Francesco Persili per Dagospia
“Siamo scomodi perché siamo italiani. Ma anche il popolo neozelandese ci vuole bene”. Romano Battisti, uno dei membri dell’equipaggio di Luna Rossa, commenta a “Campioni del Mondo”, la trasmissione condotta da Marco Lollobrigida su Rai-Radio 2, la santa alleanza tra Team New Zealand, vincitore della America’s Cup, e gli inglesi di Ineos che sono ufficialmente il “Challenger of record”, i primi sfidanti dei detentori neozelandesi.
Insieme scriveranno le regole della prossima edizione del trofeo. Si era parlato anche della possibilità di disputare una America’s Cup secca tra i due grandi nemici di Luna Rossa. “Una pagliacciata”, l’ha definita lo skipper dello scafo di Bertelli, Max Sirena. “Così almeno per una volta i britannici possono dire di aver partecipato a una finale di America’s Cup, gli fa eco Romano Battisti.
"Battute a parte, è uno sgambetto per far parlare di Team New Zealand e Ineos, e poi si metterà tutto a tacere. Anche perché non penso si possa disputare una America’s Cup tra due barche, non solo per un aspetto economico ma anche per quello sportivo. Devi dare la possibilità a tutto il mondo di partecipare".
L’ex olimpionico di canottaggio, medaglia d’argento a Londra 2012, dietro a Joseph Sullivan del Team New Zealand (“Un'altra volta secondo, devo continuare a insistere”) ricostruisce la battaglia navale nelle acque del golfo di Hauraki. “Dove abbiamo sbagliato? Dovevamo approfittare dei primi giorni in cui i neozelandesi non avevano il completo controllo della barca. Abbiamo commesso degli errori e qui il minimo errore ti costa la regata. I nostri rivali ci temevano, il loro capo ci ha definito una ‘barca di guerrieri’, e questo ci fa onore. Anche il popolo neozelandese ci ha preso in simpatia. Ci fermavano per strada, si facevano le foto con noi, anche se poi tifavano per la loro barca finanziata dallo Stato e dunque dalle loro tasse”.
Grandi investimenti (non che i 65 milioni di Bertelli fossero bruscolini), i migliori velisti al mondo, ma non solo. Gli All Blacks del mare sono stati avvantaggiati “perché sono partiti prima”. Max Sirena ha spiegato che nella America’s Cup “si può comprare tutto tranne il tempo”. E tranne il vento, come ha dimostrato l’ottava, maledetta regata che ha spezzato l’equilibrio della serie: la regata più bizzarra della storia...
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