NOTTI TRAGICHE – DAVANTI ALLA POLONIA GLI AZZURRINI DELL’UNDER 21 SI SQUAGLIANO COME NEVE AL SOLE - AVEVAMO LA POSSIBILITÀ DI ESSERE GIÀ IN SEMIFINALE E STACCARE IL PASS OLIMPICO PER TOKYO 2000, INVECE ORA SIAMO CONDANNATI A BATTERE IL BELGIO CON LA PAURA CHE POSSA NON BASTARE. CONTAVAMO LE FIGURINE (CHIESA, BARELLA, ZANIOLO) E INVECE ADESSO RISCHIAMO LA FIGURACCIA  KEAN IN PANCHINA PER TUTTO IL PRIMO TEMPO (PERCHE’?) CUTRONE EVANESCENTE: TOCCA SOLO 18 PALLONI…- VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport

 

Avevamo la possibilità di essere già in semifinale e quindi a Tokyo, invece ora siamo condannati a battere il Belgio con la paura che possa non bastare.

 

italia polonia italia polonia

Contavamo le figurine (Chiesa, Barella, Zaniolo, Kean) e invece adesso rischiamo la figuraccia. Con tutte le nostre stelle e i nostri proclami di notti magiche, non siamo riusciti a fare un solo gol a una umanissima Polonia che ha avuto l' umiltà di subire il nostro entusiasmo iniziale e poi il buon senso e la buona volontà di proteggere un vantaggio trovato allo scadere del primo tempo sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ha segnato Bielik, un difensore spostato in mediana per fare diga.

 

Un paradosso beffardo, se pensiamo ai nostri prestigiosi attaccanti (Kean, Cutrone, Chiesa) che quasi mai hanno trovato la porta. I nipotini di Zmuda sono venuti in casa nostra a darci una lezione di organizzazione e applicazione difensiva. Alla fine hanno meritato ciò che si sono messi in tasca, a dispetto della contabilità delle conclusioni che ci premia inutilmente.

 

italia polonia italia polonia

Ma non abbiamo perso solo perché non hanno brillato le stelle. Siamo stati meno squadra di loro, non abbiamo avuto un gioco capace di infiammare le potenzialità delle individualità. I soli 18 palloni giocati da Cutrone raccontano bene le difficoltà a raggiungere la nostra prima punta che è il senso di una squadra di calcio. Avaria in sala macchine: male Mandragora, lento e banale nella circolazione, senza contare il gol divorato che avrebbe potuto cambiare la notte; troppo poco da Pellegrini che avrebbe dovuto distribuire qualità in rifinitura. Alla fine il migliore è stato ancora Chiesa, con i suoi strappi individuali.

 

Un delitto uscire con un giocatore del genere. Ma non è finita. Possiamo ancora vincere il girone o passare come miglior seconda. Però pensare dove saremmo oggi, se avessimo battuto una Polonia non galattica, fa molto male.

 

La Polonia fa un passo indietro rispetto all' esordio vincente con il Belgio. Smonta il 4-3-3, avanza in mediana il centrale Bielik e tiene davanti il solo Kownacki: 4-5-1 protettivo come una pancera fuori stagione. L' Italia non aveva bisogno di inviti del genere per buttarsi avanti. Lo fa con entusiasmo, sulle ali di Chiesa e Orsolini.

 

italia polonia chiesa italia polonia chiesa

Pressione costante, ma non è facile scalfire il muro bianco, anche perché Mandragora è perno più di posizione che di tocco: servirebbe più velocità nella circolazione. Neppure Pellegrini riesce a spedire buone idee in verticale. Morale: pecchiamo in rifinitura. E sui cross i polacchi si difendono senza affanno. Dipendiamo dalle accelerazioni esterne, soprattutto di Chiesa che anche stasera trasmette l' impressione di essere di categoria superiore.

 

E' lui infatti che calcia sul portiere in uscita la prima palla gol (27') ed è sempre lui che affonda sinistra e serve un cioccolatino a Mandragora che arriva a rimorchio a centro area. L' errore del capitano che allarga il piattone è da matita rossa (31'). Dominare e sperperare mena sempre gramo, perchè i dominati che sopravvivano prendono coraggio. Infatti. Minuto 40: punizione di Szymanski dal limite, Bilek calcia al volo la respinta della barriera. Meret, imperfetto, tocca, ma non basta: 0-1. Il pareggio di Orsolini sarebbe un mezzo capolavoro, ma viene sbandierato via: fuorigioco.

 

di biagio di biagio

Di Biagio riparte con Kean per Orsolini, che non ha fatto peggio di Cutrone, ma il bolognese ha problema a una spalla. Ci proviamo con due arieti. Ma l' ostrica polacca si è chiusa più di prima ed è una faticaccia arrivare al tiro, anche percè la qualità dei cross è scesa al di sotto del minimo sindacale (vedi Adjapong) e Chiesa, dopo un gran tiro al volo (7'), è uscito dal cono di luce.

 

italia polonia chiesa italia polonia chiesa

La conclusione di Pellegrini dalla distanza al 30' è una scarica di rabbia e frustrazione che fa tremare il palo. Vale il suono del gong per l' assalto finale, con Zaniolo per Adjapong e 3-4-3. Ma ormai i polacchi sentono di avere la storia a portata di mano e non se la fanno scappare. L' unica buona notizia è che il Belgio, già eliminato, non ci affronterà con il coltello tra i denti. Non ci resta che caricarlo a testa bassa, sabato a Reggio Emilia, e poi rialzarla per capire se siamo ancora in corsa oppure in vacanza.

italia spagna chiesa italia spagna chiesa

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…