“SERVE SUBITO UN DECRETO CHE FERMI LA DELIBERA DEL CIO, QUALSIASI ALTRA COSA SAREBBE SUICIDIO O AUTOLESIONISMO” - MALAGÒ AL GOVERNO: “FATE PRESTO, O SANZIONI CERTE DAL PARTE DEL CIO A TOKYO” (L’ITALIA RISCHIA DI PARTECIPARE ALLE OLIMPIADI SENZA BANDIERA E INNO). LA RIFORMA DELLO SPORT NATA SOTTO IL GOVERNO LEGA-M5S HA CREATO UN VULNUS PER QUEL CHE RIGUARDA L’AUTONOMIA DEL CONI CHE LA CONTRORIFORMA SPADAFORA NON HA SANATO…

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Valerio Piccioni per gazzetta.it

 

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 “Vi supplico, serve un provvedimento tampone del Governo italiano che fermi la delibera del Cio, qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio o autolesionismo”: così Giovanni Malagò poco fa di fronte alle commissioni competenti della Camera dei deputati sul rischio di sanzioni in caso di un mancato intervento legislativo per salvaguardare l’autonomia del Coni.

 

“Viviamo una situazione particolare, drammatica sportivamente parlando, il problema è che la carta olimpica va categoricamente rispettata, e il Coni non può fare un contratto di servizio con una società del Governo, visto che Sport e Salute è il braccio operativo dell’esecutivo. Questa società non ha scorporato il personale, gli asset.

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In teoria però si può ancora risolvere il problema anche perché il Cio non chiede nulla più di quanto il Governo italiano si è impegnato a sistemare a più riprese, compresa la giornata del 24 giugno 2019 quando ci fu assegnata l’organizzazione dell’Olimpiade invernale Milano-Cortina del 2026. A me non potete chiedere cosa delibererà il Cio mercoledì ma a più riprese il presidente Bach e i suoi rappresentanti hanno fatto presente che questa situazione è contraria all’ordinamento”.

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Nel corso dell’audizione hanno preso la parola diversi rappresentanti politici. Per Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) c’è il rischio di una “brutta figura mondiale”, Marco Marin (Forza Italia) dice che “questa prospettiva sarebbe una vergogna per il nostro Paese e per il Made in Italy più vincente che abbiamo”. Simone Valente (M5S) è convinto che l’Italia “parteciperà a Tokyo con inno e bandiera: una soluzione verrà trovata, anzi deve essere trovata”.

 

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Per Luciano Nobili (Italia viva) “sarebbe un’onta per il Paese”; Daniele Belotti (Lega) dice di aspettarsi altrettanto vigore dal Cio anche verso altri regimi e si chiede: “è possibile che in un anno e mezzo non si sia risolto il problema?”. Andrea Rossi (Pd) dice che serve “uno strumento che consenta il riconoscimento della pianta organica del Coni”, Felice Mariani (M5S) è preoccupato e dice “di pensare prima di tutto agli atleti”.

 

Patrizia Prestipino (Pd) chiude chiedendo a Malagò “quali siano le condizioni minime per poter superare il problema col Cio”. Il presidente del Coni chiude invocando, anzi supplicando l’approvazione di un decreto che stando alle sue informazioni è già stato scritto. L’audizione prosegue col presidente del comitato paralimpico Luca Pancalli, quindi toccherà al presidente-a.d. di Sport e Salute Vito Cozzoli.

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