inter labate

“NAPOLEONE È WATERLOO. TOTO CUTUGNO I SECONDI POSTI A SANREMO. E L’INTER IL 5 MAGGIO” – “PERDENTISMO ROMANTICO” E SIMBOLISMO ULTRA-POP, VOLEVA ESSERE NICK HORNBY, MA E’ SOLO TOMMASO LABATE. NEL SUO LIBRO AZZARDA PARAGONI TRA L’INTER E IL CENTROSINISTRA (CHE NON DISPIACCIONO AL MINISTRO ORLANDO, TIFOSO VIOLA) MA SU CALCIOPOLI DIMENTICA “L’ATTIVITÀ DI LOBBYING” SUGLI ARBITRI DI FACCHETTI E LO SCANDALO PASSAPORTI - VIDEO

 

prisco

Francesco Persili per Dagospia

 

“Napoleone è Waterloo, Toto Cutugno i secondi posti a Sanremo. E l’Inter il 5 maggio, il giorno dello scudetto perso all’ultima giornata, a vantaggio della Juve”.

 

Chissà cosa avrebbe detto il più interista di tutti, l’avvocato Prisco, alpino della Divisione Julia che partecipò alla campagna di Russia, nel leggere della “sindrome eroica dei cornuti e mazziati” enunciata da Tommaso Labate. E sì che di veri eroi la storia nerazzurra ne avrebbe, a cominciare dal capitano Virgilio Fossati, che cadde combattendo al fronte durante la prima guerra mondiale.

 

TOMMASO LABATE 19

Ma il commentatore politico del Corriere della Sera e tifoso “bauscia”, nel suo libro “Interista social club” (Mondadori), preferisce offrire una visione dell’interismo depurata da epopee, mitologie e leggende per tuffarsi nell’intimismo della sua cameretta a rimirare vecchi poster già sbiaditi di Conte e Lukaku e azzardare paragoni tra la Beneamata e il centrosinistra.

 

tommaso labate cover

“Entrambi hanno avuto periodi oscuri, spogliatoi litigiosi, leader santificati e poi sacrificati, conti scombinati e tassi percepiti di sfiga”. In effetti, i vizi storici della sinistra sembrano essere quelli dell’interismo: le doppie morali (ma su Calciopoli non viene menzionata da Labate “l’attività di lobbying” sugli arbitri di Facchetti né lo scandalo passaporti), il complesso dei migliori (l’unica squadra a non essere mai andata in B, l’ultima ad aver vinto una coppa europea nell’anno di grazia del Triplete) e il difficile rapporto con il leader, o l’allenatore, di turno.

 

ronaldo

La “non vittoria” di Bersani del 2013 viene accostata dall’autore all’eliminazione dell’Inter da parte del Bayern nella Coppa Uefa del 1988 con l’interista La Russa, oggi senatore di Fratelli d’Italia, che mise a fuoco in un “misto tra giallognolo e verdognolo” le facce dei leader sconfitti della sinistra. “Ma al contrario del centrosinistra che ancora paga il conto di quella sconfitta – puntualizza Labate - al termine di quella stagione la Beneamata vinse lo scudetto”. Le analogie tra centrosinistra e Inter, che “hanno una loro regolarità temporale nel vincere”, stuzzica anche il ministro Andrea Orlando, tifoso viola: “Labate ha ragione, leggerò il libro…”

 

facchetti moratti

Tra “perdentismo romantico” e “valore mistico della sconfitta” (i 45 minuti di Barcellona-Inter, primo anno di Conte), connessioni sentimentali con la legge di Murphy (“se una cosa può andare male, sicuramente lo farà”) e il pessimismo come “ottavo vizio capitale”, il primo istinto è fare gli scongiuri come Lino Banfi in “Occhio, malocchio, prezzemolo e…”: “Col sale, l'olio e l'aceto mi protegge la Madonna dello sterpeto.”

 

In questo clima da commedia all’italiana, arricchito da una citazione stracultissima di Paolo Villaggio nel non memorabile “Ho vinto la lotteria di Capodanno”, il fantasma di Mourinho balena come quei lampi di malinconia che accompagnavano il Conte Mascetti di “Amici Miei”, fino all’arrivo di un altro Conte, “Andonio”, maschio alfa della juventinità, che si presentò come “una via di mezzo tra un mago della finanza e il broker del narcotraffico de “Le Conseguenze dell’Amore”.

 

Da Monicelli a Sorrentino, ma anche Alanis Morisette, i Verve, e l’immancabile Jovanotti, Labate conferma la difficoltà dei quarantenni di emanciparsi da un simbolismo pop che rischia di chiudere l’immaginario nel recinto angusto della nostalgia mescolando il brit pop degli Oasis, Bruce Willis e le madeleine della gabbia di Orrico e delle geometrie banali, anche a livello tricologico, di Wim Jonk.

santillana real inter

 

In questo mare magnum di rimandi e citazioni, l’intruso, come nella Settimana Enigmistica, è l’antieroe del 5 maggio, un terzino slovacco dall’espressione dolente e dal destino tragico, che non a caso oggi fa l’impresario teatrale. Di chi si tratta? (Gresko)

 

tommaso labate

Sulla maledizione del terzino sinistro dell’Inter dopo Roberto Carlos, si poteva fare ampia letteratura ma Labate ha preferito infliggerci l’aneddotica da “tennico” da Bar Sport di Benni sull’ex agente di borsa Corrado Verdelli e sui tranquillanti presi prima di Bayern-Inter, la “chicca” su Moratti che ritoccò al rialzo il contratto di Sartor ché “nella sua Inter non c’era nessuno che guadagnasse meno di un miliardo” e il racconto del suo battesimo da tifoso con un Real-Inter del 1986 e l'incubo di un furoreggiante Santillana.

 

La biografia legata alla divorante passione calcistica per la propria squadra: si parte sempre per essere Nick Hornby ma tra vecchie figu, tv, sorrisi e palloni si finisce per diventare il Max Pezzali dell’interismo. E non è detto che sia peggio...

 

 

mourinhogreskobayern inter 1tommaso labateconte

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?