pelizzari

“MAMMA MI PORTÒ IN PISCINA PERCHÉ TEMEVO L'ACQUA” - UMBERTO PELIZZARI, RECORDMAN ITALIANO DI APNEA: "NEGLI ABISSI CERCO IL MIO IO. È UN'ESPERIENZA MISTICA, AI CONFINI COL DIVINO. UN DETTO BUDDISTA DICE CHE TUTTO QUELLO CHE FAI QUANDO NON RESPIRI È GIUSTO. L'APNEA AIUTA A TROVARE SITUAZIONI DI PACE". LA RIVALITÀ CON PIPIN, L’AMICIZIA CON MAIORCA, IL MONDO DI SOTTO: “NON SO CHE COSA MI SPINGE LAGGIÙ. SONO ANFIBIO? NO, SONO SOLO UN...” - VIDEO

 

FLAVIO VANETTI per il Corriere della Sera

 

umberto pelizzari 18

Umberto Pelizzari un giorno incontrò un anziano pescatore. «Mi piace come vai sott' acqua», gli disse il vecchio. Aggiunse: «Ma ci sono due modi per farlo». Prese un pezzo di corallo e lo gettò nel mare; quindi da una mezza noce di cocco fece colare il latte. «Adesso corallo e cocco sono insieme nell'acqua. Però il corallo resta corallo, mentre il cocco è mare».

 

Metafora straordinaria: chi fa l'apneista deve diventare tutt' uno con il Grande Blu. Pelizzari c'è riuscito, oltretutto a suon di record. Quello del 1999 - meno 150 metri in assetto variabile «no limits», raggiunti in 2'57'' - è tuttora la frontiera umana negli abissi.

 

Restare in apnea è un concetto di norma negativo. Però nel suo caso...

pelizzari 6

«Un detto buddista dice che tutto quello che fai quando non respiri è giusto. L'apnea come disciplina e regola di vita porta a fare riflessioni e dà una sensibilità particolare rispetto al corpo: sarò di parte, ma aiuta a trovare situazioni di pace».

 

L'apnea è uno stato dell'anima o del corpo?

«Il primo passo lo compie il corpo: impari la cosa più innaturale, trattenere il fiato. Dici: chi me lo fa fare? Ma se realizzi che l'apnea può darti tanto in termini di rilassamento, ecco che entra in gioco l'anima. Feroce tenacia e implacabile costanza, ma anche gioia e spensieratezza: tutto questo è l'apnea».

 

pipin

Riesce a descrivere un'immersione?

«Le pulsazioni rallentano, il corpo svanisce, ogni sensazione galleggia dentro nuove forme. Resta solo l'anima, come detto. È un lungo tuffo che sembra assorbire l'universo. Ogni volta risalire è una scelta: sono io che torno a riappropriarmi della mia dimensione umana per venire di nuovo alla luce. Il primo respiro nel riemergere è come il primo respiro fatto quando sono uscito dal ventre di mia madre».

 

Che cosa si vede laggiù?

«Spesso me lo chiedono. Forse l'unica risposta è che non si scende in apnea per vedere, ma per guardarsi dentro. Negli abissi cerco il mio io. È un'esperienza mistica, ai confini col divino».

 

La fede allora aiuta?

«Sono credente, ma non perché ho fatto apnea. Faccio il segno croce alla partenza e poi quando ho finito: prima per chiedere, poi per ringraziare. Chi va sott' acqua segue ciò che crede in base all'educazione ricevuta».

 

C'è l'ansia di risalire?

«No: sai che il corpo può farcela. A -150 ho aperto gli occhi e ho trovato un pallone che mi aiutava a tornare su: il record era fatto, il resto sarebbe stato una passeggiata».

enzo maiorca

 

A occhi chiusi, conferma?

«Sì, per concentrarmi».

 

La paura è una compagna?

«No, altrimenti non scenderesti mai. Però può subentrare: ho conosciuto chi ha smesso perché non riusciva ad arginarla».

 

Si dice: il sub si immerge per guardare, l'apneista per guardarsi dentro.

enzo maiorca

«Quando sono nel blu cerco di scrutare il più lontano possibile. Vorrei andare oltre: dove non lo so, ma oltre. Mi basterebbe scorgere il punto in cui arriverò, ma non ce la faccio. A volte però i raggi del sole mi aiutano: rompono la superficie e si insinuano indicandomi la direzione».

 

È passato dal nuoto orizzontale a quello verticale. Come mai?

«Disputavo gare, ma in orizzontale non ero granché. Avevo cominciato perché temevo l'acqua: fu mia madre a spedirmi in piscina. Al nuoto orizzontale spesso arrivi perché qualcuno lo stabilisce per te. A quello verticale, invece, approdi perché vuoi metterti alla prova».

 

Inseguire un record è sfida a un numero o a se stessi?

pelizzari 5

«Quando per 10 mesi ti alleni non pensi al primato o alla faccia dei rivali: ti bruceresti. Vivi semmai le belle sensazioni dell'apneista: vai sotto senza confrontarti con profondimetri e avversari».

 

C'è un record che le ha dato più di altri?

«Ognuno ha una storia. Direi comunque il primo e l'ultimo. Il primo perché nessuno pensava che uno sconosciuto di Busto Arsizio arrivasse a battere Pipin Ferreras, il cubano che si dice abbia imparato ad andare sott' acqua ancora prima di camminare. Quello dei 150 metri, invece, è una pietra miliare. I 50 metri furono di Enzo Maiorca, i 100 di Jacques Mayol, i 150 sono miei: puoi dimenticare tutto quello che sta in mezzo».

