antonio conte vince la panchina doro

PRIMA LUKAKU, POI HAKIMI E 'MO PURE CONTE, MA PERCHÉ L'INTER NON RICHIAMA ANCHE MORATTI E RONALDO? - "ANDONIO" CONTE VINCE LA PANCHINA D'ORO E LA "GAZZETTA" SPINGE PER UN SUO RITORNO SULLA PANCHINA DEI NERAZZURRI - ZAZZARONI: "SE VI CAPITA DI PARLARE CON CHI HA LAVORATO CON CONTE, RICEVETE SEMPRE LA STESSA RISPOSTA: "SUL CAMPO NON CE N’È PER NESSUNO, È IL MIGLIORE IN ASSOLUTO TRA QUELLI CHE ABBIAMO AVUTO…"

ANTONIO CONTE VINCE LA PANCHINA DORO

1. ZAZZARONI SU CONTE

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

Tu chiamale, se vuoi, coincidenze. Nella settimana di Juve-Inter è arrivata la notizia che Antonio Conte, una sorta di anello di congiunzione tra Allegri e Inzaghi, oltre che tra i due club, ha vinto la Panchina d’oro, premio che porta meno sfiga del Seminatore, poi Sterminatore, d’oro. Per il Feroce Salentino (cfr. Giancarlo Dotto) si tratta della quarta volta.

 

ANTONIO CONTE

Lo stesso giorno, in un’intervista a tutto cachemire per GQ Italia, Allegri ha ricordato che «quando sono arrivato la prima volta nel 2014 era tutto diverso; Antonio Conte aveva fatto un gran lavoro insieme alla società, vincendo tre campionati e costruendo una squadra molto forte che andava solo rifinita. Quest’anno è una squadra molto diversa da quella, con molti giovani, con giocatori forti, ma con meno esperienza. Però stiamo ripartendo da una base chiara, che è il dna della Juventus, e che consiste nel tornare a vincere ma sapendo soffrire e avendo voglia di lottare sempre».

ANTONIO CONTE

 

Un discorso simile, relativamente alla sua prima stagione, potrebbe farlo Simone Inzaghi, chiamato l’estate scorsa a guidare un’Inter che aveva appena vinto il campionato (con Conte, obviously); Inter la cui solida struttura è stata rifinita con Dzeko e Dumfries al posto di Lukaku e Hakimi. Conte torna sempre. Della sua ombra non riusciamo a liberarci. Del resto non sarebbe nemmeno possibile: come sottolinea ripetutamente con malcelato piacere, è stato proprio lui a riportare la Juve al titolo dopo due settimi posti e a strapparglielo dopo nove successi consecutivi.

 

antonio conte tottenham

Da mesi lavora di nuovo a Londra, allena gli Spurs, gli speroni, arnesi che - puntuti come lui - fungono da straordinari stimolatori di reazioni. A Torino come a Milano, in Nazionale come in Inghilterra, Conte riesce a essere sempre uguale a se stesso, tanto nel bene quanto nel male. Vive per vincere: la sconfitta - lo ripete ogni volta - è un lutto che fatica a elaborare e gli fa dire anche cose forti e spiacevoli sulla società che non è in grado di soddisfare le sue richieste. Anche per questo da settimane non può più rilasciare interviste ai media italiani: con l’ultima, a Sky, ha fatto danni, subito rimediati sul campo.

 

antonio conte tottenham

Conte non è né un giochista, né un risultatista: appartiene a una specie tutta sua che ha come fine primo e ultimo - lo ribadisco - il massimo profitto attraverso la sublimazione della didattica, l’insegnamento dei movimenti, la cura ossessiva delle distanze. Se vi capita di parlare di calcio e allenatori con chi ha lavorato con Conte, ricevete sempre la stessa risposta: «Sul campo non ce n’è per nessuno, è il migliore in assoluto tra quelli che abbiamo avuto».

 

Tra i tanti pregi di Conte, la consapevolezza che senza i giocatori veri, quelli buoni-buoni, non si vince una mazza: va detto tuttavia che nel primo anno di Juve fece l’impresa con un gruppo che non era certamente il migliore.

 

antonio conte 3

Ad Antonio piace infine sottolineare che la lettura dei giornali non figura tra le priorità. Ma se gli scrivete qualcosa contro e vi conosce da anni, avete perso un amico e trovato un nemico. Solo per qualche mese. Non per sempre.

 

PS. La Panchina d’oro per la B è andata giustamente al quarantaduenne - proprio oggi: auguri - Alessio Dionisi del Sassuolo (la scorsa stagione all’Empoli). Dionisi fa parte della nouvelle vague italiana, tra i cui esponenti seguo con particolare attenzione Gabriele Cioffi dell’Udinese.

 

CONTE RITORNA ALL'INTER?

ANTONIO CONTE

Da www.fcinter1908.it

 

E' ancora tutto da definire il futuro di Antonio Conte, oggi sulla panchina del Tottenham dopo l'addio all'Inter la scorsa estate. Il contratto con gli Spurs scade infatti nel 2023 ma, in assenza di programmi comuni per la prossima stagione, il rapporto con il club inglese potrebbe anche terminare in anticipo rispetto a quanto previsto.

 

A quel punto, però, si aprono vari scenari sul futuro di Conte, premiato ieri con la panchina d'oro della Serie A per lo scudetto vinto sulla panchina nerazzurra nella stagione 2020-21. Uno di questi scenari (anzi, il più probabile in caso di ritorno in Serie A) è proprio il ritorno a Milano, sponda Inter.

antonio conte

 

Scrive la Gazzetta dello Sport:

"In parallelo, invece, tornano di attualità i rumor secondo cui Antonio vorrebbe tornare a casa, cioè in Serie A. Questo porta a considerare l’idea di un immediato ritorno alla base, cioè all’Inter (...). La figura di Simone Inzaghi è messa in discussione e per l’ambiente (ovviamente) la candidatura dell’uomo dello scudetto non pone dubbi. Detto ciò (...) l’Inter deve programmare un futuro equilibrato dal punto di vista economico. E un conto sono i 4 milioni di Inzaghi, un altro i 12 di conte. E peraltro un ritorno immediato in Italia non gli permetterebbe di usufruire del Decreto Crescita (...). È prematuro, dunque, trarre delle conclusioni. La panoramica, però, conferma che quella dell’Inter e la candidatura più attendibile per un ritorno di Conte nel nostro campionato. A meno che davvero non nascano per lui delle opportunità di primissimo piano all’estero, come quella del Psg".

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