NELLO SPORT ESISTE IL DIRITTO A ESSERE IMPERFETTI? – DJOKOVIC (CHE AI GIOCHI NON HA VINTO NEANCHE IL BRONZO) INDICA LA VIA MAESTRA A SIMONE BILES: “PER SPERARE DI RIMANERE AI VERTICI, DEVI IMPARARE A GESTIRE LA PRESSIONE” – PALTRINIERI: “PROVO LE STESSE SENSAZIONI DI BILES” - PHELPS E LA BATTAGLIA CONTRO LA DEPRESSIONE – BECKER TRANCHANT CONTRO NAOMI OSAKA: “LA PRESSIONE È QUANDO NON HAI CIBO DA METTERE IN TAVOLA”

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djokovic djokovic

“Per sperare di rimanere ai vertici dello sport, devi imparare a gestire la pressione”. Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic rifila una lezione non richiesta alla campionessa della ginnastica artistica Simone Biles che ha avvertito “il peso del mondo sulle spalle” e ha deciso di fare un passo indietro alle Olimpiadi per scacciare i suoi “demoni” dalla testa.

 

“La pressione? Penso sia un privilegio. Senza, infatti, non esisterebbe lo sport professionistico – prosegue Nole che ai Giochi di Tokyo non è riuscito a conquistare neanche il bronzo - Se miri a raggiungere i livelli più alti, è bene che impari fin da subito come gestire la pressione dentro e fuori dal campo. Non dico che non avverto tutto quel rumore che mi circonda ma faccio in modo che non arrivi a distruggermi”.

simone biles simone biles

 

La dittatura dell’eccellenza. Il complesso dei migliori. Ma nello sport di alta prestazione esiste il diritto a essere imperfetti? Lo squalo Phelps, il cannibale delle piscine, è ancora in battaglia contro la depressione che lo colpiva puntualmente dopo ogni Olimpiade. “Non bisogna essere perfetti, non è una vergogna essere depressi, avere panico, anche se spaventa molto”. Federica Pellegrini non ha mai fatto mai mistero dei suoi problemi di ansia e bulimia. Ha sopportato attacchi e critiche e ogni volta è rinata dalle sue ceneri, come l’araba fenice.

 

gregorio paltrinieri gregorio paltrinieri

Il crollo emotivo di Simone Biles non ha spiazzato Gregorio Paltrinieri. “Tutte le sue sensazioni sono quelle che provo anche io. Ogni volta che entro in acqua sento che è tutto dovuto e questo non è bello. Tante volte questa pressione ti entra dentro e si prende gioco di te”. Anche Irma Testa, la prima donna italiana a vincere una medaglia olimpica nel pugilato, ha fatto tesoro delle sue fragilità. Nel docufilm “Butterfly”, la boxeur di Torre Annunziata affronta i problemi di tanti ragazzi che decidono di rinunciare alla giovinezza per inseguire un sogno sportivo. E cosa accade davanti alla sconfitta? Dopo la delusione olimpica di Rio e gli insulti sui social, Irma è stata a un passo dal mollare tutto. Ma quello che non uccide, può renderti più forte. E ora la pugile campana è nella storia. Le discese ardite e le risalite fanno parte del curriculum di un atleta. Lo sta scoprendo, sulla sua pelle, anche la sedicenne Benedetta Pilato, primatista del mondo dei 50 rana, dopo “l’orribile” (parole sue) Olimpiade di Tokyo.

irma testa irma testa

 

phelps phelps

Fallire è un passaggio naturale per un atleta. Perdere tanto aiuta a vincere tutto. Sul tema Michael Jordan e Javier Zanetti possono tenere una lectio magistralis. “Bisogna saper accettare le sconfitte – scolpisce la bandiera nerazzurra - Quando affronti una difficoltà, è proprio quello che ti fa crescere e capire tante cose”.

 

becker becker

Boris Becker e Andrè Agassi in “Open” furono tra i primi a svelare il lato oscuro dell’eccellenza sportiva. L’ex tennista tedesco, che si imbottiva di whisky e sonniferi per combattere “la solitudine”, è stato tranchant nei confronti di Naomi Osaka, la 23enne giapponese che non vuole parlare con la stampa: “La pressione è quando non hai cibo da mettere in tavola. Se non sai come trattare con i giornalisti quando hai 23 anni e hai vinto 4 prove del Grande Slam allora non puoi essere una tennista professionista”, ha sottolineato sprezzante “Bum Bum” Becker. Nel tennis, lo sport inventato dal diavolo per dirla con Adriano Panatta, la depressione può diventare una compagna di doppio. Per informazioni chiedere a Nick Kyrgios che ha confessato come la depressione gli abbia tolto la voglia di giocare e di parlare con le persone: “Pensavo di deluderli per non aver vinto le partite”.

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“Ora sempre più atleti denunciano difficoltà emotive in momenti decisivi delle loro carriere”, rileva Fabio Caressa in una storia su Instagram: “Spesso ci dimentichiamo che sono ragazzi sottoposti a pressioni veramente forti. Sarebbe interessante capire se in questi anni le pressioni sono diventate ancora più insostenibili. Per tanti anni è stato un argomento tabù ma ora se ne comincia a parlare…”

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