inter steven zhang

PASSA LO STRANIERO - LO SCUDETTO INTERISTA DI ZHANG, NONOSTANTE QUALCHE GUAIO FINANZIARIO, È IL PRIMO TITOLO DI UNA PROPRIETÀ NON ITALIANA NEL NOSTRO PAESE, DOPO UNA SERIE DI FALLIMENTI PIÙ O MENO CLAMOROSI: GLI AMERICANI A ROMA, I CINESI DEL MILAN, COMMISSO A FIRENZE, KRAUSE A PARMA... - COME AL SOLITO ARRIVIAMO TARDI, VISTO CHE IN EUROPA LA TENDENZA È QUESTA GIÀ DA ANNI: IN PREMIER L’ULTIMO CLUB ALLORA INGLESE A CONQUISTARE IL CAMPIONATO FU L'ARSENAL NEL 2004...

Gianfranco Teotino per "Il Messaggero"

 

la celebrazione dello scudetto interista

Internazionale. Di nome e di fatto. Un lungo filo nero e azzurro che si dipana dal 9 marzo 1908 a oggi. A fare i conti la storia, il risultato non poteva essere diverso: non sarebbe stato neppure giusto che fosse un'altra la prima squadra italiana ma di proprietà straniera a vincere uno scudetto.

 

Il giorno della fondazione, avvenuta in un ristorante (Orologio il suo nome) situato proprio in Piazza del Duomo, ad opera di un gruppo di soci del Milan dissidenti rispetto alla politica del club rossonero, la Gazzetta dello Sport spiegava così la nascita della nuova società: «Scopo precipuo del nuovo club è di facilitare l'esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù milanese».

 

il proprietario interista steven zhang

Oggi come allora i giocatori dell'Inter sono soprattutto stranieri (soltanto due gli italiani, Bastoni e Barella nell'undici titolare) e adesso è straniera anche la proprietà. Una visione cosmopolita che non è stata mai abbandonata nel corso degli anni, sgradita al regime nell'era fascista al punto da costringere il club a cambiare il nome in Ambrosiana.

 

Forse nessuno però avrebbe potuto immaginare che uno dei successi più sofferti, perché atteso per più di dieci anni, dell'epopea nerazzurra avrebbe avuto una firma nientemeno che cinese.

 

SOL LEVANTE

Suning, azionista di maggioranza dell'Inter dal 2016, è riuscito in poco meno di un lustro a fare ciò che per ora non è riuscito a tutte le altre proprietà straniere in Italia: conquistare un trofeo. Il titolo tricolore, addirittura.

 

pallotta friedkin

Accompagnati da notevole scetticismo, gli investitori internazionali finora avevano tutti fallito in modo più o meno fragoroso. La Roma è stata la prima società a salire sull'onda americana in Europa, nel 2011, ma anche quella che ne è stata più delusa: un decennio di promesse di non mantenute, di azionisti in esilio o magari fin troppo presenti, ma egualmente percepiti come lontani perché senza voce.

 

li yonghong closing milan

In Serie A oggi sono sette su venti i club stranieri. Oltre a Inter e Roma, fra le grandi, c'è il Milan passato nelle mani di un fondo d'investimento dopo il crac, economico e sportivo, dei fantomatici cinesi succeduti a Berlusconi: negli ultimi mesi qualche segno di vita è arrivato, ma siamo ancora lontani da una nuova Primavera rossonera.

 

dario nardella e rocco commisso allo stadio di firenze

Gli altri hanno dato ancora meno. Con Saputo il Bologna è rimasto più o meno nelle condizioni di prima. L'entusiasta Commisso a Firenze finora è stato soprattutto chiacchiere e distintivo: tanti proclami, su squadra e nuovo stadio, ma da una parte i viola sono sempre lì a lottare per restare in A, dall'altra molte proteste contro presunti ostacoli politici, ma alla fine nessun passo avanti, anzi le speranze di avere almeno un Franchi ristrutturato sono ora risposte sui fondi del Recovery Plan.

 

SAPUTO

Qualche progetto interessante, ma per il momento di concreto solo la retrocessione in B, è per ora il lascito di Kylie Krause a Parma. Mentre vedremo se avrà migliore fortuna in questo incerto finale di campionato la famiglia Platek che ha appena rilevato lo Spezia, sperando di avere acquisito un club di Serie A.

 

steven zhang

TUTTA EUROPA È PAESE

Del resto, l'Italia non è un’eccezione. Nella mappa del calcio europeo, è ormai di proprietà straniera un terzo delle società nei campionati di prima divisione. Negli ultimi cinque anni addirittura l'80% dei cambi di proprietà nei Paesi calcisticamente più significativi è stato di marca straniera.

 

Fa eccezione la Germania, dove per la regola 50+1 la maggioranza del capitale di ogni club deve appartenere a un'associazione sportiva. In Premier League sono addirittura 16 su 20 le proprietà estere. Semmai l'eccezione italiana è che finora gli investitori esteri non avevano mai vinto.

 

steven zhang

In Premier dal 2005 trionfano solo proprietari stranieri: l'ultimo club allora inglese a conquistare il titolo fu l'Arsenal nel 2004. L'ultima società francese a vincere la Ligue 1 è stato il Montpellier nel 2012. Diversa la situazione in Spagna solo perché Real Madrid e Barcellona sono vincolate all'azionariato popolare.

 

steven zhang

Stranieri nel calcio italiano sono arrivati anche nelle serie inferiori. Per molti è stato un mordi e fuggi, altri invece hanno avuto un approccio più serio. Come la famiglia indonesiana che, con una società britannica, ha preso il Como e l'ha portato in due anni dalla Serie D alla B.

 

Ora che Suning ha rotto il ghiaccio con il primo successo, e nonostante i guai finanziari extra-calcistici che ne mettono in dubbio il futuro nerazzurro, chissà che anche gli altri non si mettano a fare sul serio. A partire dai Friedkin.

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