leonardo bakayoko

“MILAN-LAZIO? ERA DA SOSPENDERE” – FURIA MILAN DOPO I CORI RAZZISTI E GLI ULULATI CONTRO BAKAYOKO, IL DIRETTORE TECNICO ROSSONERO LEONARDO: “DOVE SONO FINITI GIORGETTI E GRAVINA CHE ACCUSAVANO I NOSTRI? SALVINI SPENDA LA VERGOGNA PER COSE PIÙ GRAVI” – L'ATTACCO ALLA PROCURA FIGC – LA NOTA DELLA LAZIO: “NOI DANNEGGIATI DA UNA MINORANZA” – INTANTO BAKAYOKO PENSA DI LASCIARE L’ITALIA - VIDEO

Estratto dell’articolo di Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport

 

leonardo

Il giorno dopo, le parole non dette fanno male quasi quanto quelle dette il giorno prima a San Siro. Le parole non dette dalle istituzioni del calcio e dello Stato per condannare in modo chiaro e definitivo la “vergogna” di Milan-Lazio, che non è il gioco dei rossoneri, come ha commentato il vice-Premier Salvini, ma Kessie e Bakayoko insultati con cori razzisti, ululati e banane gonfiabili, senza che l’arbitro in campo ritenesse di dover intervenire. Per questo Leonardo, direttore generale dell’area tecnica-sportiva del Milan, ha voluto intervenire al di là del comunicato ufficiale del club.

bakayoko

 

Leonardo, da dove partiamo?

“Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia”.

 

kessie bakayoko

Che potesse succedere qualcosa nella semifinale di Coppa Italia era nell’aria.

“Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico… E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione a piazza Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione che potesse portare alla violenza”.

 

E invece, prima, durante e dopo la partita, gli ultrà laziali hanno potuto rovesciare in campo insulti razzisti senza che l’arbitro Mazzoleni ritenesse necessario intervenire.

“Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla.

 

Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire”.

 

gattuso leonardo maldini

Poteva intervenire anche il responsabile dell’ordine pubblico. Non ha avuto la sensazione che tutti tiravano a portare a termine la partita con meno danni possibile, data l’esasperazione generale.Meglio cori, che feriti dopo una partita sospesa?

“È la sensazione che viene quando non si applicano le norme. Ma a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti. Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva già vissuto l’Inter-Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perché non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso però che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di più dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere”.

 

 

 

2. SCARONI

Da www.corrieredellosport.it

scaroni con moglie foto mezzelani gmt 085

 

"È stato avvilente seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere". Lo afferma il presidente del Milan, Paolo Scaroni, nella nota con cui il club denuncia "ai massimi Organi sportivi" i cori razzisti scanditi dai tifosi della Lazio ieri dentro e fuori San Siro, prima e durante la semifinale di coppa Italia.

milan roma scaroni

"AC Milan sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all'esterno che all'interno dell'impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l'auspicio che, con l'impegno di tutti, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani". Lo afferma il club rossonero in una nota all'indomani della finale di coppa Italia contro la Lazio.

 

lotito

LA NOTA DELLA LAZIO - "La Lazio prende le distanze da queste manifestazioni che non c'entrano niente nello sport e che invece rientrano in una logica politica. Non bisogna mescolare i due piani, altrimenti si fa quello che stanno facendo alcuni media: non è vero che i laziali sono nostalgici fascisti. Fare tutta di tutta l'erba un fascio, è mentalità fascista". Lo dice all'Ansa il portavoce del club, Arturo Diaconale, che sui buu razzisti aggiunge che "se ci sono stati, sono stati sopravanzati dal resto del pubblico e l'arbitro non ha sentito nulla".

 

 

3. RAZZISMO, DENUNCIA DEL MILAN BAKAYOKO FERITO VERSO L' ADDIO

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

Enrico Currò per la Repubblica

 

gravina foto mezzelani gmt 051

È stata di impotenza, di sgomento e di dolore la prima reazione di Bakayoko, il centrocampista del Milan in prestito dal Chelsea, bersagliato mercoledì sera a San Siro per tre ore da cori incessanti, prima, durante e dopo la semifinale di Coppa Italia, e dileggiato con le banane gonfiabili e con gli ululati insieme al compagno di squadra Kessié, senza che la partita venisse interrotta. Così lui ha pensato davvero di non avere alternative all' addio a fine stagione al Paese in cui due politici leghisti al governo, il ministro Salvini e il sottosegretario Giorgetti, hanno crocifisso lui e Kessié per lo sventurato gesto della maglia dell' avversario Acerbi brandita come un trofeo, salvo tacere di fronte ai razzisti, lasciati impuniti.

