pardo supertele

“L’ELIMINAZIONE DELL’ITALIA? NON CI CREDO ANCORA” – IL GATTO-PARDO HA DEBUTTATO IERI SERA SU DAZN CON "SUPERTELE": “UN FINALE DI CAMPIONATO COSI' EMOZIONANTE CI HA SPINTO A PARTIRE SUBITO. IL TITOLO È EVOCATIVO. IL SUPER TELE PER ME E MOLTI ALTRI BAMBINI È STATO IL PRIMO PALLONE, QUELLO CHE ANDAVA A VENTO E TI FACEVA SUBITO COGLIERE LA BELLEZZA DEL GIOCO. LA NARRAZIONE CALCISTICA CHE VOGLIAMO FARE È LEGGERA, MA COMPETENTE” – IL GRANDE RITORNO DI BRUNO PIZZUL

S.R. per “il Messaggero”

 

pardo super tele

Dazn sperimenta sempre nuove formule per raccontare lo sport. Il lunedì (e ha debuttato ieri sera) diventa «SuperTele», la trasmissione condotta da Pierluigi Pardo. «Vogliamo raccontare l'attualità più stringente ma anche la memoria, le storie. Il titolo è evocativo. Il Super Tele per me e molti altri bambini è stato il primo pallone, quello che andava a vento e ti faceva subito cogliere lo stupore e la bellezza del gioco. Mi piaceva che nel titolo ci fosse la parola Tele. Il calcio si vive allo stadio, esperienza imbattibile, ma anche in Tv, quotidianamente. La narrazione calcistica che vogliamo fare è leggera, ma competente», ha detto.

 

pardo super tele

Perché un lancio ad aprile?

«Sono arrivato a stagione in corso ad avere un ruolo editoriale e assieme ai ragazzi di Dazn abbiamo subito lanciato Sunday Night Square che fa il punto sul posticipo domenicale e sugli altri match attraverso immagini uniche e accessi esclusivi agli stadi. Marco Cattaneo ha portato freschezza e competenza.

 

Ora abbiamo voluto rafforzare ulteriormente la nostra proposta editoriale con un nuovo spazio meno tradizionale e più largo, come vedo io il calcio. Un finale di campionato così incerto e emozionante ci ha spinto a partire subito».

 

Ospiti d'eccezione e contaminazione con altri mondi. Il parterre della prima puntata è sto ricco. È la formula su cui puntate?

PARDO PIZZUL

«È quello che faccio da sempre, in fondo. Parlo di pallone con gli amici da almeno 40 anni. Tra questi ci sono cantanti, calciatori, giornalisti e gente di tutti i tipi. Ho la fortuna di avere una bella agenda con tante persone che stimo e che sanno che non vado a caccia di sensazionalismi ma di storie e allegria. Siamo partiti con l'esclusiva a Kakà, abbiamo ascoltato le voci di Enrico Mentana, Ale Cattelan, Pupi Avati, Marcorè, Michielin, De Giovanni. Di settimana in settimana avremo grandi sorprese. Ci divertiremo».

 

Una di queste sorprese è la rubrica di Bruno Pizzul.

«Sono particolarmente orgoglioso di poter ospitare il ritorno del Maestro. Bruno è una persona meravigliosa. Mi mancava la sua voce e come me penso a milioni di italiani. Sentire il suo racconto dei gol in esclusiva per SuperTele, proprio come 40 anni fa succedeva a Domenica Sprint è un'idea di cui vado particolarmente orgoglioso».

 

PARDO SUPERTELE

La narrazione del calcio è cambiata con lo streaming?

«Nei giorni delle partite quando mi capita di viaggiare in treno, c'è sempre qualcuno accanto a me con l'app aperta. I dati sono impressionanti e confermano che il calcio in Italia è una fede da vivere ovunque ci si trovi. Alla rivoluzione nella modalità di fruizione deve seguire quella del linguaggio. A Dazn ho trovato una redazione giovane e talentuosa e una grande cura per i dettagli. Lo dimostra la scelta grafica di Super Tele».

 

Pensi che il calcio italiano abbia ancora tanto da raccontare?

«Certamente. Anche se deve procedere velocemente e coraggiosamente sulla strada delle riforme».

 

Come hai vissuto l'esclusione dell'Italia dal mondiale in Qatar?

«Non ci credo ancora. Ero a Palermo e non riesco a togliermi dagli occhi l'immagine di quel maledetto tiro da trenta metri. È successo davvero, sì».  

PARDO PIZZUL 5

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