malagò miccichè

"MALAGÒ E I VENTI PRESIDENTI DI SERIE A? FACCE DA CULO" – PAOLO ZILIANI LA TOCCA PIANISSIMO SUL CASO DELL’ELEZIONE DI MICCICHE’: "MALAGO’ & FRIENDS SENZA VERGOGNA. CALPESTANO TUTTE LE REGOLE CALPESTABILI E PERSEVERANO PURE. SPALLEGGIATI DAI TROMBETTIERI DI CORTE, GUIDATI COME SEMPRE DAI MARINES DE 'LA GAZZETTA' I NOSTRI PRODI SI SONO SUBITO BUTTATI NELLA NUOVA BATTAGLIA: RIMETTERE MICCICHÈ SULLA POLTRONA DI PRESIDENTE DI LEGA. LO SPORT ITALICO E’ UNA VERGOGNA A CIELO APERTO"

Paolo Ziliani per il Fatto Quotidiano

 

malagò miccichè

Facce da culo. Chiedo scusa per la crudezza dell' incipit, ma poichè anche il dizionario Treccani contempla l' espressione, ormai in uso comune, e ne descrive il significato ("avere una faccia di culo, o da culo": dicesi di persona sfacciata, sfrontata, senza ritegno), la notizia è che oggi, lunedì 25 novembre 2019, all' assemblea della Lega di serie A che dibatterà il tema della vendita dei diritti televisivi 2021-2024 (a Mediapro? A Sky?) presenzieranno 20 presidenti che hanno appena mostrato di avere, per l' appunto, la faccia come il culo.

 

Persone senza ritegno, per dirla con la Treccani, esattamente come il personaggio (Giovanni Malagò, presidente del CONI ) che nel febbraio 2018 fu nominato commissario della Lega e che guidò i nostri prodi, nell' assemblea elettiva del 19 marzo 2018, alla nomina di Gaetano Miccichè calpestando tutte le regole calpestabili. Un' orda di vandali di leggi e regolamenti, la banda Malagò & friends, che non conosce vergogna e - incredibile a dirsi - non si pente e non si rassegna e persevera.

lotito preziosi

 

L'inchiesta condotta dal procuratore federale Pecoraro sull' elezione-truffa del presidente di Lega parla di una nomina, quella di Miccichè, avvenuta tra "plurime illegittimità"; per dirne un paio, Malagò aveva riscritto nottetempo lo statuto inserendo una norma ad personam che rendeva Miccichè eleggibile senza nemmeno aver chiesto l' approvazione della modifica alla federazione; per non parlare della sua spudorata decisione di non scrutinare le schede nell' urna, visto che anche una sola scheda bianca avrebbe fatto crollare il castello di carta dei "topi di città", leggi Juventus, Roma, Milan, Inter, Torino, Sampdoria & company opposti ai "topi di campagna", e cioè Napoli, Lazio, Genoa e pochi altri.

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt06

 

Ebbene: spalleggiati dai trombettieri di corte, guidati come sempre dai marines de La Gazzetta dello Sport ("L' elezione di Miccichè non ha nulla di opaco - scriveva testualmente la rosea all' indomani delle dimissioni del presidente -, lo ha semmai la manovra che lo ha spinto alle dimissioni proprio alla vigilia della discussione sui diritti tv. Agitare l' argomento della presunta irregolarità del voto a oltre un anno dalla standing ovation con cui fu salutata la nomina, è un altro discutibile capitolo della storia della Lega di serie A"), i nostri prodi, dicevamo, si sono subito buttati lancia in resta nella nuova battaglia: rimettere Miccichè sulla poltrona di presidente di Lega e chissenefrega se il nostro eroe siede nel Cda della RCS di Urbano Cairo, presidente del Torino, e se la banca IMI che presiede cura il titolo azionario della Juventus e ha come debitori svariati presidenti di serie A con le pezze al culo, per dirla con un altro francesismo.

MAROTTA PARATICI

 

AURELIO DE LAURENTIIS

E poiché CONI , FIGC e topi di città altro non sono che le facce della stessa medaglia, tre cuori e una capanna, ecco spuntare da ogni dove entusiastici endorsement pro-Miccichè: "Spero che Miccichè ci ripensi e ritiri le dimissioni", dice Gravina, presidente FIGC ; e a dargli man forte arriva Urbano Cairo, l' uomo che ha in mano Corriere e Gazzetta, e persino Beppe Marotta, fino a ieri boss della Juventus, oggi boss dell' Inter (anzi, per meglio dire: dell' Jnter).

 

Non ci permettono di calpestare le regole? E noi le calpestiamo lo stesso. Così vanno le cose nel carrozzone dello sport italico: una vergogna a cielo aperto.

CAIRO BELOTTI.

PAOLO ZILIANI

miccichè e malagò foto mezzelani gmt07

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?