SESSO, CALCIO E POLITICA: SVIZZERA-SERBIA NON FINISCE MAI! – LA PROVOCAZIONE DI XHAKA CHE SI AFFERRA LE PALLE DAVANTI ALLA PANCHINA DELLA SERBIA SCATENA UN PUTIFERIO: I MOTIVI DEL GESTO E LE VOCI FALSE SU UNA STORIA DI CORNA – IL CENTROCAMPISTA ELVETICO, A RISCHIO SQUALIFICA, E SHAQIRI, SVIZZERI DI ORIGINE KOSOVARA, GIA’ AI MONDIALI IN RUSSIA MOSTRARONO I PROPRI SENTIMENTI ANTI-SERBI - VIDEO

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Francesco Persili per Dagospia

 

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Sesso, calcio e politica. La Svizzera supera 3-2 la Serbia al termine di una gara rovente e vola agli ottavi. Storie tese e nervi a fior di pelle in campo: 11 ammoniti, gestacci e veleni.

 

Già al mondiale di Russia 2018 la Svizzera strappò la qualificazione contro i serbi con un gol all’ultimo respiro di Shaqiri (a segno anche ieri). In quell’occasione l’ex Inter e Xhaka, svizzeri di origine kosovara, mimarono l'aquila a due teste albanese mostrando i propri sentimenti anti-serbi.

 

Anche ieri i due non si sono fatti scrupoli. Shaqiri ha festeggiato la prima rete portando l’indice davanti alla bocca per zittire il pubblico serbo che lo aveva preso di mira fin dall’inizio della partita. Xhaka si è spinto oltre e si è strizzato gli attributi davanti alla panchina serba su cui sedeva il portiere del Maiorca Rajkovic, la cui moglie, secondo i media serbi, sarebbe finita a letto con l'attaccante della Juventus Dusan Vlahovic. Una notizia falsa, smentita a più riprese anche dallo stesso calciatore bianconero (che ieri dopo il gol ha esultato afferrandosi i gioielli di famiglia), ma che è stata utilizzata dal centrocampista dell’Arsenal per rispondere alle provocazioni serbe.

 

Nello spogliatoio della nazionale delle Aquile Bianche al termine della partita contro il Brasile, era comparsa una bandiera del Kosovo ritoccata con i colori della Serbia, e la scritta “nema predaje” (nessuna resa).

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Arsenico e vecchi dispetti. Un mischione di tensioni che esplode col gestaccio di Xhaka. Si scatena il putiferio in campo. Duelli da far west e una caccia all’uomo con il portiere serbo Milinkovic che prova a farsi giustizia da solo. Il difensore svizzero Akanji al fischio finale ci mette il carico sfottendo i rivali agitando la mano come a dire “ciao ciao, alla prossima”

 

Ma non è finita perché il centrocampista dell’Arsenal, tra i migliori della Svizzera nelle prime tre partite del Mondiale, è finito nella bufera per aver indossato una maglietta con la scritta “Jashari 26": c'è chi l'ha interpretata come un tributo a Adem Jashari, combattente per l'indipendenza kosovara o terrorista, a seconda dei punti di vista, ma il centrocampista ha spiegato che si è trattato di un omaggio a Ardon Jashari, un calciatore ventenne del Lucerna. “Non c'è alcun messaggio politico…”. Il comportamento di Xhaka verrà valutato dalla Fifa che potrebbe anche decidere di squalificarlo. Sarebbe una grave perdita per gli elvetici in vista degli ottavi contro il Portogallo. No, Svizzera-Serbia non finisce mai…

 

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