Antonio Barillà per “la Stampa”
La prima bozza della Juventus 2021-2022 è stata messa giù ieri pomeriggio: attorno al tavolo di cristallo, nella sala riunioni al primo piano, Massimiliano Allegri e i più alti dirigenti della Juventus, tre ore di confronto fra le 13,10 quando il tecnico è arrivato a bordo di una Stelvio grigia del club, e le 16,30 quando ha lasciato la sede. In mattinata, l' avevano preceduto tre componenti dello staff: il vice Marco Landucci e il tattico Aldo Dolcetti, tornati a Torino per firmare il contratto, e il preparatore dei portieri Filippi, che ha mantenuto l' incarico anche nell' ultimo biennio.
Al vertice hanno partecipato il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e il nuovo responsabile dell' area sport Federico Cherubini.
Il mercato, diciamolo subito, è rimasto sullo sfondo, i progetti veri e propri non sono stati ancora srotolati: si è parlato essenzialmente del futuro prossimo, del ritiro che si svolgerà in città, della probabile rinuncia a tournée lunghe e lontane, dell' opportunità di organizzare amichevoli di spessore anche all'estero per testare la squadra durante la preparazione. Le idee, in realtà, sono chiare.
Molto dipenderà dalle decisioni di Ronaldo. Nessun diktat da parte di Allegri, ben felice di poter contare su uno dei più forti giocatori al mondo ma anche pronto a varare una Juventus senza il suo simbolo: rientra nella filosofia di un allenatore che consiglia ma non impone, che sa adattarsi alla rosa e compensare partenze pesanti, d' altronde nella precedente esperienza ha raggiunto due finali di Champions con formazioni profondamente diverse.
Non è casuale richiamare oggi le decisioni di Ronaldo, perché alle indiscrezioni nostalgiche su Manchester United e Real Madrid si aggiunge la stretta del Psg: «Voglio giocare con lui, ho già giocato con Messi e Mbappé» ammicca Neymar, e il presidente Al Khelaifi prepara l' assalto. La Juventus è disposta ad ascoltare l' offerta, CR7 potrebbe essere intrigato dalla possibilità di vincere in Francia dopo aver rastrellato tutti i trofei possibili in Premier League, Liga e Serie A. A Parigi si ipotizza uno scambio con Icardi, di certo nelle linee guida c' è un centravanti - torna d' attualità anche Milik - oltre a un regista (tra i candidati, Locatelli e l' ex Pjanic).
Non è una priorità invece Donnarumma, benché l' opportunità di un portiere così forte e giovane a costo zero stuzzichi naturalmente anche la Juve: potrebbe esserci un' accelerazione davanti a una proposta irrinunciabile per Szczesny, sul quale la fiducia è massima, la Roma è interessata a riabbracciare il polacco ma l' ingaggio pesa tantissimo.
Nei piani «interni» figurano il rilancio di Bernardeschi, la nuova centralità di Dybala (imminente un incontro con l' agente Jorge Antun per riparlare del rinnovo) e la conferma dei senatori, in primis Chiellini pronto al prolungamento annuale. Lascia invece il gemello del difensore, Claudio, dirigente bianconero da 7 anni, tra i fautori del progetto Under 23: comincerà una nuova avventura come direttore sportivo del Pisa.
jorge mendes GIGIO DONNARUMMA E MINO RAIOLA cr7 mendes al khelaifi allegri