"UNA TRAGEDIA SHAKESPERIANA. PURTROPPO, DOPO 120 MINUTI DI FOOTBALL AL CARDIOPALMO, CON IL 3-2 CONTRO IL PORTO LA JUVE ESCE DALLA CHAMPIONS. ED È UN RISULTATO DRAMMATICO, FORSE ANCHE INGIUSTO, UN AGGETTIVO PERÒ CHE NEL CALCIO VALE POCO. ANZI NULLA. DOPPIETTA MERAVIGLIOSA DI CHIESA, UN GIOCATORE CHE OGNI GIORNO DI PIÙ DIVENTA DECISIVO. DI CERTO PIÙ DECISIVO DI RONALDO, CHE È STATO IL PEGGIORE IN CAMPO" – VIDEO

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

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Caro Dago, che dire se non che sono stati 120 minuti di football da cardiopalmo, uno show elettrizzante in ragione dei continui cambiamenti di prospettiva, ora a favore degli uni ora a favore degli altri. Alla fine conta purtroppo il risultato nudo e crudo, ossia che con il 3-2 di stasera la Juve esce dalla Champions. Ed è un risultato drammatico, forse anche ingiusto, un aggettivo però che nel calcio vale poco. Anzi nulla.

 

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Dopo un primo tempo lemme e chiuso in svantaggio di 0-1, la Juve ha giocato un secondo tempo da brividi, favorita anche dal fatto che il Porto era stato ridotto in dieci uomini dall’espulsione (meritatissima) di uno dei suoi. Meraviglioso il primo e il secondo gol di Chiesa, un giocatore che ogni giorno di più diventa decisivo. Di certo più decisivo di Ronaldo, che è stato il peggiore in campo.

 

Dopo il secondo gol la Juve ha martellato il Porto in tutti i modi e in tutte le direzioni, fino a quella che è stata la più bella giocata del match, un Cuadrado che dribbla di destro, si libera, e dal limitare dell’area piazza una stoccata che però sbatte contro la traversa interna a portiere largamente battuto. A quel punto m’è venuto il sospetto che potessimo non farcela perché era ovvio che la stanchezza avrebbe giocato a sfavore di chi attaccava.

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E difatti nell’uno e nell’altro dei tempi supplementari la Juve non era più la irresistibile macchina da guerra dei secondi 45 minuti. Chiesa è addirittura uscito, distrutto dai crampi. I portoghesi in dieci facevano poco e non avrebbe potuto essere altrimenti. Solo che quel poco era bastante a parare la porta del loro bravissimo portiere. Finché in una delle loro pochissime azioni a offendere si sono procurati una punizione da poco oltre il limitare dell’area bianconera.

 

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Una punizione che il loro giocatore ha tirato rasoterra e mentre i tre bianconeri in barriera non so perché si alzavano verso l’alto come se la volessero colpire di testa. La palla forte e diretta è passata senza essere disturbata sotto i loro piedi. Il nostro portierone l’ha vista inevitabilmente in ritardo, l’ha smanacciata appena, palla in rete. 2-2 . Ma non è finita. Pochi minuti ancora e Rabiot batte di testa in rete. 3-2 per la Juve, laddove occorrerebbe un 4-2. Mancano pochi minuti. La Juve si avventa.

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A pochi istanti della fine c’è un batti e ribatti forsennato a un metro e mezzo dalla linea di porta. Fatto è che la palla non entra. La partita è finita. E ho detto partita, e avrei dovuto dire la tragedia shakesperiana. Perché di questo si è trattato in tutto e per tutto. Purtroppo per la Juventus.

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