montezemolo marchionne elkann

LA SINDROME DI "MONTEZUMA" – LUCHINO TORNA A PARLARE DI FERRARI E MENA RANDELLATE AL NUMERO 1 DEL CAVALLINO JOHN ELKANN: “NON HA ESPERIENZA DI F1 E NON HA MAI GESTITO UN' AZIENDA IN VITA SUA” - MARCHIONNE? DICEVA CHE L'AUDI ERA NETTAMENTE MIGLIORE DELLA FERRARI. IN ITALIA È RIUSCITO A VENDERE MACCHINE CHE NON SI COMPRAVANO NEMMENO GLI AMERICANI" – E POI VETTEL, LECLERC, TODT, SCHUMI E QUELLA VOLTA CHE A BARRICHELLO DISSE…

luca cordero di montezemolo (3)

Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

La Ferrari sta vivendo un momento magico. Una fase storica decisiva, sospesa tra presente e futuro, stracolma di opportunità ma anche di rischi». Per questo motivo, Luca Cordero di Montezemolo, cinque anni esatti dopo il suo burrascoso addio a Maranello, ha deciso di rilasciare questa intervista, e di parlare del proprio rapporto con l' azienda alla quale è stato legato per quasi trent' anni, del ruolo che questa ricopre nel Paese, delle sfide che dovrà affrontare nei prossimi mesi. Oltre che di Formula 1. «Non mi capitava da tempo di parlare così in profondità di Ferrari, ma la passione e l' amore nei confronti del Cavallino sono ancora troppo forti. Dopo la mia famiglia è la cosa più cara che ho avuto».

 

Avvocato, perché parla di "momento magico"?

montezemolo todt schumi barrichello

«Le aziende sono come le persone. Attraversano periodi nei quali la posta in gioco è più alta che in altri. E questo periodo è particolarmente importante, per la Ferrari. Perché si trova ad affrontare tre sfide fondamentali - quella sportiva, quella industriale e quella finanziaria - da cui dipende molto del proprio futuro. La cosa positiva è che ha ottime chance di successo».

 

Partiamo da quella sportiva.

«Questo è un anno in cui la squadra si trova nelle condizioni di poter lottare fino all' ultimo metro per vincere il Mondiale. Ed è da troppo tempo che non le capitava».

john elkann

 

Beh non è esattamente così, lo scorso anno Vettel per larghi tratti ha avuto la macchina più veloce e se non fossero stati commessi errori

«Sì ma sono stati commessi. E quindi il Mondiale è finito con largo anticipo, come negli anni precedenti. Quando io dico "lottare fino all' ultimo" intendo essere davvero in grado di vincere il Mondiale fino all' ultimo metro dell' ultima gara, la situazione in cui si trovò Massa nel 2008 o Schumacher nel '97 a Jerez. Ecco, le condizioni per tornare a quel livello di competitività quest' anno ci sono tutte. La squadra è forte, Binotto (Matteo, il team principal, ndr) è un ragazzo serio, preparato, intelligente. La macchina è ottima. E i piloti sono fortissimi».

 

La macchina è sembrata lenta in Australia e fragile in Bahrain.

«L' Australia è sempre stato un circuito poco rappresentativo. Sulla fragilità io la penso come Enzo Ferrari: a inizio stagione è meglio una macchina veloce ma fragile che un carro armato piantato in terra. Sull' affidabilità si può lavorare. Su una macchina lenta, no».

 

Non c' è il rischio che scoppi la coppia Leclerc/Vettel?

john elkann

«Leclerc mi ha stupito molto sin qui, non solo è molto veloce ma è anche uno che sbaglia poco. E questo non è scontato. Vettel è uno velocissimo, specie sul giro secco. Però potrebbe soffrire psicologicamente un compagno aggressivo. La tenuta della coppia è una delle incognite, ma confido nell' intelligenza dei piloti e in Binotto. Che dovrà imparare a giocare 'sul campo pesante'. Ricordo certe riunioni ai tempi di Schumacher in cui fui costretto a dire cose molto dure a Barrichello: 'Rubens se vuoi fatti una squadra tua. Noi dobbiamo puntare su Michael che è più veloce di te. E questo lo sai anche tu'. In realtà Binotto corre anche un altro rischio».

 

luca cordero di montezemolo (4)

Quale?

«Quello di non trovare interlocutori dentro l' azienda. Ai tempi in cui la Ferrari vinceva, Ross Brawn aveva come capo Jean Todt, e sopra Jean Todt c' ero io che comunque vantavo un' esperienza trentennale in Formula 1. Ero entrato nel '73 come assistente di Enzo Ferrari, nel '74 ero direttore sportivo, nel '75 vincemmo il Mondiale con Lauda.

Binotto è in una condizione diversa. John Elkann non ha esperienza di F1 e non ha mai gestito un' azienda in vita sua, mentre Louis Camilleri è un grande manager. Ma è un uomo di finanza che, per di più, sarà molto impegnato sul fronte industriale, visto che c' è l' intera gamma da rinnovare».

