vittorio boiocchi curva nord inter san siro

"HO VISTO UN UOMO ESSERE PRESO A CAZZOTTI DAVANTI A ME PERCHÉ VOLEVA FAR VALERE IL SUO DIRITTO SACROSANTO DI VEDERE LA PARTITA" - I RACCONTI AGGHIACCIANTI DEI TIFOSI COSTRETTI CON LA VIOLENZA DAGLI ULTRAS DELL’INTER A LASCIARE LA CURVA PER “SOLIDARIETÀ” CON VITTORIO BOIOCCHI, IL CAPOTIFOSO NERAZZURRO UCCISO - "UN PADRE CON LA BAMBINA E' STATO PICCHIATO" – IL MINISTRO DELLO SPORT, ANDREA ABODI: "INACCETTABILE QUELLO CHE È SUCCESSO A SAN SIRO, CI SARANNO PROVVEDIMENTI"

 

gli ultras fanno evacuare la curva nord di san siro 2

L'Inter di Simone Inzaghi ha conquistato il 4° successo consecutivo in campionato battendo in casa la Sampdoria, il tutto, però, in un clima surreale a San Siro. Durante il match è giunta la notizia dell'omicidio di Vittorio Boiocchi, 69 anni, storico capo ultras dell'Inter. Dopo che la notizia è circolata la Curva Nord nerazzurra è restata in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro gli avversari a San Siro, poi i Boys hanno abbandonano gli spalti (il secondo anello) durante l'intervallo.
 

OMICIDIO VITTORIO BOIOCCHI

Una situazione che ha portato anche a momenti di forte tensione all'interno della curva stessa Inter-Sampdoria, tensione in Curva Nord: le testimonianze Sui social sono tanti i tifosi presenti ieri allo stadio che hanno denunciato di essere stati obbligati a lasciare l'intero anello della curva nord. Su Twitter, un testimone scrive: "La curva nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà".
 
Un'altra testimone spiega: "Ieri sera mi trovavo in Curva Nord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti". C'è chi conferma anche casi di violenza: "Ci stanno costringendo con le minacce a uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa", scrive un altro utente su Twitter.

 

 

 

2 - L'ORDINE DEGLI ULTRÀ DELL'INTER LE PROTESTE DEI TIFOSI SGOMBERATI

C. Giu. per il “Corriere della Sera”

 

 

i due capi della curva dell'inter vittorio boiocchi e luca caravita

La notizia rimbalza praticamente in diretta. «Hanno sparato a Vittorio». Lui non è ancora morto quando i vertici della Curva Nord interista decidono di zittire i cori e ritirare gli striscioni dalla balaustra del secondo anello verde. Passano quindi minuti con i capi del tifo organizzato che confabulano tra loro. Gli animi sono tesi, non c'è unità sulla strada da prendere.

 

Alla fine l'ordine arriva: tutti fuori. Dalla balaustra il coro rimbalza di voce in voce, i più giovani risalgono la gradinata urlando. C'è chi borbotta, c'è chi si volta e imbocca l'uscita, c'è chi spinge fuori i riottosi, c'è chi ancora non capisce cosa sia successo.

 

È successo che poco prima due killer in moto hanno freddato sotto casa Vittorio Boiocchi, 69 anni, pluripregiudicato uscito nel 2018 dopo 26 anni di carcere, e da allora tornato sul trono più alto del mondo ultrà interista. È morto il capo, non si può festeggiare neanche se nel frattempo in campo segna uno splendido gol Nicolò Barella. Anzi, la Curva è già praticamente fuori.

omicidio Vittorio Boiocchi

 

È in questo momento che si verificano momenti di tensione con alcuni tifosi non appartenenti a gruppi organizzati che non vogliono lasciare gli spalti. Le testimonianze arrivano via social dopo la partita. «Non mi capacito di come 8, 10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni», scrive un tifoso su Twitter.

 

«Ho visto bambini piangere e persone venire spintonate perché non volevano andarsene. Io ero con una mia amica e mi è venuto un attacco di panico. Pensavo di prenderle», ha aggiunto un'altra supporter. Altri attaccano il comportamento delle forze dell'ordine: «Siamo stati costretti ad andarcene e nessuno steward/forza dell'ordine ha fatto qualcosa».

 

gli ultras fanno evacuare la curva nord di san siro 5

Un supporter nerazzurro si rivolge, sempre via Twitter, direttamente al ministro dello Sport Andrea Abodi: «Dopo i fatti di Inter-Sampdoria, mi appello al ministro: si prendano provvedimenti seri! Lo stadio è di tutti i tifosi, compresi settori che da sempre sembrano in comodato d'uso a gente che nulla a che vedere con lo sport».

 

Abodi in risposta ha assicurato provvedimenti urgenti da parte del governo: «Quello che è successo è inaccettabile, non è tollerabile. Sono certo che saranno presi immediati provvedimenti. Non solo parole!».

 

gli ultras fanno evacuare la curva nord di san siro 6

Via social piovono decine di testimonianze: «Gente che si è fatta ore e ore di auto o treno costretta contro la propria volontà ad uscire dallo stadio». «Centinaia, migliaia di persone obbligate a uscire da uno stadio, per cui avevano pagato un biglietto, per rispetto nei confronti di un regolamento di conti tra criminali», scrive Alice.

 

«Una delle pagine più nere nella storia del rapporto tra tifoserie organizzate e società», attacca Valerio Iafrate. Alcuni tifosi rimangono per il resto della partita in curva ma sui lati estremi, altri invece riescono a rientrare nel Meazza e a seguire il match dal terzo anello verde. «Ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo anello e metà secondo tempo nel terzo. Un comportamento indecente da parte dei capi ultrà».

 

gli ultras fanno evacuare la curva nord di san siro 1

Sono in molti, compreso il direttore del Tg La7 Enrico Mentana a tirare in ballo il club nerazzurro e il presidente Steven Zhang: «La società Inter non ha niente da dire su quel che è successo sugli spalti di San Siro? Si può obbligare chi ha pagato il biglietto a uscire contro la sua volontà per partecipare al lutto per la morte di un pluripregiudicato? Può una curva organizzata continuare a operare al di fuori delle regole e delle leggi?

 

Possono la Lega Serie A e la Federcalcio continuare a chiudere gli occhi sulle illegalità grandi e piccole che prosperano intorno al tifo organizzato di molta parte delle squadre italiane?».

 

vittorio boiocchi

Dalla società nerazzurra non è ancora arrivata una risposta ufficiale, ma da viale della Liberazione filtra una dura «condanna verso le violenze» e la disponibilità a «forme di tutela e risarcimento per i tifosi costretti a uscire dalla curva». Nel frattempo sui social si rincorrono altre testimonianze che parlano di «un padre picchiato con la propria bambina».

 

Episodi sui quali sono in corso le verifiche delle forze dell'ordine. Al momento non risultano denunce né persone soccorse dal 118. La questura lavora sulle immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire i singoli episodi. Chi ha avuto comportamenti violenti rischia una denuncia per violenza e il Daspo.

 

2 - «CI URLAVANO DI USCIRE, CHE AVREBBERO PICCHIATO CHI PROVAVA A RIFIUTARSI»

Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”

 

«Eravamo sul piazzale a bere l'ultima birra e sentivamo i cori per Stankovic. Tutto normale». Ore 20.15, Dejan Stankovic, bandiera dell'Inter del Triplete, allenatore della Sampdoria, viene omaggiato dalla curva Nord nella serata del suo ritorno a San Siro.

 

INTER SAMPDORIA

«Entriamo e intorno alle 20.40 iniziano a ripiegare gli striscioni. Poi i ragazzini iniziano a fare su e giù».

 

Sono i messaggeri. La cinghia di trasmissione tra la testa (i capi della curva) e il corpo (la massa degli 8 mila interisti al secondo anello verde).

 

I messaggeri si muovono e passano l'ordine: «Oggi non si tifa. Niente cori. È successo un fatto grave». Lo svuotamento della curva interista per l'assassinio del proprio capo criminale inizia in quel momento. Il racconto di un ex ultrà che continua a frequentare la Nord di San Siro permette di ricostruire al dettaglio quel che è accaduto. «A quel punto si sono attaccati tutti ai cellulari per cercare notizie. Così abbiamo capito quale fosse il "fatto grave"».

 

La partita scorre nel silenzio. Arriva il primo gol dell'Inter. «Coi miei amici abbiamo esultato, come altri. Da sotto ci hanno guardato male. Ci hanno urlato dietro». Arriva l'intervallo. Qualcuno inizia a uscire. E parte la seconda ronda dei «ragazzini». «Strillavano: "Adesso usciamo tutti". Un signore vicino a me ha detto: "State scherzando? Io resto qua". Uno gli ha risposto: "Invece te ne vai, sennò ti spacco la faccia".

 

curva nord inter

Il ragazzotto s' è avvicinato per spintonarlo, ma ha perso l'equilibrio tra i seggiolini ed è caduto. C'è stato un momento di tensione, stava per scattare il parapiglia. Ci siamo messi in mezzo e abbiamo parlato con l'altro che dava ordini. Ci ha detto: "Dovete uscire sennò vengono e vi picchiano, rischiate grosso".

 

I capi non si spostano, mandano avanti i ragazzetti a dare gli ordini. Però sai che i tizi pesanti stanno là, e che se ti opponi magari dopo, in un punto senza telecamere, te ne ritrovi addosso due o tre e qualche cazzotto lo prendi. Io pugni o calci non ne ho visti, ma urlacci, minacce e spintoni sì.

 

INTER SAMPDORIA

Alla fine la gente lo sa come funziona: anche se non te ne frega niente e vuoi solo vedere la partita, te ne vai, perché sono persone pericolose». In linguaggio teorico, si definisce intimidazione ambientale. In curva è la regola. Centinaia di tifosi restano nei corridoi dello stadio. Nei bar. Provano a seguire il secondo tempo sui telefoni. «Poi abbiamo visto che c'era un ingresso lasciato aperto e siamo saliti in un altro settore, al terzo anello. Ormai eravamo al settantesimo minuto. Al terzo gol abbiamo esultato. Tutto abbastanza surreale. E molto ingiusto».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”