"LA SITUAZIONE È PEGGIORATA: ORMAI È SEMPRE PIÙ DIFFICILE TROVARE SQUADRE CON RAGAZZI ITALIANI" - ROBERTO MANCINI PREOCCUPATO PER LA MANCANZA DI POTENZIALI AZZURRI IN ITALIA E IN EUROPA: "IO GUARDO ANCHE ALLA SERIE B O ALTROVE, MA NON È FACILE" - L'ITALIA AFFRONTERÀ L'INGHILTERRA VENERDÌ A MILANO E L'UNGHERIA LUNEDÌ A BUDAPEST NELLE SFIDE DI NATIONS LEAGUE: "CI ASPETTA UN PERIODO DURISSIMO, CI AVVICINIAMO AL MONDIALE E NOI NON CI SAREMO: LA NOSTRA FORZA DOVRÀ ESSERE…"

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ìGuglielmo Buccheri per “la Stampa”

 

roberto mancini roberto mancini

L'autunno del pallone si porterà dietro il Mondiale (per gli altri) e la passione alla rovescia (per noi). Dentro a uno scenario dove a cadere sono le nostre ambizioni, l'Italia si ritrova a coltivare un giardino pieno di spine e di rischi: si riparte dalla Nations League, venerdì a Milano contro l'Inghilterra e lunedì a Budapest davanti agli ungheresi, due incroci da vincere per sperare nelle finali a quattro di giugno e da non perdere per non dare la sensazione che oltre al Qatar abbiamo perso la nostra strada.

roberto mancini roberto mancini

 

Sei punti ci spingerebbero alle Final Four se la Germania dovesse farne non più di quattro sfidando le nostre stesse avversarie nel girone. Sei punti che rappresentano la missione del ct azzurro Roberto Mancini, aggrappato alle conoscenze e meno alle novità a cui ci ha abituato spesso, ancor più lo scorso giugno quando, nel ko ingombrante di Moenchengladbach (5-2 il verdetto) disegnò la Nazionale più giovane della sua gestione con un'età media di 24,9 anni. «Ci aspetta un periodo duro, durissimo, perché ci avviciniamo al Mondiale e noi non ci saremo: la nostra forza dovrà essere il pensiero fisso a quello che abbiamo fatto agli Europei, saremo campioni in carica fino al 2024...».

 

roberto mancini roberto mancini

Più conoscenze, meno curiosità nel mettere alla prova chi potrebbe dare una mano all'azzurro nell'immediato futuro: non è una sentenza ma un passaggio, necessario proprio perché in poche ore ci giochiamo la possibilità di battere un colpo e di spostare l'attenzione post Mondiale sulle finali di Nations. Tradotto: nel gruppo al lavoro da ieri a Coverciano c'è l'Italia di Wembley, con l'eccezione degli infortunati e delle esclusioni di Belotti, Bernardeschi e Pessina, le sole per scelta.

Non ci resta che vincere, dunque. Il campionato non sta dando una mano al nostro ct: in realtà non l'ha mai data.

 

roberto mancini roberto mancini

«Da quando ho cominciato ad oggi, la situazione è peggiorata: ormai è sempre più difficile trovare squadre con ragazzi italiani, io guardo anche alla serie B o altrove, ma non è facile», dice Mancini. Il Mancio ha cominciato una sera di fine maggio del 2018 e, dopo un avvio un po' così, sono arrivati record e successi, poi la cima d'Europa e la caduta di Palermo con la Macedonia che ci lascia davanti alla tv e non in Qatar.

 

 «Dobbiamo ritrovare entusiasmo e voglia di divertirci: possiamo costruire un altro periodo d'oro...», sottolinea. L'Italia dei giovani, oggi, ha il volto di Gnonto, Cancellieri e Zerbin, ma a novembre ne avrà molti altri nei test amichevoli in agenda a Tirana il 16, quattro giorni dopo a Vienna. Mancini può cambiare modulo (c'è l'idea 3-5-2): la missione sono sei punti. -

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