 

enzo maiorca

Com' era il rapporto con Pipin?

«Di rivalità, anche accesa. Tra noi due magari non era così forte, ma veniva creata dai media e dai team. Ha fatto il gioco di entrambi: meglio avere due che lottano per i 150 metri piuttosto che uno che scende a 300 metri».

 

Nell'atletica si diceva che Sergey Bubka ritoccasse il primato del salto con l'asta un centimetro alla volta, per monetizzare le apparizioni nei meeting. Gli apneisti hanno un approccio diverso ai record?

pelizzari 3

«Quando sono sceso a -150 ho battuto il precedente limite di 12 metri: basta questo a rispondere. Non so quanto ci fosse di vero nella vicenda di Bubka, ma nel nostro caso, purtroppo o per fortuna, non ci sono stati interessi commerciali. Poi dopo mesi di allenamenti la cosa essenziale è quello che puoi dare: se hai un potenziale da 150 metri ma ti fermi a 139, magari stabilisci il record ma non sei soddisfatto».

enzo maiorca

 

Come si arriva ad avere otto litri di capacità polmonare?

«Un po' per natura, un po' per la pratica. Grazie a un corso di apnea passi magari da 5 a 7 litri: non hai ingrossato i polmoni, hai solo imparato a usare il tuo potenziale».

 

Majorca, Mayol o Cousteau?

pelizzari maiorca

«Cousteau ci ha fatto conoscere quello che accade là sotto: è stato un divulgatore. Majorca e Mayol sono invece gli apneisti per eccellenza. L'uomo potrà arrivare a -300 metri, ma loro resteranno nella leggenda. Majorca è diventato mio amico: era una persona genuina, trasparente, schietta. Mayol, invece, è stato mio maestro e mi ha cambiato. Vorrei aggiungere una cosa su di lui».

 

Prego, ne ha facoltà.

enzo maiorca

«Mi disse: "Se vuoi immergerti con me, rinuncia a tutto ciò che attiene alla tua personalità umana; togliti anche il profondimetro e l'orologio. Ogni volta che raggiungi il fondo del mare devi assaporare sensazioni di piacere un po' più forti e un po' più belle di quelle che hai avvertito la volta precedente"».

 

Negli abissi c'è una barriera invalicabile per gli umani?

«A livello fisiologico, nello sport sono stati spesso fissati limiti che però sono stati superati. Sicuramente sott' acqua ce n'è uno oggettivo: a -500 metri non si arriverà mai. È come dire che i 100 metri piani non saranno mai corsi in 2 secondi. Ma è ancora presto per stabilire la soglia tra possibile e impossibile».

 

Giornalismo e divulgazione appartengono alla sua seconda vita, lasciato l'agonismo.

«La parte principale è comunque ancora nella didattica: porto in acqua nuovi atleti. Poi c'è la divulgazione, vero: mi chiamano aziende per conferenze. Il giornalismo? In tv ho fatto cose interessanti, ma non mi sono mai sentito giornalista».

 

Non amiamo il mare, a giudicare da come lo trattiamo.

pelizzari 4

«Non ci rendiamo conto di quanto sia importante, gli manchiamo di rispetto: una sana educazione ambientale non guasterebbe. Il mare sa rigenerarsi e ripartire, ma non so per quanto tempo potrà farlo se non gli daremo tregua».

 

In Italia servirebbe un ministro del mare?

«Di ministri ce ne sono già abbastanza: nel nostro caso basta quello dell'ambiente. Servono scelte meno politiche e più pratiche: bisognerebbe lavorare di più a livello di ecologia. Ecologismo ed ecologia sono cose diverse».

 

Lei ha mai pensato alla politica?

«La seguo poco, per sfiducia e perché ho altri interessi. Vedo anche egoismi, soprattutto in un'Europa che in un'emergenza sanitaria come quella che stiamo passando non ha avuto un protocollo comune di intervento. Non lamentiamoci se la gente ne ha piene le scatole e si sente sovranista».

 

pipin pelizzari

Cita spesso un proverbio eschimese: «Quando un uomo parte per un Paese straniero, porta con sé la moglie e il suo cuore, ma abbandona le armi e le leggi del suo popolo per accettare quelle del luogo in cui va».

«Ogni volta che vai sott' acqua devi ricordarti delle regole del mare. La natura umana deve fare i conti con una dimensione diversa: devi lavorare in controtendenza e accettare altre norme».

 

Segue i delfini: è un'indicazione per la vita?

«Sì, i delfini sono spensierati e sorridono sempre. Seguirli tutti i giorni potrebbe essere utile, perché no?».

 

enzo maiorca

L'Italia oggi è in apnea... Come la vede?

«Siamo un Paese che ne ha vissute tante e ne è sempre venuto fuori. Speriamo che il nostro modo di essere ci aiuti anche dopo questo periodo terribile».

 

Umberto Pelizzari ha capito quanto è profondo il suo mare?

«No. Non so che cosa mi spinge laggiù, ma nemmeno mi interessa scoprirlo. Ogni volta che scendo incontro cose uniche, il mondo dentro di me e attorno a me è diverso: non ho luce, il cuore marcia piano, un battito ogni sette-otto secondi, otto-nove pulsazioni al minuto. Quando risalgo, realizzo che sto tornando quello di prima, l'uomo di sempre. Sono anfibio? No, sono solo un terrestre che scopre un'altra dimensione».

pelizzari 13

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO