francesco condemi

“SOSPETTO LA MALAFEDE” – IL PALLANUOTISTA AZZURRO FRANCESCO CONDEMI RITORNA SULL’ERRORE ARBITRALE CHE HA PESANTEMENTE DANNEGGIATO L’ITALIA NELLA PARTITA PERSA CONTRO L’UNGHERIA NEI QUARTI DELL’OLIMPIADE: “RICORDO PURE UN ANALOGO ERRORE L’ANNO SCORSO A FUKUOKA: CI VENNE SANZIONATO UN COLPO INESISTENTE. C’È UN ARBITRO PER LA VAR, CERTI ERRORI NON SONO AMMISSIBILI” – IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE NUOTO, BARELLI: “DOPO IL NOSTRO RICORSO, IL MANAGEMENT BOARD HA RICONOSCIUTO CHE GLI ARBITRI AVEVANO SBAGLIATO. SULLA BASE DI QUEL DOCUMENTO ABBIAMO PRESENTATO RECLAMO AL TAS CHE POI HA DETTO NO. IL DANNO GRAVE È FATTO…”

1 - BARELLI: «INFORMATO ALL’ULTIMO MA NEL GESTO DEI RAGAZZI NULLA DA CONDANNARE: L’INGIUSTIZIA È GRAVE»

Estratto dell’articolo di Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”

 

paolo barelli

«Della protesta del Settebello sono stato informato solo pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro con la Spagna. I giocatori azzurri sono ragazzi di grande personalità e sensibilità, l’ingiustizia subita contro l’Ungheria li ha colpiti duramente e così hanno deciso di manifestare il loro disagio».

 

Paolo Barelli, numero uno del nuoto italiano, a proposito del comportamento di ieri degli azzurri Giovanni Malagò si è detto «dispiaciuto di una reazione non condivisibile e contraria allo spirito olimpico come non erano condivisibili le decisioni arbitrali nella nostra partita contro l’Ungheria».

 

«Voltandosi verso il pubblico e dando la schiena alla tribuna autorità durante l’inno i ragazzi hanno sottolineato il loro disappunto dimostrando di rispettare comunque i tifosi. Non ci trovo nulla da condannare». […]

italia ungheria sandro campagna

 

Ricostruiamo, cos’è successo subito dopo la partita?

«Italia-Ungheria è finita alle 21 e 30 di mercoledì. Che l’espulsione di Francesco Condemi per atto di brutalità non avesse senso e ragione lo dimostravano chiaramente decine di video che hanno cominciato a circolare da subito in rete o in tv. Abbiamo subito presentato un reclamo che è stato respinto attorno alle 23. I giudici hanno scritto che dalle immagini a loro disposizione il gesto violento risultava confermato».

 

E poi?

«E poi abbiamo fatto appello al Management board la mattina successiva. La risposta è arrivata alle sette di sera, la brutalità era scomparsa e la squalifica di Condemi anche» .

PAOLO BARELLI GIOVANE NUOTATORE

 

In base a quali elementi?

«I commissari Silva e da Hee Park e Van Heijningen hanno scritto di “non essere in grado di affermare che ci sia stato un intento malevolo nell’atto di tirare la palla da parte di Condemi”. Chiaro, no?»

 

Errore riconosciuto dopo 24 ore.

«Sì con una frase inequivocabile: gli arbitri avevano sbagliato. Sulla base di quel documento abbiamo presentato reclamo al Tas che la mattina successiva ci ha chiesto altre osservazioni facendo la stessa cosa con la federazione ungherese e con quella internazionale. Poi è arrivato il loro no. Il danno grave è fatto e io posso solo augurarmi che serva per il futuro».

italia ungheria sandro campagna

 

A cosa può servire?

«Se io individuo immediatamente un errore arbitrale dalle immagini tv ma non riesco ad intercettarlo con il Var vuol dire che la tecnologia non è efficace. Se poi non sono in grado di rimediare nell’arco di 24 ore significa che nella catena di controllo e giudizio ci sono seri problemi. […]».

 

Lei negli ultimi anni è stato bersaglio di numerose squalifiche da parte della federazione internazionale che il Tas ha da poco risolto a suo favore, cancellando ogni accusa. Non pensa che potrebbe esserci una manovra politica dietro a questa lentezza?

«Lo escludo categoricamente. Non credo ai complotti, non si istruiscono degli arbitri o dei giudici per colpire Barelli. È il meccanismo che non funziona». […]

 

FRANCESCO CONDEMI

2 - CONDEMI RINCARA LA DOSE, SI AUTO-ESPELLE E ACCUSA: IO VEDO MALAFEDE

Estratto dell’articolo di Flavio Vanetti per il “Corriere della Sera”

 

[…] Francesco «Ciccio» Condemi […] È considerato uno dei giovani talenti più forti della pallanuoto italiana, tant’è che nel 2023 la Pro Recco l’ha convinto a lasciare l’Ortigia Siracusa: è un centrovasca considerato un «universale» perché ha talento sia in attacco sia in difesa. Ma dopo l’auto-espulsione di ieri nel match con la Spagna «Ciccio» dovrà fare i conti anche con i pro e i contro del suo gesto. Chi lo attaccherà? E chi lo difenderà? Intanto lui ha espresso la sua idea su Instagram.

protesta del settebello - da le spalle alla giuria - italia spagna

 

Il messaggio l’ha scritto in inglese: «Mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come questo, in cui la politica è al di sopra dello sport». Al centro l’episodio nel match contro l’Ungheria: «Ciccio» segna il gol del 3-3, ma un ungherese si mette a sanguinare, toccato in un occhio dalla chiusura della conclusione dell’azzurro.

 

Secondo l’arbitro romeno Alexandrescu è un fallo brutale, a dispetto del parere del collega montenegrino Miskovic e nonostante la Var smentisca la volontarietà, verdetto confermato dal Management committee della Federazione internazionale. La vince però il fischietto romeno: rigore ai magiari (segnato) e 4 minuti in inferiorità per l’Italia.

 

italia ungheria

Dopo la partita, in zona mista, Condemi non ha avuto peli sulla lingua: «Se gli avessi dato un colpo sarei stato il primo ad ammetterlo e mi sarei scusato. Ma non c’era intenzione di fare male: ho tirato, ha messo la faccia e l’ho preso. Una sanzione del genere è pura follia. Non sanno interpretare la Var? Ma se più chiaro di così non può essere…».

 

La conclusione sua è semplice: «Sospetto la malafede? Purtroppo sì. Ricordo pure un analogo errore l’anno scorso a Fukuoka: ci venne sanzionato un colpo inesistente. C’è un arbitro per la Var, certi errori non sono ammissibili. Noi facciamo sacrifici, poi finiamo rovinati da decisioni del genere». […]

nazionale italiana di pallanuotoprotesta del settebello - da le spalle alla giuria - italia spagna 1

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…