gasperini sottil

LA PROVINCIA VOLA - LA PRESENZA DI ATALANTA E UDINESE IN CIMA ALLA CLASSIFICA DI SERIE A SEGNALA IL "RITORNO" DELLA PROVINCIA, MA ANCHE UNA MAGGIORE INCERTEZZA NELLA CORSA ALLO SCUDETTO E ALL'EUROPA - SE LA "DEA" È ORMAI ABITUATA AI PIANI ALTI, LA SQUADRA DI SOTTIL È LA MINA VAGANTE DEL CAMPIONATO, CON LE VITTORIE CONTRO INTER E ROMA - MA LE LORO ASCESE POTREBBERO ESSERE ANCHE UN SEGNALE DELL'INDEBOLIMENTO DELLE "GRANDI" ITALIANE…

Stefano Scacchi per “Avvenire”

ANDREA SOTTIL

 

La provincia è tornata. Atalanta e Udinese nelle prime tre posizioni della Serie A, insieme al Napoli, rimandano agli anni d'oro del massimo equilibrio del campionato italiano, quando il Verona di Osvaldo Bagnoli vinceva lo scudetto. È stata a lungo una delle caratteristiche migliori del nostro campionato: l'incertezza, che consentiva di primeggiare anche alle squadre lontane dal circuito delle metropoli.

 

Un elemento di fascino sempre più difficile da rintracciare da quando la voce principale dei ricavi dei club si è spostata dagli incassi da stadio alle entrate da diritti tv, aumentando il solco tra grandi e medio-piccole. Prima la differenza era rappresentata da alcune decine di migliaia di spettatori di capienza negli stadi (oltre che dalla capacità di spesa superiore del magnate di turno). Adesso il riferimento, nell'epoca delle utenze dei bacini televisivi, si misura in milioni di tele-tifosi in più per le big, con il corollario di decine di milioni di distanza tra prime e ultime della classifica della ripartizione dei diritti televisivi.

GIAN PIERO GASPERINI

 

Per questo rivedere in alto squadre come Atalanta e Udinese dopo sette giornate (non è nemmeno un quinto del torneo, ma è già un primo spicchio di stagione rilevante) ripropone una situazione che fa sognare anche chi non appartiene al triangolo delle tre corazzate del nord che si spartiscono gli scudetti senza eccezione da oltre 20 anni: Juventus, Inter e Milan.

 

udinese inter

Grazie all'Atalanta di Gian Piero Gasperini e all'Udinese di Andrea Sottil finalmente torna quell'identificazione che generalmente rende più associabili le squadre di provincia al proprio allenatore, più di quanto non accada nelle metropoli. Come se contasse di più il rapporto tra tecnico e giocatori nelle realtà più piccole, mentre nelle big prevalgono i colpi dei campioni più pagati. In fondo la storia del campionato italiano è anche in questa serie di squadre che gli appassionati ricordano insieme al loro artefice seduto in panchina.

 

roma atalanta

 Il Padova di Nereo Rocco, il Mantova di Gustavo Giagnoni, il Bologna e la Fiorentina di Fulvio Bernardini, il Cagliari di Manlio Scopigno, l'Ascoli di Carletto Mazzone, il Perugia di Ilario Castagner, il Vicenza di Gibì Fabbri, il Pescara di Giovanni Galeone, il Foggia di Zdenek Zeman, l'Udinese di Alberto Zaccheroni e quella di Giovanni Guidolin, il Parma di Nevio Scala, l'Atalanta di Emiliano Mondonico e quella di Giovanni Vavassori.

 

udinese roma

Squadre che sono stati altrettanti laboratori del nostro calcio, dove sono nate idee che hanno cambiato la storia tattica di questo sport. Vale per il calcio che così si gioca solo in paradiso di Bernardini a Bologna. O per il mitico 4-3-3 di Zeman che poi, chiamato a Roma sulle panchine di Roma e Lazio, ha lanciato e forgiato fuoriclasse come Totti e Nesta. O per il 3-4-3 di Zaccheroni ancora adesso studiato a livello internazionale per la sua capacità di rottura.

 

monza atalanta

Impostazioni che hanno dato il via a scuole che di pensiero che producono ancora adesso effetti visibili anche sulle due realtà nelle zone alte della classifica. Gasperini appartiene a uno dei due filoni nati dagli insegnamenti di Galeone a Pescara: da un lato, Allegri e Giampaolo, dall'altro il tecnico di Grugliasco che ha virato sulla difesa a tre ma non disdegna variazioni sul tema come quelle esibite in questo primo spezzone di campionato nel quale ha arretrato il baricentro dell'Atalanta schierandola talvolta con una linea difensiva a quattro.

udinese roma sottil

 

Sottil, invece, ringrazia sempre Mondonico che lo lanciò in prima squadra al Torino quando aveva 17 anni. Nella grinta sfoderata dall'allenatore dell'Udinese a bordo campo è possibile rintracciare il marchio di fabbrica di quello spirito granata, eternato dalla sedia alzata sulla testa da Mondonico ad Amsterdam nella finale di ritorno della Coppa Uefa del 1992 con l'Ajax. Anche così si spiega questo salto di qualità dell'Udinese non molto dissimile nei giocatori dalla scorsa stagione. Sottil ha portato un cambio di mentalità che ha proiettato la squadra friulana al vertice della Serie A.

 

atalanta

 L'Atalanta è più abituata a queste altezze, ma non era mai in vetta alla classifica, nemmeno negli anni d'oro delle imprese in Champions League. Era questa l'obiezione di Gasperini alle domande sulle chance di scudetto della formazione bergamasca. Adesso questo tabù è caduto. L'Atalanta è in cima insieme al Napoli. L'Udinese è appena un punto sotto. Milan, Lazio, Roma, Inter e Juventus inseguono. La provincia è tornata.

udinese roma

 

Può essere uno dei pochi effetti positivi del Mondiale in autunno. Le grandi squadre sono più soggette alle distrazioni dei tanti nazionali che pensano già al torneo in Qatar tra novembre e dicembre. Un esempio di eterogenesi dei fini applicata al pallone: il Mondiale assegnato in omaggio ai petrodollari del Qatar, quindi il massimo cedimento dello sport al potere dei soldi, può produrre un effetto sorpresa a beneficio degli outsider nei campionati nazionali.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…