valori a maggio ma tutti, compresi gli avvocati delle persone coinvolte, lo hanno saputo soltanto ieri. Nel provvedimento il gip condivide le conclusioni alle quali era arrivata la Procura nell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai sostituti Paolo Filippini e Giovanni Polizzi. E cioè che date le «relazioni strettissime tra i decisori dell'assegnazione dei diritti e gli aggiudicatari finali, allo stato gli elementi non appaiono sufficienti per promuovere l'azione penale in relazione all'ipotesi corruttiva ».

 

«Difetta la prova» scrive infatti la gip. Non ci sono i soldi. Stesso discorso anche sul falso che avrebbe portato all'elezione di Micciché. «Non appare configurabile - scrive il gip - il reato e ciò a prescindere dalla effettiva possibilità di dimostrare che la nomina a presidente - indubbiamente agevolata da Malagò - fosse stata funzionale a favorire Sky nella procedura di aggiudicazione, a fronte di un'indebita remunerazione. Il verbale dell'assemblea di Lega per quanto riporti evidenti irregolarità non può dirsi falso e corrisponde a quanto realmente accaduto ».

giovanni malago foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...