OVER THE KLOPP – MARIO SCONCERTI COMMENTA LA FINALE DI CHAMPIONS: “HA VINTO IL LIVERPOOL E NESSUNO SA DIRE QUANTO L’ABBIA MERITATO. UNA PARTITA NON BELLA, INESPRESSA PER 80 MINUTI, POI UN FINALE DI TUTTI, UN BALLO DI VECCHIO CALCIO” – GIANNI MURA: “RICORDO SOLO UNA FINALE PIÙ BRUTTA DI QUESTA. IERI, STRANAMENTE…” – VIDEO + FOTOGALLERY: LA SEXY INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI

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UNA FINALE RIMASTA BLOCCATA DA UN RIGORE DOPO 25 SECONDI

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL

Una finale non bella, inespressa per 80 minuti, poi un finale di tutti, un ballo di vecchio calcio, tutto lanci lunghi ed emozioni. Ha vinto il Liverpool e nessuno sa dire quanto l' abbia meritato. Ha segnato con un rigore assegnato dopo 25 secondi bloccando la partita su un' attesa infinita. La tattica molto accurata di ogni finale, sia pure giocata da due squadre inglesi, si è moltiplicata dopo il rigore, come se le squadre sperassero fosse spontaneamente la partita a decidere da che parte andare.

 

Questo le ha logorate al di là del ritmo, mai altissimo e le ha anche snaturate. Non è stato il Liverpool tutto di prima che assalta appena può gli avversari. Non è stato il Tottenham che cuce di passi brevi l' azione. Sono state due squadre attente a non subire lasciando ai giocatori la responsabilità di inventare. Ma pochissimi hanno avuto la qualità e la forza di incidere davvero. Il più determinante è stato Alexander-Arnold, un terzino, che per un tempo ha fermato Son correndo avanti e dietro per tutta la fascia; poi ha annullato Alli e ha concluso spesso da terzo difensore. Un giocatore moderno, di quelli che fanno più differenza dei fantasisti perché giocano tre volte il numero di palloni.

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Il Tottenham ha cercato a lungo di pensare che il rigore non c' era stato. È impossibile entrare nella partita più importante dell' anno e perderla senza aver ancora toccato il pallone. Altrettanto impossibile è stato far finta di niente. Pochettino non ha cambiato niente per un' ora, non dico gli uomini ma nemmeno l' accademia sul campo, il senso del ritmo, il carattere. Il Tottenham ha tirato per la prima volta in porta dopo 78 minuti e a quel punto ha trovato un grande portiere, Alisson. Non è un caso. È costato 80 milioni.

 

L' anno scorso il Liverpool non riuscì nemmeno ad arginare il Real Madrid in questa stessa finale per gli errori di Karius, il suo portiere. Oggi si è comprato il rovescio della medaglia. Il resto non è stato epico, però ottimo calcio di qualità media, per capirci, qualcosa comunque di lontano dalle nostre idee. È stata la finale dei lanci lunghi, un ritorno forte e improvviso all' essenza del calcio muscolare, cioè il modo migliore quando la pressione cancella le idee e gli istinti.

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Direi che non ci sono morali da trarre da questa finale, niente che avanza o retrocede, nessuna idea che prevarichi le altre. È stata una partita troppo importante anche per le due squadre che l' hanno giocata. Il Liverpool l' ha meritata non per diversità ma per somma di presenze nelle poche azioni importanti della gara e per essere arrivato alla seconda finale consecutiva. Nessuno è stato superiore agli altri. Si può ricominciare tutti insieme.

 

UNA PARTITA PIUTTOSTO BRUTTA MA STAVOLTA C' ERA UN PORTIERE

Gianni Mura per “la Repubblica”

 

Mura A lla fine, vince il Liverpool. Era favorito, tutto regolare. Però ricordo una sola finale più brutta di questa: Stella Rossa-Marsiglia, a Bari nel 1991, decisa ai rigori. Ieri, stranamente, il rigore dopo una ventina di secondi che avrebbe dovuto aprire la partita, l' ha chiusa.

 

L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL

Il Liverpool ha badato a difendersi, usando la sola arma del lancio lungo, anzi abusandone. I lanci di 50 metri hanno un senso se li fa uno come Pirlo, meno se li fanno Matip e Van Dijk. Probabilmente, ci aveva illuso la bellezza delle semifinali. A Madrid, le due inglesi hanno trovato un caldo eccessivo per i loro gusti: il Tottenham, messo da subito nella necessità di attaccare, l' ha fatto per dovere, ma senza impeto.

 

Ritmi bassi, pochi rischi per Alisson. Già che ci siamo, se il Liverpool ha vinto è anche perché in porta aveva un signor giocatore. L' anno scorso, con Karius, aveva giocato meglio e perso.

A forza di finali perdute (6 in totale), Klopp ha imparato come si vince: con una buona dose di cinismo.

 

L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL L'INVASIONE DI CAMPO DI KINSEY WOLANSKI DURANTE TOTTENHAM LIVERPOOL

Dando un colpo all' inizio e uno alla fine. Però, per almeno 70 minuti, ha praticato un calcio più antico di quello del Foggia di Oronzo Pugliese. Non vuole essere una osservazione cattiva, ma nei fatti è stata una finale tecnicamente molto povera. Un po' più avvincente negli ultimi 20', quando quasi tutti erano distrutti dal caldo. Lì, in almeno tre occasioni, il Tottenham è andato vicinissimo al pareggio e Alisson gliel' ha negato.

 

Pochettino ha tenuto Kane in campo per 90' ma, si capiva anche dalla corsa, non era ancora al meglio. Si è dato da fare nel gioco di sponda, ma è mancata, nei 16 metri, la rapacità di Son. Anche Klopp, che certamente merita questa soddisfazione se non altro per l' allegria che porta nel calcio, aveva problemi: il principale l' ha risolto tenendo in panchina Origi, che però s' è fatto sentire sul 2-0, mentre ancora più pesante era stata la scelta di Pochettino di partire tenendo fuori Lucas Moura, protagonista assoluto ad Amsterdam con tre gol. Fra giocatori forti ma non ancora pronti in campo e altri forti ma sacrificati in panchina, hanno fatto da registi i difensori. Non è mai un bene per la bellezza del calcio, questo.

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Il Tottenham ha fatto quello che poteva, con le armi che ha. È rimasto attaccato al risultato anche quando era negativo, sperando che, come spesso accaduto, negli ultimi minuti ci fosse un ribaltone. Forse più influenzato di quanto pensasse dal peso del pronostico, il Liverpool ha fatto una partita strana, contraddittoria, comunque vittoriosa e questo serve a tacitare le critiche. Aveva messo in croce il Barcellona giocando basso e con molta tecnica, con il Tottenham ha scelto di giocare solo palloni lunghi e alti e quasi sempre sbagliati. Se si tiene conto del cammino che ha fatto e di chi ha eliminato, e se si dimentica buona parte della finale, il successo è pienamente meritato.

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