 

Bakayoko ha pensato che sarà meglio tornare a Londra, anche se nel Chelsea probabilmente sarebbe riserva: come si può stare nell' Italia del 2019, dove è normale deridere per il colore della pelle?

gravina foto mezzelani gmt 029

 

Gli è arrivato il minimo sindacale del sostegno. Gattuso aveva già avvertito lui e Kessié: se vi provocheranno, non reagite. Lo hanno fatto e l' allenatore li ha elogiati, usando il sarcasmo sull' indulgenza verso i razzisti: « Comportamento esemplare dei ragazzi. L' arbitro?Spero che non abbia sentito » .

Ma la ferita resta, con domanda implicita di Bakayoko. Noi abbiamo chiesto subito scusa ad Acerbi, che ci ha perdonato, e abbiamo pagato una multa salata (33 mila euro a testa): e i razzisti? I compagni lo hanno consolato, a Milanello, e il Milan si è schierato con un comunicato, avallato da Leonardo e dal presidente Scaroni, con un allegato, audiovisivi e articoli spediti a Figc e Lega di A, per denunciare « che la Procura federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure antirazzismo».

 

salvini giorgetti

Resta quindi la vittoria del razzismo, scandita dalla indisturbata marcia su Milano di un gruppo di ultrà della Lazio e dell' Inter. Media internazionali segnalano la vergogna, perfino persino il Sun parlava di " shock" e di " cori disgustosi". Il ministro dell' interno Salvini intanto ha postato sui social la sua «vergogna»: peccato che fosse riferita, da tifoso, all' eliminazione del Milan. Nel frattempo, a parte un tempestivo comunicato mattutino della Lega di serie A sui fatti «inaccettabili » di San Siro, il rebus ( oltre al silenzio della Rai durante la telecronaca) è diventato la mancata interruzione- sospensione della partita, malgrado le modifiche ad hoc del regolamento, lo scorso gennaio.

pref pecoraro foto mezzelani gmt029

 

Oggi il giudice sportivo esaminerà il rapporto degli ispettori della Figc: nessuna punizione, chiusura di un settore dell' Olimpico per la Lazio (i cui ultrà sono recidivi) o richiesta di un supplemento d' indagine? Per ora, nella patria del cavillo, si apprende che l' eventuale interruzione non toccava all' arbitro Mazzoleni, già sordo in dicembre alle offese a Koulibaly durante Inter-Napoli, ma al responsabile dell' ordine pubblico, su segnalazione del capo ispettore federale.

giancarlo giorgetti matteo salvini

 

Nessuno dei due ha dunque ritenuto cori, ululati e iconografia particolarmente gravi. I giocatori, prima della partita, erano stati invitati a segnalare eventuali offese. In sostanza, è colpa di Bakayoko ( ammonito per essersi rialzato dopo un infortunio, colmo della beffa): non si è lamentato.

L' Uefa, sensibile al tema razzismo, ha preso informazioni, ma la competenza è della Figc.

 

milan lazio kessiepecoraro

Ci si indigna in Inghilterra, con la campagna avviata dal nazionale Sterling, in Francia, dove il capitano dell' Amiens Gouano lasciò il campo 2 settimane per avere captato il verso della scimmia, e in Brasile, dove nel 2014 il Gremio fu escluso dalla Coppa per il razzismo dei suoi tifosi. L' Italia forse è tornata al novembre 1994, quando, dopo gli incidenti di Brescia-Roma e il ferimento del vicequestore Selmin, il magistrato Paola De Martiis smascherò l' eversivo piano trasversale degli ultrà neofascisti di 10 club diversi.

kessie'kessiekessie'striscione benito mussolini irriducibili

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...