mourinho

“IL MESSAGGIO DI MOURINHO: RESTERÒ A ROMA, MA VOGLIO CAPIRE CHE COSA HA IN TESTA LA NOSTRA PROPRIETÀ” - DOTTO SCOMODA CICERONE PER LE LACRIME DI MOU E SPIEGA: “NELLE PROSSIME DUE SESSIONI DI MERCATO, LO SCIAMANO PORTOGHESE SI ASPETTA DI AVERE LA “SUA” SQUADRA PER DECIDERE SE CI SARÀ DAVVERO UN TERZO ANNO ALLA ROMA - UNA DOZZINA DI BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI PIÙ ALMENO UN PAIO DI NOMI PER L’UNICA COSA VERA CHE TI FA VINCERE NELLA VITA, LA…”

Giancarlo Dotto per il Corriere dello Sport

mourinho FESTA ROMA CIRCO MASSIMO E COLOSSEO

 

  E ora? Ora viene, certamente, il difficile. Ora viene, forse, il bello. Ora, si tratta di completare e svelare al mondo l’eventuale capolavoro. La “Conference League” arriva come un fecondo “incidente”. Un acceleratore di tutto. Ma va governato. Ripartire da un sesto posto in campionato sarebbe stato più semplice. Ripartire da un trofeo europeo vinto dopo mezzo secolo significa fare i conti con ben altre attese. Sbollita l’euforia, la gente si risveglia più esigente. Minimo un posto Champions o un’altra coppa.

 

  La festa stava lì, da qualche parte, nella pancia ribollente del vulcano, dentro la roccia. Doveva solo saltare il tappo. È saltato giovedì notte e sono stati botti da orbi. Cuori infilati allo spiedo. Tonnellate di gas esplosivo e lacrime ottocentesche. Le ghiandole hanno ceduto di schianto. Giovani e vecchi inzuppati dello stesso liquido lievemente salato. Chi le ha ingoiate e chi le ha lasciate libere di scorrere. Roba che a Roma si vede solo ogni vent’anni, quando ti dice bene, ma forse questo non si era mai visto. Una partita che si gioca simultaneamente in due stadi, in presenza e in assenza, a Tirana bello e reale, all’Olimpico sublime e allucinatorio. Come una preghiera. 

mourinho

 

Ora, freddate le ceneri della pazzia, si tratta di capire in che direzione va la strategia dei texani più silenziosi della storia. Il sospetto, sempre più forte, è che la Roma sia in buonissime oltre che bilionarie mani. Dan Friedkin, uomo arguto, sa di spettacolo e sa come coinvolgere le masse. Ha capito in fretta che da queste parti lo show doveva mettere le sue radici nel cuore e nella storia di Roma e della Roma. Chiamatelo marketing, chiamatelo progetto o visione, ma immaginare di modernizzare Roma, spedirla nel futuro ancorandola al passato, è stato un colpo di genio. Rispolverare un mondo ancestrale facendone la catapulta dello sviluppo. La scelta dello staff.

 

mourinho FESTA ROMA CIRCO MASSIMO E COLOSSEO

A cominciare dall’Ave Mou. Uno sciamano super intelligente che si nutre di masse adoranti. Al suo fianco, un direttore sportivo giovane, solido e centrato come Tiago Pinto. Dirigenti illuminati come Maurizio Lombardo. Nell’insieme, una squadra che pensa e respira all’unisono con il suo totem. 

 

Ripartiamo da Mou. Dalle sue lacrime. Aveva pianto anche all’Inter e non so se altre volte. Quelle a San Siro erano le lacrime dell’addio, viziate dal senso di colpa. Quelle alla Roma sono lacrime felicemente senili. Nella chiave di Cicerone, l’elogio della senilità. Il darsi la libertà di mostrarsi fragili e vulnerabili quando si è definitivamente forti e saggi.

 

Ma, attenzione, a festa ancora calda, nella pancia dell’Air Albania Stadium, tra una lacrima e un sorriso, tra un ghigno e un ammiccamento, sornione e tenero, il nostro ha spedito il messaggio forte e chiaro a chi di dovere: resterò a Roma, ma voglio capire che cosa ha in testa la nostra proprietà. Messaggio non raccolto da giornalisti troppo impegnati nella retorica della celebrazione. 

 

mourinho

Josè da oggi è bermuda, sole e spiaggia, ma la sua testa maniaca è già nel futuro. La sua dedizione è totale. Tornerà a vivere in tuta e pantofole a Trigoria, ma sa bene che la storia ormai mitologica di Mou va alimentata. La vittoria di Tirana riporterà sullo sciamano su Setubal valanghe di attenzioni e di soldi. Mou è pronto a tapparsi le orecchie con tappi di cera, ma vuole sapere che sarà di lui e della Roma. Le parole devono diventare realtà. Lui ha fatto il suo. Nelle prossime due sessioni di mercato, si aspetta di avere la “sua” squadra per decidere se ci sarà davvero un terzo anno alla Roma e, chi sa, quanti altri. Una dozzina di brutti, sporchi e cattivi più almeno un paio di nomi per l’unica cosa vera che ti fa vincere nella vita, la differenza. 

 

DAN FRIEDKIN MOURINHO

Si parte da buone certezze. L’erotismo totale che fa di Mou e dei tifosi un amplesso permanente. Una formidabile barriera difensiva, l’essenziale del calcio secondo Mou. A partire dall’immane Smalling (chiamiamolo Walling o Greating), un artificiere capace di disinnescare tutto, mosche e draghi, senza mai fare un fallo. Accanto a lui sono cresciuti tantissimo Mancini e Ibañez, due furie in anticipo su tutto. Un portiere non da raptus estetico, ma efficace. E quel Bryan Cristante.

 

 

Poche parole e tutta sostanza. Amatissimo da chi di calcio se ne intende. L’impressionante Zalewski (vent’anni, ma la testa di uno che sa bene chi è e dove può arrivare Zalewski) e il ritrovato Spinazzola. Il sogno? Vederli giocare insieme sulla stessa fascia. Abraham, dopo nemmeno un anno, è più romanista di Giacomino Losi. Detto questo, un attaccante totale e micidiale. Pellegrini, il capitano giusto nel solco dei Giannini, dei Totti e dei De Rossi. Se lo trasmettono, anche senza dirselo, cosa vuol dire essere capitani da romani. 

ivan zazzaroni giancarlo dotto foto di bacco (2)

 

E poi Zaniolo. Riemerso trasformato, anche fisicamente, dall’inferno. Un anno di transizione e attivi pensieri, ma il gol più importante della Roma europea degli ultimi cinquant’anni lo ha fatto lui. La prossima stagione Nicolò dovrà diventare un’opera permanente.

ivan zazzaroni dago giancarlo dotto tiberio timperi foto di bacco

mourinho in lacrimeMOURINHO IMPERATOREmourinho come giulio cesare murale

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...