dal pino ibarra diritti tv

SENZA I SOLDI DEI DIRITTI TV IL SISTEMA CALCIO RISCHIA DI COLLASSARE - LEGA A E PAY TV: BALLANO 220 MILIONI DELL’ULTIMA RATA - LA TRATTATIVA TRA SCONTI E CAUSE LEGALI, DAL PINO AVEVA PENSATO ANCHE ALLE DIMISSIONI - MA LA RASSICURAZIONE DEL MINISTRO SPADAFORA SUL FATTO CHE SARÀ IL GOVERNO A DECRETARE L'EVENTUALE STOP DEL CAMPIONATO METTEREBBE AL RIPARO LA LEGA DA OGNI RIVENDICAZIONE. E NEGLI AMBIENTI DI SKY...

Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”

 

PAOLO DAL PINO

Divisi equamente fra falchi e colombe, i club di A hanno rinviato a riunioni informali, che si terranno già a partire da domani in videoconferenza, ogni decisione sulle misure da adottare nei confronti delle emittenti tv e digitali. Venerdì era in scadenza il pagamento dell' ultima rata di Sky, ieri quelle di Dazn e Img. Ballano 220 milioni di euro e non sono poche le società che hanno già scontato la quota relativa dalle banche. Senza i soldi dei diritti tv il sistema rischia di collassare, considerando che le società, anche nell' eventualità di una ripresa della stagione, dovranno fare a meno degli introiti da botteghino e ridiscutere gli accordi con gli sponsor.

 

diritti tv

Ecco perché a metà settimana le società hanno emesso fattura (a costo di anticipare l' Iva), mossa che precede un' eventuale ingiunzione di pagamento. Aprire un contenzioso legale con le tv, con gli stessi interlocutori con cui ci si dovrà sedere al tavolo quando si farà il bando del triennio 2021-2024, crea dei dubbi.

 

Con una lettera inviata prima dell' assemblea del 21 aprile, Sky aveva proposto di coprire l' ultima rata di questa stagione a patto di ottenere uno sconto il prossimo anno con ipotesi diverse a seconda della conclusione o meno dell' attuale torneo. Dilazioni e riduzioni erano state chieste anche da Dazn e Img. Il taglio invocato dalle tv (di complessivi 455 milioni se il campionato non viene portato a termine o 200 in caso di ripresa) aveva fatto sobbalzare i presidenti, compatti nel negare riduzioni.

 

gravina spadafora dal pino

Fra minacce di cause e inviti al buon senso, il dialogo prosegue in entrambe le direzioni. Negli ambienti di Sky sottolineano l' apertura a trovare soluzioni costruttive in uno scenario di crisi che ha investito anche il mondo dei media: le pay tv hanno ridotto i prezzi degli abbonamenti, lanciato promozioni e offerto contenuti nuovi per colmare l' assenza del calcio, senza contare che hanno perso le entrate dei contratti siglati con bar, ristoranti e hotel.

 

L' elemento certo in questa vicenda complicata è la convinzione da parte della Confindustria del pallone di poter contare su un accordo blindatissimo con le tv. Tanto più che la rassicurazione del ministro Spadafora sul fatto che sarà il Governo a decretare l' eventuale stop del campionato nel caso in cui il protocollo medico sanitario non sarà sufficiente a fornire garanzie, metterebbe al riparo la Lega da ogni rivendicazione.

maximo ibarra 1

Si sono registrati venerdì in assemblea momenti di tensione fra il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, e il presidente del Torino, Urbano Cairo sensibile e orientato a trovare un punto d' intesa con le istituzioni, il governo e il ministro Spadafora, sul tema relativo a rischi e opportunità di una ripresa del campionato in sicurezza. In forma confidenziale il presidente della Lega aveva pensato anche alle dimissioni.

 

Una missione non facile quella della Lega, meglio lavorare in armonia. Senza i proventi dei diritti tv il sistema implode. In Francia, dopo che Ligue 1 è stata definitivamente sospesa, Canal + e Bein Sports non pagheranno l' ultima tranche. In Germania, dove regna l' incertezza, Sky a fronte dell' intero ammontare versato quest' anno otterrà uno sconto del 15% sul prossimo. Soluzione simile verrà adottata dall' emittente satellitare anche in Premier League.

PAOLO DAL PINOdiritti tv serie aPAOLO DAL PINO

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?