rafael leao milan rafa

LEAO, CHE DISASTRO! DOPO I DUE ERRORACCI SOTTO PORTA CONTRO IL TORINO, E' EVIDENTE CHE IL PORTOGHESE (ALLE PRESE COL MACIGNO PSICOLOGICO DELLA SANZIONE DA 20 MILIONI DA PAGARE ALLO SPORTING LISBONA), E' LA BRUTTA COPIA DEL GRAN GIOCATORE CHE E' - CON LA SOSTITUZIONE NELL'INTERVALLO, PIOLI HA VOLUTO SCUOTERE IL SUO CAMPIONE: CONTRO IL SALISBURGO SI DEVE SVEGLIARE…

Da repubblica.it

 

RAFAEL LEAO

Soltanto cinque giorni dopo avere strabiliato in Champions, stavolta Leao ha sbagliato tutto lo sbagliabile, assurgendo a simbolo del regresso del Milan. Pioli ha escluso che la pallida squadra franata a Torino stesse già pensando alla partita di Champions col Salisburgo, che è la più importante da quando la squadra è riapparsa nel torneo perché può segnare a febbraio il ritorno tra le sedici migliori d'Europa dopo nove anni.

 

Invece i milanisti, sotto sotto, sperano che i giocatori pensassero proprio alla partita europea di mercoledì: in caso contrario la sconfitta senza attenuanti contro l'organizzatissima squadra di Juric e il concomitante regresso tecnico, tattico e di concentrazione diventerebbero un serio allarme, a poche ore da un appuntamento tanto decisivo. In particolare i tifosi si augurano che Leao abbia sprecato due grandi occasioni sotto porta perché distratto dall'imminenza della serata che può accendere il suo novembre da copertina: alla promozione tra le stelle della Champions possono seguire il rinnovo del contratto col Milan e un Mondiale da protagonista col Portogallo.

 

 

Un problema extracalcistico

rafael leao del milan 2

Ma chi vive vicino al giovane campione, il migliore della serie A nella classifica del Pallone d'oro appena consegnato a Benzema, spiega che i due erroracci a tu per tu con Milinkovic-Savic non vanno considerati una conseguenza magari inconscia della sottovalutazione del palcoscenico, quanto piuttosto la conseguenza di un tormento, legato alla famosa sanzione che Rafa deve pagare allo Sporting Lisbona. Leao, cioè, non si sarebbe distratto perché ormai il campionato è per lui una vetrina minore, specie dopo le recenti prodezze di Zagabria. Semmai, alla base della sua insolita serataccia, ci sarebbe il disagio per il persistente problema extracalcistico, che non si risolve ancora e che pesa sulla sua psiche.

rafael leao del milan 17

 

La sgridata dell'allenatore

L'allenatore, in questo momento cruciale della stagione, non ha tempo per questo genere di considerazioni. Riconduce tutto all'aspetto tecnico e tattico. E con la sostituzione a metà partita in staffetta con Rebic, una rarità per Leao, ha certamente lanciato un segnale chiarissimo al suo giocatore più forte. Lo ha voluto scuotere anche nei commenti successivi alla partita, nei quali ha sì rimproverato all'intero quartetto d'attacco del primo tempo (Messias-Diaz-Leao-Origi) i movimenti sbagliati e la scarsa ricerca della profondità, ma ha anche scopertamente indirizzato le principali critiche proprio al gioiello portoghese. Il sottinteso è ovvio: non sei più il ragazzo da svezzare e da perdonare se ogni tanto si assenta un po' dalla scena, ma il campione che può e deve trascinare i compagni con le sue giocate.

 

Il rebus fiscale e giuridico

rafael leao del milan 3

Tuttavia l'aspetto extracalcistico resta il vero macigno. C'è un rebus fiscale e giuridico. I circa 20 milioni di euro di multa, che Leao è stato condannato a versare allo Sporting per la rescissione unilaterale del contratto nel 2018 (per una quota indefinita, ma probabilmente pari a un quarto, anche il Lille deve concorrere alla spesa), rimangono l'ostacolo più alto nella trattativa col Milan per il rinnovo del contratto, che scade nel giugno 2024. Sul punto sono intransigenti il padre del giocatore, Antonio Leao, e l'avvocato francese Ted Dimvula, che rappresenta Rafa e la sua famiglia: al di là dell'ingaggio in sé, con l'obiettivo di raggiungere almeno i 7-8 milioni l'anno rispetto agli attuali 1,4 milioni, la loro richiesta pressante è di cancellare dall'orizzonte l'incubo della sanzione, che al momento si concretizza nel pignoramento mensile del 25% dello stipendio.

 

L'avvocato di famiglia

rafael leao del milan 16

Ma anche se il Milan decidesse di contribuire almeno in parte al pagamento, del quale non è responsabile perché la rescissione unilaterale venne decisa da Leao, dalla sua famiglia e dal Lille un anno prima del trasferimento di Rafa dal club francese a quello italiano nel 2019, l'eventuale contributo verrebbe caricato sul nuovo ingaggio e caricato delle relative imposte: l'esborso, insomma, raddoppierebbe. Quale che sia la soluzione giuridica, il caso rischia di condizionare la squadra, che parte comunque in vantaggio oggettivo nella gara col Salisburgo per la qualificazione agli ottavi di Champions. La classifica dice che le basta un punto. E anche se all'andata in Austria Jaissle riuscì a impedire a Pioli l'offensivismo abituale, le preoccupazioni a Milanello non sembrano di natura tattica, questione De Keletaere a parte.

 

Belgio in panne con Origi e CDK

Assodato che il turnover a Torino ha funzionato poco e che Gabbia, Pobega e Origi hanno fallito la loro occasione di giocare dall'inizio, mercoledì a San Siro Pioli dovrà soppesare le condizioni atletiche dei titolari. Certo, i fondamentali Giroud e Bennacer si sono riposati per più di un'ora e anche le staffette a metà partita per Leao, Diaz e Kalulu li hanno preservati dallo spreco di energie. Però il Salisburgo, avendo giocato sabato, avrà un giorno di riposo in più e il comodo impegno in Bundesliga con l'Hartberg ultimo in classifica (1-0, gol del solito Okafor) ha permesso a Jaissle di schierare in campionato solo quattro titolari.

 

rafael leao del milan 15

Considerato anche il fatto che all'andata la caratteristica migliore del Salisburgo fu la freschezza atletica, il tema non è secondario. Non lo è neppure la persistente difficoltà di De Ketelaere a integrarsi nel gioco del Milan. La sigla CDK, che doveva diventare il marchio vincente del Milan, è per ora sinonimo di difficoltà: non è un bel momento per i belgi in maglia rossonera, con Saelemaekers infortunato e Origi intermittente. De Ketelaere, da trequartista o da punta, non sta funzionando.

 

Né prende ancora corpo l'ipotesi di arretrarlo a mezzala accanto a Tonali e Bennacer, infoltendo la mediana che talvolta paga l'inferiorità numerica. Il talentuoso Charles aveva convinto il Milan  a prenderlo dal Bruges proprio per le sue partite in Champions e col Belgio. Calendario alla mano, questa col Salisburgo è la sua ultima possibilità, prima del Mondiale, di riappropriarsi del palcoscenico internazionale. Però parte indietro, con l'incubo della malinconia per un'altra panchina.

rafael leao del milan 14

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…