baggio rigore

“IL RIGORE SBAGLIATO A USA '94? NON ANDRÀ MAI VIA. OGNI TANTO MI DICO CHE MAGARI SE AVESSI SEGNATO FORSE SAREBBE ANDATA PEGGIO" – RICORDI, AMORI E SOFFERENZE DI ROBERTO BAGGIO: “LA MIA È STATA UNA CARRIERA DI SOFFERENZA. SEMBRAVA CHE FOSSI UN PRIVILEGIATO E INVECE ERO UNO SFIGATO. TORNARE NEL CALCIO? NON SO, STO TANTO BENE FUORI. LA VITA È FATTA PER FARE LE COSE CHE CI PIACCIONO” – L’INCONTRO CON LA MOGLIE ANDREINA: “CI SIAMO CONOSCIUTI A 15 ANNI E MEZZO. E DUE SETTIMANE DOPO AVEVAMO DECISO CHE AVREMMO AVUTO UNA FEMMINA E UN MASCHIO” – IL VIAGGIO VERSO L’ARGENTINA A BORDO DELL’AEREO DI “ITA” CON IL SUO NOME - VIDEO

 

 

 

 

Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”

 

ROBERTO BAGGIO A BORDO DELL AEREO DI ITA CON IL SUO NOME

«Finalmente dopo tre anni posso tornare in Argentina», sospira Roberto Baggio, 55 anni, seduto in una delle poltrone del «Roberto Baggio», il nuovo Airbus A350 che Ita Airways ha dedicato all'ex calciatore e che il 2 giugno è decollato per Buenos Aires. Il velivolo sta sorvolando l'Africa e punta verso l'Atlantico. E Baggio, lo sportivo, non smette di firmare autografi ai passeggeri. Il codino c'è ancora. La sua disponibilità anche.

 

Che effetto le fa viaggiare su un aereo con il suo nome?

«Una sensazione strana. Devo ancora metabolizzare, le rispondo tra un mese».

 

Cosa la lega all'Argentina?

ANDREINA FABBI ROBERTO BAGGIO

«La prima volta ci sono stato nel 1991 e da allora l'ho fatto ogni anno fino a quando la pandemia non mi ha bloccato. Ci andavo con papà. Poi una volta l'allora presidente della Diadora mi ha portato nella provincia di Santa Fe e mi sono innamorato di quegli spazi immensi, dei tramonti coi colori indescrivibili. Lì ritrovavo me stesso».

 

In Argentina si è rifugiato dopo aver smesso nel 2004.

«Ero al Brescia e ho giocato l'ultima partita il 16 maggio contro il Milan. Subito dopo ho fatto la cosa migliore: prendere un volo per Buenos Aires, deluso perché non avevo segnato».

 

ROBERTO BAGGIO IN AEREO

Non vedeva l'ora di smettere...

«La mia è stata una carriera di sofferenza. Negli ultimi tempi mi dava fastidio non poter fare le cose assieme ai compagni per i miei acciacchi. Sembrava che fossi un privilegiato e invece ero uno sfigato che non vedeva l'ora di arrivare a domenica per giocare perché poi sarebbe venuto l'incubo, il lunedì o il martedì, con le ginocchia gonfie».

 

Le ultime partite?

«Uno strazio. Ero così a pezzi che mia moglie veniva a darmi una mano per uscire dall'auto».

 

Quante cicatrici ha?

«Tantissime. Mia madre mi chiede: "Ma che hai litigato di nuovo con un puma?"».

I tifosi le scrivono ancora.

 

roberto baggio

Cosa l'ha colpita di più?

«Quando è scoppiata la pandemia in Italia un gruppo di fan cinesi ha contattato mia figlia sui social per mandare 60 mila mascherine che ho dato all'ospedale di Vicenza e in giro. È una cosa che mi ha toccato profondamente».

 

Parliamo dei figli.

«Valentina e Mattia lavorano. Leonardo studia».

 

Mattia non fa più il cuoco?

«Lo fa a casa, noi siamo le cavie per i suoi piatti».

 

Quando vi siete conosciuti lei e sua moglie Andreina?

 «A 15 anni e mezzo. E due settimane dopo avevamo deciso che avremmo avuto una femmina e un maschio, come primi due figli, e li avremmo chiamati Valentina e Mattia».

 

roberto baggio

Qual è la ricetta di questo matrimonio?

«La purezza che ha mia moglie e il suo forte senso della famiglia».

 

Non ha nascosto i rapporti non idilliaci con papà Florindo, uno che parlava poco...

«Era abituato a dimostrare le cose con il lavoro. Lo criticavo perché non era sensibile, ma ha tirato su 8 figli, aveva debiti e mutui, faticava a dar da mangiare a tutti».

 

E sua mamma Matilde?

«La colonna portante della famiglia».

 

Alla prima cena a casa della sua futura moglie le hanno messo sul tavolo una bistecca intera...

«E a me è venuto d'istinto di dividerla per otto, come facevamo in casa. Non avevo capito che era tutta per me».

roberto baggio

 

Pensa ancora a quel rigore sbagliato a Usa '94?

«Sì, non andrà mai via. Ogni tanto mi dico che magari se avessi segnato forse sarebbe andata peggio».

 

Sua figlia dice che la notte lei pensa agli scherzi da fare agli amici.

«Cerco di tenerli vivi così».

 

 Ha chiamato una volta Zucchero alle 4 del mattino per andare a caccia.

roberto baggio a caccia

 «Sì, non era contento (ride, ndr ). Lui era abituato ad andare a dormire a quell'ora. Gli voglio molto bene».

 

Colleziona finte paperelle.

 «Ne ho migliaia. Alcune le ho portate in Argentina».

 

Tornerebbe mai nel mondo del calcio?

«Non lo so. Sto tanto bene fuori. Il tempo passa veloce e la vita è fatta per fare le cose che ci piacciono».

dino baggio roberto baggio1roberto baggio roberto baggio 21 roberto baggio a caccia1ROBERTO BAGGIoROBY BAGGIO GUARDIOLAroberto baggioroberto baggio a caccia 4 roberto baggio a caccia3BEPPE SIGNORI ROBERTO BAGGIOANTONIO CASSANO E ROBERTO BAGGIOroberto baggiodiego armando maradona e roberto baggio partita della paceroberto baggioroberto baggioroberto baggio in tribunale vittorio petrone roberto baggioroberto baggio roberto baggio e la figliaroberto baggio 5christian vieri roberto baggio nel 1998

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