andrea agnelli beppe marotta

"COME FINIRÀ LA STORIACCIA DELLE PLUSVALENZE? MANDERANNO DI NUOVO LA JUVE IN B?" ZAZZARONI: "NON OSO IMMAGINARE COSA POTREBBE ACCADERE AL CALCIO ITALIANO SE A MARZO LA NAZIONALE NON SI QUALIFICASSE AI MONDIALI DOVENDO PER DI PIÙ AFFRONTARE GLI ESITI DELLO SCANDALO “PLUSVALENZE” – LA STILETTATA A MAROTTA SUL DECRETO CRESCITA - SE NON DOVESSIMO ANDARE IN QATAR, POTREMMO SEMPRE IMPORTARE A COSTI RIDOTTI UN ALTRO CENTINAIO DI PIPPE. POSTI IN PIEDI PER I NOSTRI. IL DIO DEL CALCIO CI CONSERVI IL SASSUOLO"

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

cristiano ronaldo e andrea agnelli 3

Come finirà la storiaccia delle plusvalenze? Manderanno di nuovo la Juve in B? E cosa succederà ai tanti club, alcuni di prima fascia, che con i bianconeri hanno scambiato giocatori a prezzi verosimilmente gonfiati? Al solito, tarallucci e vino? Sono le domande che ci pongono ogni giorno gli appassionati, i curiosi, gli anti e i tassisti.

 

 

Partirei dal danno d’immagine per la Juve, che è notevolissimo - da oltre un anno non si fa mancare nulla peraltro - e per alcuni addirittura irrimediabile, anche se da noi alla fine tutto passa. Sono convinto che prevarrà la necessità di portare a conclusione il campionato in modo più o meno regolare e che sarà impossibile evitare il coinvolgimento di mezza serie A, un campionato che da questa vicenda esce più indebolito che mai. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere al calcio italiano se a marzo la Nazionale non si qualificasse ai Mondiali dovendo per di più affrontare gli esiti dello scandalo “plus”.

 

cristiano ronaldo e andrea agnelli 2

La Juve, società quotata in borsa e in crisi non solo finanziaria, dovrebbe essere per così dire “commissariata”. Avendo strappato a Elkann e Agnelli un così lungo contratto - quattro anni a 7, e non 9, milioni a stagione - il commissario diventa naturalmente Allegri, sostenuto dagli uomini dell’area tecnica. Con un solo scopo: la Champions per la via maestra. Lo so, ha tutta l’aria di una follia giornalistica, ma bisogna credere nel calcio. Tanto, se perde, perde la Juve. 

 

Per inciso, sospetto che la tanto inseguita “carta di Ronaldo” sia un appunto di gentlemen agreement, relativo all’impegno a rifondere al portoghese le mensilità sospese per Covid, che non è stato messo in bella, come invece impongono le norme federali, al momento della concitata cessione al Manchester United. Dubito che quella carta - evidentemente irregolare - possa portare ad accuse di truffa o evasione.

 

cristiano ronaldo e andrea agnelli 1

PS. Mi (e vi) risparmio il commento della vittoria sul Genoa: la squadra di Sheva ha rinunciato a giocare (troppe assenze, poca fiducia, tanta paura, nessun tiro in porta): con i tre punti, la Juve - 27 conclusioni, il gol un incidente di percorso - è salita al quinto posto, insieme alla Fiorentina, e si ritrova a 7 punti dal quarto: Venezia e Bologna fuori e Cagliari in casa i prossimi passaggi che potrebbero restituire un senso al girone di ritorno. 

 

Marotta, il decreto e i veri discriminati 

In settimana il Parlamento ha bocciato l’emendamento al Decreto Crescita col quale si chiedeva l’abolizione delle agevolazioni fiscali ai calciatori provenienti dall’estero, l’iniziativa era stata presa dal senatore Pd Tommaso Nannicini. Tra i principali oppositori dell’emendamento figura l’ad dell’Inter Beppe Marotta, il quale ha spiegato che «un emendamento specifico che penalizza solamente l’industria dello sport professionistico, oltre che miope e controproducente, è fortemente discriminatorio e conferma quanto il nostro settore sia considerato in modo residuale nel Paese».

ivan zazzaroni foto di bacco (3)

 

Da anni nel Paese delle buone intenzioni che non si tramutano in fatti promuoviamo campagne per la valorizzazione dei vivai e dei calciatori italiani, parliamo, scriviamo, discutiamo, soprattutto in funzione della Nazionale. Poi le maschere cadono. Poi mi tocca sentire da uno dei massimi dirigenti del nostro calcio che l’abolizione delle agevolazioni fiscali ai calciatori stranieri è un atto discriminatorio.

 

giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165

Sì, discriminatorio nei confronti degli italiani che così pesano di più sui bilanci. Dimenticavo che possiamo comunque naturalizzare gli stranieri che vengono trascurati dalle “loro” nazionali. Se non dovessimo andare ai Mondiali per la seconda volta consecutiva, potremmo sempre importare a costi ridotti un altro centinaio di pippe. Posti in piedi per i nostri. Il dio del calcio ci conservi il Sassuolo.

 

beppe marotta foto mezzelani gmt 302beppe marottabeppe marotta foto mezzelani gmt 303

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…