 

La seconda sfida...

niki lauda enzo ferrari montezemolo

«Esattamente. Importante quanto la prima se non di più. Di certo più rischiosa. Tutte le macchine che ci sono adesso sono arrivate alla fine della loro evoluzione. E adesso devono cambiare. È finita l' era di Pininfarina e deve iniziarne una altrettanto audace e vincente. Non è una cosa da poco. La sfida si gioca su due fronti: quello estetico e quello tecnologico. Sul piano estetico, il dna non dà scampo. Il mantra è innovare nello stile ma mantenere ferme quelle caratteristiche che fanno della Ferrari una vettura unica, curare i dettagli, il cruscotto, le prese d' aria in modo che sia chiaro che Maranello non segue le mode del design. Semmai le crea. Ma la vera partita è quella tecnologica, dove un' azienda come questa è condannata ad essere all' avanguardia».

marchionne montezemolo ferrari

 

Pensa a una Ferrari elettrica?

«No, a questo non ci credo. Piuttosto sono convinto che occorra puntare di più sull' ibrido. Un tema sul quale in Italia siamo ancora troppo indietro. L' unica vettura di tutto il gruppo Fiat Chrysler con quella motorizzazione è la LaFerrari che facemmo noi nel 2012. Bisogna continuare su quella strada, con un motore dalle prestazioni stupefacenti. E quando parlo di prestazioni non intendo solo la velocità di punta o l' accelerazione. Ma anche la sicurezza, i freni, e la sostenibilità ambientale».

MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

 

Una Ferrari a impatto zero?

luca cordero di montezemolo al telefono

«A impatto zero forse no, ma con materiali studiati per essere sostenibili e con un' attenzione rinnovata a una tematica cruciale per il futuro. Il tutto sempre rimanendo se stessi: la Ferrari non potrà mai essere una Tesla. E questo è un elemento cruciale: la forza del brand. I brand sono qualcosa da maneggiare con cura, con i guanti bianchi, che tradotto in termini industriali significa cultura aziendale, attenzione e conoscenza.

MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

Anche perché se in pista, oltre la Mercedes, non mi sembra ci siano altri concorrenti di livello, sul mercato, gli altri si stanno facendo sotto. La Lamborghini di quel grande manager che è il mio amico Stefano Domenicali va fortissimo, la McLaren ha conquistato importanti quote di mercato, l' Aston Martin, l' Audi, la Porsche».

 

A proposito di mercato non trova grave che l' Italia sia così indietro sull' ibrido?

«Certo, ho letto che i Carabinieri hanno appena preso 250 Toyota ibride, io stesso ho comprato una Renault Zoe completamente elettrica. Se penso che la Marelli è diventata giapponese non può che incupirmi l' idea di un Paese che si spoglia dei propri gioielli e si ritrova in perenne ritardo».

 

La terza sfida è quella finanziaria.

JOHN ELKANN - MONTEZEMOLO - SERGIO MARCHIONNE

«Anche se adesso è quotata in Borsa, la Ferrari rimane una straordinaria operazione industriale. E per questo ha bisogno di grandi investimenti e risorse.

Quindi, pur rispettando le esigenze di bilancio di una quotata non si può non cercare un punto di equilibrio con le necessità industriali».

 

La fine della sua esperienza in Ferrari fu difficile, anche per via dei suoi rapporti con Sergio Marchionne. A distanza di dieci mesi dalla sua scomparsa che ricordo ha di lui?

MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO

«Mi piace ripensare a quando ci siamo conosciuti nel Cda della Fiat. Viveva in Svizzera e diceva che l' Audi era nettamente migliore della Ferrari Four. Poi divenne un malato del Cavallino, e se le comprò praticamente tutte. Eravamo due persone molto diverse ma per certi aspetti anche complementari. Era uno straordinario uomo di finanza, sapeva convincere i mercati e ha dato grandi soddisfazioni agli azionisti pur tenendo bassi gli investimenti sui modelli. In Italia è riuscito a vendere macchine che non si compravano nemmeno gli americani. Poi dopo la quotazione le cose cambiarono, e iniziò un periodo di cui preferisco non parlare».

vettel

 

Dica la verità: ha una nostalgia tremenda.

«Certo che ho nostalgia. Ma non tanto del mio ruolo, quanto piuttosto di tutto quello che ruotava intorno a quella fabbrica, la gente, i manager, persone eccezionali come Amedeo Felisa (l' ex ad). E poi il territorio, il cibo, l' atmosfera. Non c' è stata una mattina che non sia entrato in Ferrari contento di farlo. Anche perché mi rendevo conto che quell' azienda per l' Italia era, ed ancora oggi è, molto di più di una fabbrica di automobili. In un Paese sempre più litigioso, diviso, spaccato, illogico, era ed è uno dei pochi elementi di condivisione pacifica. Il calcio separa, la politica separa. La Ferrari no. La Ferrari è una 'bella cosa italiana', amata e riconosciuta in tutto il mondo: per questo me la porterò sempre addosso, come un tatuaggio».

leclercluca cordero di montezemolo giovanni malago clemente mastella luca di montezemolo diego della vallemontezemolo fenechmontezemolo a stromboli luca cordero di montezemololuca cordero di montezemolo al mare montezemolo al mareLuca Cordero di Montezemolo con i piloti della Ferrari Montezemolo ferrarista Montezemolo davanti alle montagne russe montezemolo ludovica andreoniLUCA MONTEZEMOLO AI BOX FERRARIDomenicali MOntezemolo IL CARDINAL BERTONE IN VISITA ALLA FERRARI CON MONTEZEMOLO luca cordero di montezemolovincenzo boccia luca cordero di montezemololucio presta luca cordero di montezemololuca cordero di montezemolo aurelio reginamarco tronchetti provera luca cordero di montezemolo (2)matteo salvini saluta luca cordero di montezemolo (2)luca di montezemolo diego della valleluca di montezemolo diego della valle

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...